Il Personalismo di Mounier: Crisi, Società e Ricerca dell'Assoluto
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La Crisi del 1929
Il più fortemente impressionato Mounier fu il **fallimento di Wall Street** e il suo disastroso **impatto globale**.
Detto questo, alcuni credono che abbiamo bisogno di **cambiare le strutture sociali ed economiche**, e con esse tutto il lavoro. Altri, invece, dicono che si deve fare è **cambiare le persone**, renderle migliori, e quelle persone poi cambieranno le strutture. Mounier considerava entrambe le risposte inadeguate:
Egli ritiene che si debba cambiare sia le **strutture** che le **persone**. Dobbiamo realizzare una **rivoluzione personalista e comunitaria**.
Individualismo Capitalista: Fonte del Disordine
La nostra civiltà è nata da una rivoluzione: la **rivoluzione rinascimentale** contro il dominio della società, in nome delle esigenze legittime della persona.
L'individualismo del Rinascimento nacque in quello che Mounier chiamò "lo **spirito borghese**".
L'**individualismo borghese**, l'**egoismo**, il **capitalismo** ciò può comportare. Il **capitalismo è il regno del denaro**, **Mammona**: assicura il **primato del dividendo sul lavoro** (1), il **primato del consumo sulla produzione**.
A questo disastro, l'urgenza di ristabilire la **gerarchia dei bisogni morali** (e non l'esaltazione degli interessi). Poi si potrebbe operare una **riforma delle strutture** e fare una **comunione fondata sul rispetto per la gente**.
I **cristiani** sono più idonei a svolgere questo compito. Ma ecco il guaio. Anch'essi sono **contaminati dal male**: Nietzsche e Marx lo hanno dimostrato con vigore.
Per i borghesi, praticare la loro religione è **individualista**. Si è separata dagli altri per "avere".
Coltiva principalmente i **valori negativi**: l'**auto-conservazione**, i **riflessi di difesa**, il sogno di una "**cristianità confortevole e sicura**". La **persona che coltiva i valori che affronta**, il **pericolo di opposizione**, la **generosità** e l'**aumento del suo capitale ontologico**, di "**essere**", mira, in una parola, alla **santità**.
L'Atteggiamento di Mounier verso il Fascismo
Il **fascismo** è stato, infatti, uno dei movimenti che hanno reagito contro lo **spirito borghese** e proclamò la rivoluzione nel nome dello spirito, alimentando le speranze di molti, compresi alcuni spiriti profondi. Prima di dare i suoi frutti peggiori e più amari, M. sottolinea i **limiti e le malvagità palesi**. Il fascismo è la febbre di un corpo malato: reazione comprensibile, che non può essere assunta. M. lo capisce e marca le distanze.
La critica di Mounier riguarda due punti essenziali:
Il **fascismo è il primato del pensiero irrazionale**, la **forza sullo spirito**. E questa riflessione cita Goering: "Quando sento la parola spirito, io metto mano al mio revolver" (cit. Goering, p. 500).
Il **fascismo è una caricatura della comunità**. Nonostante la demagogia socialista, il fascismo non è in contrasto con il potere del denaro, preoccupato per l'efficacia e per conseguire l'autosufficienza economica, è al servizio del capitalismo che, a sua volta, è favorevole come un fattore di "Ordine".
L'Atteggiamento di Mounier verso il Marxismo
M. vede il **difetto fondamentale del marxismo nel suo materialismo**. Materialismo che non crede più nella bontà automatica delle cose: economia, tecnocrati, ecc..., il sistema marxista porta al fallimento.
Il **marxismo vede la salvezza solo in un addestramento collettivo dell'uomo-massa**, "è un ottimismo collettivo di un uomo che copre un pessimismo radicale sulla persona."
Mounier, al contrario, vuole andare su un **altro piano**, in **termini di verità**, in cui "l'interesse non conta nulla." Ciò che è terribile del marxismo è che **mescola verità e l'errore**.
Mounier invita i marxisti a operare questa **discriminazione urgente**.
Mounier vede il **futuro della civiltà** come un **confronto aperto tra marxismo e personalismo cristiano**.
La Rivoluzione Personalista e Comunitaria di Mounier
Dice che la ribellione degenerata del Rinascimento in individualismo: abbiamo bisogno di un "**nuovo Rinascimento**" a questa rivoluzione è necessaria.
Questa **rivoluzione**, per **combattere sia le carenze di individualismo e collettivismo**, deve essere **personale e comunitaria**, e aggiunge che solo la "povertà della lingua" ci obbliga a questo doppio aggettivo, perché la **comunità è una dimensione essenziale della persona**.
