Il Pensiero di Socrate e Protagora: Retorica, Dialettica e Maieutica
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Definizioni
Il dialogo: metodo usato da Socrate che consiste nel confrontarsi con le opinioni altrui senza pregiudizi.
La retorica: L'insieme degli accorgimenti stilistici che sono in grado di rendere il discorso più efficace rispetto al fine che si propone.
Dialettica: la capacità di discutere in modo argomentato.
Ironia: nel metodo dialogico di Socrate, momento della dissimulazione e della decostruzione, che consiste in una serie di domande continue e sempre più puntuali.
Sofista: nell'Atene del V secolo a.C., esperto che, dietro compenso, forma all'esercizio.
Maieutica: nel metodo dialogico di Socrate, fase costruttiva, in cui il filosofo aiuta l'interlocutore a trovare le opinioni valide dentro di sé.
Paidéia: a partire dall'età classica, la cultura filosofico-letteraria fonte di educazione; in seguito, l'educazione stessa, intesa come formazione intellettuale e morale.
Protagora
Protagora nacque ad Abdera intorno al 490 a.C. ed era attivo in più periodi ad Atene. Il suo pensiero può essere sintetizzato nei seguenti punti:
- "L'uomo è misura di tutte le cose": queste parole vogliono dire che ogni persona valuta la realtà che la circonda a seconda della propria esperienza, ovvero in una prospettiva soggettiva. La realtà non è conoscibile in sé stessa, ma soltanto in rapporto alle particolari condizioni da cui la si osserva: in termini filosofici questa posizione è detta relativismo (orientamento filosofico che riconosce un valore relativo sia alla conoscenza sia ai valori morali, asserendo che essi variano con il variare degli individui, delle epoche storiche e delle società.
- "Quanto agli dei, non sono in grado di sapere né che esistono, né che non esistono, né di che aspetto sono": con questa affermazione Protagora mette da parte tutte quelle questioni a cui l'uomo, nella sua limitatezza, non può rispondere e porta l'attenzione sull'esperienza umana concreta, la quale non è sacra e inviolabile, ma qualcosa di cui si può discutere.
- Sebbene non esista alcuna verità assoluta, valida per tutti, si può comunque stabilire un criterio con cui giudicare le varie opinioni di persone, criterio che per Protagora è rappresentato dall'utile, inteso come ciò che costruisce il bene del singolo e della comunità. Il discorso di un oratore o di un uomo politico, quindi, è migliore di un altro se si dimostra capace di persuadere gli uditori a ritenere giuste le cose più vantaggiose per la collettività.