Pedagogia Musicale Innovativa: Esplorando i Metodi dei Grandi Maestri
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Guido d'Arezzo e le Origini della Notazione Musicale
A Guido d'Arezzo si deve il nome delle note musicali: Ut (oggi Do), Re, Mi, Fa, Sol, La. La settima nota, il Si, non fu inclusa inizialmente e non fu nominata fino al XIV secolo, quando venne chiamata Si, monosillabo formato dalle iniziali di "Sancte Iohannes" (San Giovanni). La sillaba Ut non fu cambiata a causa della difficoltà di fonazione di questa sillaba. Guido d'Arezzo fu il primo a inventare il tetragramma (quattro linee) e fu un pioniere nell'insegnare il canto ai suoi studenti attraverso le dita (le note venivano poste tra le dita).
Critiche ai Metodi di Insegnamento Tradizionali
- Insegnamento noioso.
- Apprendimento meccanico.
- Ruolo passivo dello studente.
- Repertorio classico e limitato.
Come Insegnare con Motivazione
- Incoraggiare l'elemento giocoso.
- Ragionamento e sperimentazione (che gli studenti sentano la musica).
- Un ruolo attivo dello studente.
- Un repertorio che comprenda vari stili e periodi.
Metodi Attivi di Pedagogia Musicale: Una Panoramica
- Émile Jaques-Dalcroze: Ritmo e udito.
- Justine Bayard Ward: Voce e ritmo.
- Zoltán Kodály: Canto e linguaggio musicale.
- Edgar Willems: Udito e linguaggio musicale.
- Carl Orff: Sperimentazione strumentale (Carmina Burana).
- Maurice Martenot: Audizione e rilassamento.
- Shinichi Suzuki: Performance musicale (metodo di insegnamento per bambini dai 2 ai 3 anni).
- R. Murray Schafer: Improvvisazione creativa.
- Jos Wuytack: Ascolto e canto.
Émile Jaques-Dalcroze: Ritmo ed Euritmica
Émile Jaques-Dalcroze affermava: "L'educazione al ritmo è in grado di risvegliare il senso artistico in tutti coloro che vi sono sottoposti". Egli rivoluzionò la musica con il suo metodo "La Ritmica" (euritmia = buon ritmo).
Cos'è il Ritmo per Dalcroze?
È l'uso consapevole del movimento del corpo per raggiungere una comprensione del ritmo.
Benefici del Metodo Dalcroze
- Sviluppo psicomotorio.
- Intelligenza.
- Sensibilità.
- Espressività.
Le parole chiave della Ritmica Dalcroze sono: ritmo, movimento, danza, corpo.
Principi della Ritmica Dalcroze
- Orientamento spaziale.
- Dinamica, che studia l'intensità del lavoro.
- La natura della musica.
- L'altezza.
- Le durate:
- Bianca = azione lenta
- Nera = passo
- Croma = corsa
- Croma puntata + semicroma = galoppo o trotto
Risorse Necessarie
- Aula spaziosa.
- Pianoforte (l'unica critica mossa al metodo è che richiede un pianoforte).
- Accessori per le attività (palle, nastri, palloncini...).
Diffusione del Metodo
Il metodo è molto diffuso, con centri come:
- L'Istituto Dalcroze centrale a Ginevra.
- La Federazione dei Docenti di Ritmica.
- L'Istituto Joan Llongueras (Barcellona).
- L'Associazione Spagnola di Ritmica.
Justine Bayard Ward: Metodo Vocale
Il metodo di Justine Bayard Ward, che mira a una buona precisione nel ritmo e nell'intonazione, può essere iniziato a 6 anni. Utilizza opere di repertorio popolare e gregoriano (con poche pause).
Obiettivi del Metodo Ward
- Migliorare l'intonazione e il senso del ritmo.
- Conoscere le qualità del suono.
- Sviluppare competenze di alfabetizzazione musicale.
Questo metodo è stato criticato per la sua rigidità e per non tenere sufficientemente conto delle capacità individuali degli studenti.