La Persona secondo Mounier
La **persona è differente dal falso carattere che spesso rappresenta all'esterno**. La persona è radicata negli individui, ma li trascende. È, nel profondo del nostro essere, un **invito**, un'**unità da raggiungere**.
La "**chiamata**" è chiamata un "**passaggio**" nel senso di un'elevazione, una "**trascendenza**".
L'**uomo sente la chiamata con tutto il suo essere, corpo e anima, perché l'uomo è un essere incarnato**. Il **Personalismo rifiuta sia il materialismo che riduce l'uomo alla categoria di oggetto, e il falso spiritualismo che lo riduce a un'idea**: è un "realismo spirituale incarnato."
Mounier considera l'**assoluto della persona**, ma anche il suo "**mistero**", seguendo questa linea dell'**esistenzialismo**.
Le Esigenze della Persona
a) L'Interiorizzazione
L'**uomo non è solo corpo e spirito**, incarnato, vive in società diverse.
Per rispondere alla sua **vocazione** deve saper **interrompere il contatto e reagire**, per **raccogliersi in sé e unificarsi**. Questa risposta è iniziata da un movimento, essenziale e continuo di "**conversione**" che è sia introspettivo che di concentrazione, che si oppone alla **dispersione**, tentazione dell'individuo. Segue l'"**internalizzazione**" (**auto-presenza**) e la "**meditazione**" (**riflessione profonda**), che, come la "vocazione", strutturano l'universo personale.
La "**conversione**" non è disprezzo della realtà esterna: l'uomo che si interiorizza per ruminare, fare propri e personalizzare: la "**proprietà**" perché "avere" arricchisce l'"essere": la **conoscenza diventa cultura**, l'**amicizia stimata**.
b) L'Esternalizzazione
Ma la "**meditazione**" può degenerare in introspezione morbosa, e l'"**interiorità**" avida e sterile da sola, allora "avere" impedisce di "essere":
Di qui la necessità di un altro movimento che genererebbe le **dimensioni complementari della persona**: l'"**esternalizzazione**" (che si proietta fuori di sé), più profondamente, l'"**espropriazione**", che insegna a cedere per vedere meglio, e la "**comunione**" (che è il **dialogo da persona a persona**). Questi due movimenti si richiamano a vicenda, in costante interazione.
L'orgoglio di essere una persona si dovrebbe guadagnare, perché la **persona si conquista** non è mai completa e non può sopravvivere senza la "**generosità**", "la **vita personale è successiva affermazione e negazione di sé**". (III, p. 466).
La **filosofia del personalismo**, come Mounier, si rivolge a tutti gli **uomini di buona volontà**, invitandoli a un'ampia **fratellanza**. Ma "l'**idea definitiva della persona**" si trova solo nel **cristianesimo**.
La Comunità secondo Mounier
Il movimento profondo che spinge l'uomo in una "**comunione**" con l'altro coincide con un'esperienza fondamentale che Mounier chiama "**comunicazione**". Quando il bambino va a scuola, sperimenta la sua prima compagnia.
- **Massa anonima**, o "mondo impersonale"
- **Società chiuse**, o "nostro mondo" (partiti politici, chiese, ghetti)
- **Famiglia, la nazione**, "le società vitali"
E la **persona dovrebbe essere raggiunta**, la **comunità deve essere costruita**. Affinché una società sia una vera comunità, deve **aiutare i suoi membri a essere "persone"**. Mounier analizza alla luce di questo criterio le varie società, elenca le sue debolezze e i suoi punti di forza, fornisce anche, con estrema precisione, le "strutture di un regime personalistico".
I suoi risultati sono coerenti con le attuali e legittime esigenze della maggioranza degli uomini: il **rispetto della privacy**, l'**uguaglianza per le donne**, l'**istruzione**, la **democrazia**, l'**economia a servizio dell'uomo**, il **diritto di tutti alla cultura**, la **pace sociale, razziale e internazionale**.
Le Esigenze della Comunità
La **realizzazione di un ideale di comunità richiede una rivoluzione**, con la violenza se necessario.
Se la **libertà è l'ideale della comunità e della persona**, è, tuttavia, una "**libertà vigilata**". Queste condizioni si realizzano in un movimento che è il triplice delle esigenze della comunità personale.
a) L'Opposizione
Mounier è realista e non occulta che la "**comunicazione**" si rivela, in un primo momento, in termini di **opposizione**.
"**Opposizione**" contro il nostro corpo e contro la natura.
"**Opposizione**" in particolare contro gli altri uomini, mistero delle persone, l'egoismo degli individui e delle società, rispondono a una nostra debolezza e opacità.
L'"**opposizione**" è necessaria.
