Percorsi di Industrializzazione: Gran Bretagna, Europa e Stati Uniti nel XIX Secolo
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1. Il Primato Industriale Britannico
La Gran Bretagna è stata la prima nazione industriale. Alla fine delle guerre napoleoniche, la Gran Bretagna era il paese più industrializzato del mondo e ha prodotto un quarto della produzione industriale totale mondiale. Inoltre, divenne anche la prima nazione nel commercio mondiale.
Per la maggior parte del XIX secolo, la Gran Bretagna ha mantenuto la sua posizione di nazione industriale e commerciale dominante, ma ha perso gradualmente il suo primato a favore di altre nazioni che si stavano rapidamente industrializzando.
Nel settore tecnologico, lo sviluppo delle ferrovie e del motore a vapore fu particolarmente importante. Grazie al ruolo pionieristico della Gran Bretagna nello sviluppo delle ferrovie, la domanda estera fornì un forte stimolo all'intera economia. Ciò significò anche un potente stimolo all'evoluzione della costruzione navale, con la transizione dalla vela al vapore e l'uso del ferro, e successivamente dell'acciaio, nella fabbricazione delle navi.
Come detto, la Gran Bretagna stava perdendo il primato di cui godeva. Tra tutti i grandi paesi, la Gran Bretagna era quella più dipendente sia dalle esportazioni che dalle importazioni per il proprio benessere materiale. Pertanto, la politica commerciale, in particolare le tariffe, di altre nazioni la impattò in maniera significativa. In questo modo, all'inizio del XIX secolo, la Gran Bretagna ebbe un saldo commerciale negativo o sfavorevole. Il disavanzo fu coperto attraverso investimenti esteri. Nella seconda metà del secolo, il ruolo centrale di Londra nel settore bancario fu un importante contributo ai ricavi del paese.
2. Il "Ritardo" dell'Europa Continentale: Belgio e Francia
Il Belgio: Un Pioniere Continentale
Il Belgio è stata la prima regione dell'Europa continentale ad adottare il modello di industrializzazione britannico. Nonostante i cambiamenti politici avvenuti, il grado di continuità nel suo modello di crescita economica fu certamente notevole.
Un altro motivo di questa crescita fu una lunga tradizione industriale fin dal Medioevo.
In secondo luogo, il Belgio aveva poche risorse naturali simili a quelle della Gran Bretagna. I depositi di carbone erano facilmente accessibili e la sua produzione fu superiore a quella di qualsiasi altro paese dell'Europa continentale.
In terzo luogo, dovuta in parte alla sua posizione geografica, alle sue tradizioni e alle sue relazioni politiche, la regione ricevette significativi contributi di tecnologia, imprenditorialità e capitali stranieri, e godette di una posizione privilegiata in alcuni mercati esteri, soprattutto in Francia.
La dominazione francese favorì lo sviluppo di un importante traffico tra l'industria del carbone belga e l'industria francese in generale. Ciò facilitò il traffico sulla rete di canali e altri corsi d'acqua che dal nord della Francia si univano ai giacimenti minerari belgi. I capitalisti francesi scoprirono che il carbone belga era un investimento interessante, così nuove miniere furono scavate in Belgio con capitale francese. L'industria del cotone crebbe, e c'era anche un settore metallurgico tradizionale che si sviluppò sempre più.
La Rivoluzione belga portò a una recessione economica e all'incertezza circa la natura e il futuro del nuovo Stato. Questa depressione terminò nei primi anni e la metà del decennio assistette a una forte crescita industriale. In aggiunta alle condizioni economiche internazionali, due fattori principali furono responsabili dello sviluppo economico del Belgio:
- La decisione del governo di costruire una rete di ferrovie, favorevole all'industria del ferro, del carbone e dell'ingegneria.
- Una significativa innovazione istituzionale nel campo bancario e finanziario.
Anche l'economia belga dipendeva in gran parte dall'economia internazionale: dopo la fine del XIX secolo, oltre il 50% del suo PIL proveniva dalle esportazioni, con particolare rilievo per la Francia in questo aspetto.
La Francia: Un Modello di Crescita Peculiare
Tra i primi paesi industrializzati vi fu la Francia. Aveva un modello di crescita diverso da quello di altri paesi. L'industrializzazione della Gran Bretagna, degli USA e della Germania fu in gran parte basata su abbondanti risorse carbonifere. Ma la Francia non era così ben attrezzata come questi paesi e il loro sfruttamento era più costoso.
Mentre la Gran Bretagna sperimentava una rivoluzione industriale, la Francia era nel bel mezzo di quella conosciuta come la Rivoluzione francese.
Dopo una forte depressione del dopoguerra che afflisse tutta l'Europa occidentale, l'economia francese riprese la sua crescita. Furono create nuove industrie e la crescita del commercio estero e interno fu facilitata da miglioramenti nei trasporti e nelle comunicazioni, inclusa la costruzione diffusa di canali, l'introduzione della navigazione a vapore, le prime ferrovie, l'elettricità e il telefono.
Inoltre, per tutto il periodo, le esportazioni di beni superarono le importazioni; la bilancia commerciale della Francia registrò un enorme surplus, con il quale ottenne importanti risorse per gli investimenti di capitale all'estero.
Dopo diverse crisi politiche ed economiche avvenute nel tardo diciannovesimo secolo, la crescita economica della Francia riprese il suo corso a un ritmo accelerato.
3. Da Colonia a Potenza Industriale: Gli Stati Uniti
Gli Stati Uniti furono l'esempio più spettacolare di una rapida crescita economica nazionale. L'abbondanza di risorse naturali e la ricchezza del territorio aiutarono a spiegare perché negli USA il reddito pro capite fosse superiore a quello europeo.
Le enormi dimensioni fisiche del paese permisero un grado di specializzazione regionale maggiore di quanto fosse possibile in tutti i paesi europei.
L'industria del cotone, dopo aver sperimentato fluttuazioni significative, emerse nel 1820 come una grande industria in America e una delle più produttive del mondo. Inoltre, si sviluppò una serie di altre industrie, soprattutto quella della produzione di armi da fuoco.
Un altro grande vantaggio degli Stati Uniti fu quello di offrire un grande mercato senza barriere commerciali, il che richiese una vasta rete di trasporti. La ferrovia era iniziata quasi contemporaneamente in Gran Bretagna e in America, anche se per molti anni si fece affidamento sulla tecnologia e sul capitale britannico.
Nonostante la rapida crescita della produzione, gli Stati Uniti rimasero nel XIX secolo una nazione prevalentemente rurale. La produzione agricola continuò a dominare le esportazioni americane; tuttavia, nel 1880 il reddito dell'industria cominciò a superare quello dell'agricoltura.
Nel 1890, gli USA erano già diventati una nazione industriale.