Notazione Musicale nel Metodo Ward
- Notazione alfabetica (assoluta):
- Do = C
- Re = D
- Mi = E
- Fa = F
- Sol = G
- La = A
- Si = B
- Notazione numerica (relativa):
- Do = 1
- Re = 2
- Mi = 3
- Fa = 4
- Sol = 5
- La = 6
- Si = 7
Questo sistema permette di rendere le note più acute o più gravi.
Zoltán Kodály: Canto e Linguaggio Musicale
Zoltán Kodály fu un compositore ed etnomusicologo. Scrisse "Háry János" e fu un grande promotore del canto corale, motivo per cui oggi si canta spesso in gruppo. Insieme a Béla Bartók, raccolse e valorizzò la musica popolare ungherese, poiché il suo linguaggio era basato sulla scala pentatonica. Kodály sosteneva che tutti i bambini dovessero prima imparare la propria cultura musicale e solo più tardi il linguaggio musicale universale.
Il Metodo Kodály
- Il linguaggio musicale.
- Il canto: Kodály affermava che una profonda cultura musicale si sviluppa solo se la sua base è il canto. La voce umana è accessibile a tutti ed è, al tempo stesso, lo strumento più bello, per cui deve essere la base di una cultura musicale di massa.
Sequenza Didattica
- Ascolto.
- Esercizi vocali e canto (saper cantare).
- Lettura (leggere la musica).
- Scrittura (saper scrivere musica). Questi due ultimi punti andranno in parallelo.
Fononimia
È un metodo per indicare l'altezza dei suoni, collocandoli nello spazio attraverso la posizione della mano a diverse altezze. È utile per:
- Esercizi di intonazione.
- Comprensione degli intervalli melodici e delle relazioni tra le note.
- Sviluppo dell'intonazione, dell'ear training, della memoria, dell'udito interno ed esterno, della tecnica vocale, dell'improvvisazione, ecc.
- Sviluppo di abilità come la capacità di attenzione e concentrazione, e la consapevolezza del lavoro di squadra.
"Come strumento di lavoro e per esercizi psicomotori e di linguaggio."
"Lo sviluppo della creatività, sensibilità e gusto."
Sillabe Metriche
Furono usate da Chevé nel XIX secolo e sono utilizzate per l'interiorizzazione dei modelli ritmici nel canto, nel dettato ritmico e nella lettura musicale:
- Bianca = Taaa
- Nera = Ta
- Croma = Titi
- Quattro semicrome = Tiritiri
- Nera puntata = Ta-i
Solfeggio Relativo (Do Mobile)
Nel solfeggio relativo, l'importante è la relazione tra le note e come cantarle. Ogni nota può avere diverse frequenze a seconda della tonalità.
Solfeggio Assoluto (Do Fisso)
Consiste nel cantare qualsiasi brano nella sua chiave, indipendentemente dal sistema modale, tonale o atonale (es. C-D-E-F-G-A-B).
Carl Orff: Sperimentazione Strumentale e Schulwerk
Carl Orff affermava che "l'educazione musicale deve partire da casa". Fu compositore e insegnante. Il metodo Orff è uno dei più recenti, frutto della ricerca di Orff sulle fonti antiche (i Carmina Burana sono antiche canzoni tedesche). Egli ideò un metodo chiamato "Orff Schulwerk" (Scuola Orff). Il suo capolavoro è Carmina Burana. Orff era interessato a tradurre le sue idee in forma scritta e lo fece su consiglio dei suoi studenti. Il suo lavoro è raccolto in 5 volumi:
- Das Schulwerk (paesi germanici).
- Music for Children (inglese e americano).
- Música para Niños (versione spagnola di Luciano Sanuy e Montserrat Glez).
Orff ebbe molti discepoli, il più famoso dei quali è Jos Wuytack. Molti studenti e insegnanti si recano ogni anno all'Istituto Orff di Salisburgo.
L'Orff Schulwerk
Si basa su tre elementi fondamentali:
- PAROLA: Linguaggio parlato.