L'elezione può finire in un 'sì', allora è personale, o altrimenti, può tradursi in una "**protesta**" o un "**rifiuto**".
In questo testo, Mounier, al contrario di Sartre, dimostra che l'**opposizione non è a testa contro il muro**.
L'"**opposizione**" di fronte agli altri è utile se finisce in "**dialogo**", se è un passo nel TU, prima di raggiungere il **NOI comunitario**.
Ma ottenere un **dialogo** non è facile. Per raggiungere questo obiettivo, e quindi rendere possibile una partnership, ci vuole una serie di **atti originali della persona** che non ha uguali in nessun'altra parte del mondo:
- 1 - **Uscire da sé**.
- 2 - **Capire**.
- 3 - **Assumere in sé**.
- 4 - **Dare**. La forza viva dell'impulso personale non è la chiamata all'eradicazione (dell'individualismo piccolo-borghese), o la lotta di morte (dell'esistenzialismo), ma il **premio** o la **gratuità**, che è, in ultima analisi, il **dono senza misura e senza speranza di ritorno**.
- 5 - **Essere fedele**.
Il **dialogo si svolge nell'amore**. "L'**amore fa l'unità della comunità**, così come la chiama l'**unità della persona**".
b) La Cooperazione
Si tratta di un'**azione concreta**, per non parlare del "**primato dello spirituale**", perché l'**uomo è un essere incarnato, corpo e anima**.
Mounier è un filosofo e intellettuale, nel senso nobile della parola. Affinché un'azione sia valida, deve essere preceduta e accompagnata da una **riflessione**, altrimenti non è più di una semplice attività riflessa.
Questa **collaborazione tra pensiero e azione** non è senza lotta, senza tensione, Mounier la chiama "l'**intelligenza drammatica**".
Questo richiede la **partecipazione attiva** sotto la **fortezza**, che non è né coercizione né brutalità.
c) L'Azione Profetica
Il **personalismo è troppo realista** per non aspirare al potere e lo consiglia a tecnici e politici, ma il "**realismo spirituale**" è a un livello superiore e, in definitiva, più efficace perché a beneficio di tecnici e politici: un **livello di un profeta**.
Perché il "**profeta**" è una **testimonianza al trascendente**, con essa, il **fallimento**, la **sofferenza** e persino la **morte**, se il "**dono di sé che corona tutte le altre**", acquistano un **valore assoluto**.
Nella stessa vena, la **concentrazione spirituale delle forze**, anche se solo un piccolo nucleo, è più urgente ed efficace di un raggruppamento di massa puramente numerico, inorganico e meccanizzato.
Mounier pone la "**contemplazione**" in cima a questa lotta costante con se stessi, con la natura e con gli altri come un obiettivo da raggiungere, e la considera anche al centro dell'azione.
Il Problema dei Fondamenti
Le Dimensioni dell'Uomo
La riflessione sull'uomo dimostra che egli ha diverse dimensioni. Alcune di esse sono state studiate durante il corso di Filosofia, e altre sono studiate in altre materie:
- **Dimensione biologica**: l'**uomo è un corpo fisico**, un **essere vivente**, un **animale** in sintonia con il resto della natura da più legami.
La studiamo in Biologia, ed è stata studiata anche in parte, nel corso di filosofia quando si parla di "**aspetti filosofici dell'evoluzione**".)
- **Dimensione psicologica**: L'**uomo mostra un comportamento**, tratto dalla sua mente. Lo **studio del comportamento e della mente umana è l'oggetto della Psicologia**.
Studiata nel corso di "Psicologia e Sociologia".
- **Dimensione personale**, come una **realtà razionale e libera**.
Analizzata nel capitolo di questo corso dal titolo "La persona umana").
- **Dimensione di apertura**, dal momento che l'**uomo non può essere concepito senza di essa**: è un "**essere-nel-mondo**".
È stata studiata in 3ª BUP, nel capitolo "Gli uomini e il loro mondo". In questo corso non è stato studiato direttamente questo problema, anche se ci sono allusioni ad essa nel tema dei "**problemi filosofici sull'evoluzione**" e nel tema "**individuo**", alla fine del personalismo di Mounier).
- **Dimensione sociale**, l'**apertura agli altri**, senza la quale non è possibile in alcun modo una **vita personale**.
La studiamo nel tema "Società e Stato", è stata studiata anche parlando del personalismo di Mounier, e studiata nel corso di "Psicologia e Sociologia".
- **Dimensione morale**: l'**uomo "è" se stesso in ciascuna delle sue azioni**, e si orienta al **bene o al male**, a seconda delle sue azioni.
La studiamo in "Etica" e in alcuni studi del 4º ESO.