- MUSICA: Elemento sonoro.
- MOVIMENTO: Attraverso ritmo, melodia, armonia e timbro.
Fonti e Aree di Interesse
Le sue fonti sono: poesia tradizionale, musica antica (dal XVIII secolo a ritroso), filastrocche (es. "A, Dola, Materiale, Carola...").
Le sue aree di interesse sono: attività, improvvisazione e creazione musicale, gioco e fusione tra antico e contemporaneo (es. Carmina Burana).
Strumenti Utilizzati
I mezzi più utilizzati sono: il corpo (voce e percussioni corporee) e strumenti specifici. Questi ultimi includono:
- Tutti gli strumenti di una classe di musica (Orff-Maendler).
- Strumenti provenienti da Africa e Asia.
Gli Strumenti Orff
Gli strumenti Orff si compongono di:
- Percussioni a intonazione determinata: in grado di produrre suoni diversi (almeno 2 note differenti), come strumenti a legno (xilofoni) o a metallo (glockenspiel, metallofoni), suonati con bacchette.
- Percussioni a intonazione indeterminata (solo ritmo): maracas, claves, nacchere, tamburello, shaker, campane, wood block, sonagli, zambomba.
- Membranofoni, come i tamburi.
- Flauto dolce.
Percussioni Corporee
La percussione corporea può essere eseguita con quattro tipi di suoni: piedi, ginocchia o cosce, applausi e schiocchi di dita. Quando il movimento è a sinistra, si usa la mano sinistra; quando è a destra, si usa la destra. Ciò aiuta lo sviluppo psicomotorio e la dissociazione degli arti.
Edgar Willems: Sviluppo Uditivo e Cultura Musicale
Edgar Willems affermava: "È necessario preparare l'orecchio di ogni studente, esente da difetti fisiologici, in vista di una cultura musicale rapida, sicura e attraente". Esiste un'Associazione Internazionale di Educazione Musicale Willems, di cui Jacques Chapuis è stato Presidente per molti anni.
Willems fu un maestro nel suo metodo, sostenendo che il primo passo era lo sviluppo uditivo: gli intervalli melodici (mi-fa-si-do...). Affermava che un buon orecchio poteva percepire un tono di 24 semitoni.
Principi del Metodo Willems
- Sviluppo uditivo.
- Ritmo e metro: la sperimentazione.
- Lettura e scrittura musicale.
Il metodo non trascura altre lingue musicali e mezzi per la didattica della musica (es. danza).
Maurice Martenot: Educazione Attiva e Rilassamento
Maurice Martenot è passato alla storia per i suoi preziosi suggerimenti agli insegnanti, affermando: "Non insegnare ciò che sai, ma ciò che sei".
Principi del Metodo Martenot
- Metodo attivo: molto completo, include ritmo, interpretazione, ecc.
- Solfeggio: educazione attiva, la notazione deve essere vissuta.
- Rilassamento (Kinesofia): sosteneva che lo studente dovesse essere rilassato (es. materassi sul pavimento).
Consigli per gli Insegnanti
Gli studenti devono essere concentrati, con uno sforzo intenso di dieci minuti seguito da 5 minuti di relax.
Shinichi Suzuki: Il Metodo della "Talent Education"
Shinichi Suzuki, violinista e insegnante, affermava che "tutti i bambini giapponesi parlano giapponese" e che "un seme ha bisogno di tempo e incoraggiamento". Propose il violino come strumento per insegnare ai bambini molto piccoli (dai 4 anni). L'origine del suo metodo risiede nella frase "tutti i bambini giapponesi parlano giapponese", e il suo approccio si basa sull'imitazione e la ripetizione. Il suo metodo più importante è la "Talent Education" (1948), molto interessante da approfondire.
Principi del Metodo Suzuki
- Metodo individuale di reinterpretazione musicale.
- Inizio precoce (3-4 anni).
- Strumenti: violino (soprattutto), pianoforte, flauto, violoncello.
- Repertorio fisso: opere del XVIII (romantico) e XIX (classico) secolo.
- Dominio tecnico.
- Lettura delle note (successivamente).
- Metodo basato sull'imitazione e la memoria.
- Fattore psico-mentale: sosteneva che si dovesse dominare la mente per controllare lo strumento. Dimostrò che si può suonare prima di leggere le note.
- Memoria tattile: il maestro suonava il pianoforte.
Idee Chiave
- Audizione quotidiana.
- Cura costante.
- Fisiologia dello strumento.
Motivazione e Ruolo dei Genitori
I genitori frequentano le lezioni e sono responsabili di far praticare i bambini a casa, correggere le posture e anche suonare con loro. Lo studente richiede una cura costante e la correzione degli errori.
Nota: Il violino è composto da legno e l'arco da crine di cavallo.
R. Murray Schafer: Paesaggio Sonoro e Creatività
R. Murray Schafer affermava: "Ciò che viene insegnato è probabilmente meno importante dello spirito che viene dato e ricevuto". Questa frase è tratta dal suo libro "Il Rinoceronte in classe". Fu prima compositore e poi insegnante; scrisse, a suo dire, incoraggiato dai suoi allievi. Nel suo libro, "Il Rinoceronte" rappresenta l'insegnante e incoraggia gli studenti a scoprire.
Campi nell'Educazione Musicale secondo Schafer
- Potenziale Creativo Individuale: La persona è coerente, originale, con una forte personalità e idee chiare, che di solito non si conforma al gruppo.
- Paesaggio Sonoro (Soundscape): Il World Soundscape Project è diventato un catalogo globale di suoni, inclusi quelli in pericolo di estinzione. L'Ecologia del Suono, secondo Schafer, è criticamente necessaria per descrivere il nostro ambiente sonoro e considerarlo come un campo di studio umano-ecologico, stabilendo una relazione tra suono e ambiente. Credeva nella creazione di nuovi suoni e si incontrò con ingegneri per crearli.
- Incontro delle Arti: Difendeva l'interdisciplinarità nell'arte, supportando la musica in teatro, cinema, poesia... a favore delle opere d'arte orientali.
- Filosofia Orientale: Era interessato al silenzio, al suo valore e al rilassamento per la pratica della musica.
Domande Fondamentali e Piano di Studi Abbozzato
- Perché insegnare musica? Perché la musica è energia vitale, è vita.
- Cosa dovrebbe essere insegnato? Repertorio storico, world music e musica contemporanea.
Ha abbozzato un piano di studi per la musica che include: pratica del canto, contemplazione ed euritmia.
- Il primo anno sarebbe dedicato alla percezione e alla consapevolezza, alla "pulizia delle orecchie", alla cultura vocale e agli strumenti.
- Il secondo anno: approfondimento del paesaggio sonoro, danza, studi sui media.
- Il quarto anno: progetto definitivo.
- Come? Attraverso le domande poste. Ascolto, analisi e implementazione.
- Chi? Solo personale formato e qualificato.
Le sue idee hanno influenzato molti gruppi, inclusi gli ambientalisti. Ad esempio, madridsoundscape.org è un progetto preparato dagli utenti stessi che ha creato una mappa sonora. In Canada, un progetto simile è stato realizzato in un campus dell'Università di Guelph.
Jos Wuytack: L'Ascolto e il Musicogramma
Jos Wuytack, Professore Emerito presso l'Istituto Lemmens di Lovanio (Belgio), è noto come il creatore del "musicogramma" (rappresentazione grafica di un brano musicale), che utilizza strumenti e simboli per indicare ciò che accade in un'opera, sebbene sia molto difficile da attuare. Fu allievo di Carl Orff e promotore dell'Associazione di Pedagogia Musicale.
Punti Chiave del Metodo Wuytack
- Metodo attivo, progressivo e globale. Nel suo musicogramma utilizza rettangoli colorati.
- Improvvisazione e creatività: crea "stanze" sonore attraverso gesti (molto divertente).
- Lavoro di gruppo.
- "Né la notazione né lo spartito hanno priorità."
- Creatore del musicogramma.