- La **dimensione storica**: nessun uomo è un'entità isolata, ma si sviluppa nel corso della storia, sia **collettiva** (che studia la storia) sia **individuale** (che si trova nella meditazione personale sulla vita stessa).
La studiamo nelle materie di storia (storia sociale e politica, storia della letteratura...) e in Storia della Filosofia del 2º anno di Bachillerato.
- **Dimensione assoluta**: l'**apertura degli esseri umani a una realtà assoluta**, solitamente vista come il **fondamento assoluto di tutta la realtà**. Quando questa **realtà assoluta è riconosciuta come Dio**, la **dimensione assoluta è riconosciuta**, a sua volta, come una **dimensione religiosa**.
La studiamo in questo capitolo.
I Grandi Enigmi e la Dimensione Religiosa
I Grandi Enigmi
Sembra che l'uomo sia stato portato a considerare il problema di Dio, soprattutto, da due **grandi enigmi o misteri**: il **mistero della realtà** e il **mistero dell'uomo stesso**. Da ciò è sorto un terzo enigma: l'**enigma dell'Assoluto**.
L'Enigma della Realtà
Quando l'uomo, critico e riflessivo, si confronta con la **realtà nel suo complesso**, vale a dire con la **realtà totale**, molte **domande sorgono in lui**:
- **Perché esiste qualcosa, piuttosto che niente?**
- **Dove va la realtà?**
- **Da dove viene questa realtà** (se sta andando da qualche altra parte), cioè, qual è il suo punto di partenza?
L'Enigma dell'Uomo
Se la **realtà è intrigante**, ancora più **sconcertante è l'uomo per se stesso**.
Si racconta che, mentre un viaggiatore attraversava il deserto, fu sorpreso da un gruppo di beduini. Il loro capo si fece avanti e pose al viaggiatore queste tre domande:
- **Uomo, chi sei?**
- **Da dove vieni?**
- **Dove vai?**
La storia non racconta (se è una storia) cosa rispose il viaggiatore, né come finì l'incontro, ma ciò che conta qui non è questo, bensì il **valore delle domande**. Infatti, se ci pensi bene, vediamo che ci sono **tre eterne domande che l'uomo si è sempre posto**.
Ciascuno di noi saprebbe rispondere alle tre domande del beduino?
Non è forse vero che molti di noi non sarebbero del tutto sicuri di cosa dire? E se così fosse, sarebbe molto grave: significherebbe che siamo esseri senza identità chiara, senza meta sicura, persi nel deserto della vita. Quindi, se non sappiamo con chiarezza **chi siamo, o da dove veniamo, o dove stiamo andando**, che meraviglia se non sappiamo **cosa fare**, dato che non conosciamo il **significato della nostra esistenza**? Che senso avrebbe cercare la strada per una destinazione sconosciuta?
L'Enigma dell'Assoluto
L'**uomo è un essere aperto a qualcosa di fondamentale**:
- qualcosa che **trascende** (= "oltre") se stesso e il mondo;
- qualcosa che **fonda** (= "Fondamento") tutto;
- un "**polo**" che è al di sopra di noi e che ci dà la forza di essere e di agire;
- in breve, un **essere assoluto**.
In senso lato, si potrebbe dire che **tutte le filosofie sono più o meno d'accordo sull'esistenza di una realtà assoluta, eterna**, dalla quale tutte le altre cose dipendono e sono relative.
È stato chiamato: **Essere** (Parmenide), **Assoluto** (Hegel), **Atto Puro** (Aristotele), **Prima Causa** (Tommaso d'Aquino), **Natura** (Spinoza), "l'**Inconoscibile**" (Spencer), "il **Numinoso**" (Otto), **Soggetto** (Marx).
Il **vero problema inizia quando ci chiediamo come debba essere l'Assoluto, e qual è il rapporto tra esso e il mondo**:
- È una singola persona o più?
- È una realtà diversa dal mondo e al di sopra di esso, o è il mondo stesso (il cosmo, l'universo)?
- È un essere personale (un essere intelligente e libero) o no?
Una **linea di pensiero**, che deriva da alcuni **grandi filosofi greci** (Anassagora, V sec. a.C.; Aristotele, V-IV sec. a.C.; Plotino, III sec. d.C.) e poi ha raccolto l'**eredità della tradizione religiosa giudeo-cristiana**, ha concepito l'**Assoluto come un essere unico, personale, distinto dal mondo, assolutamente perfetto in tutte le linee di perfezione** (sapienza, bellezza, bontà, giustizia, onnipotenza...) e che ha creato il mondo e l'uomo. Così inteso, l'**Assoluto è chiamato Dio**.
Il problema, ben compreso, è: **Dio esiste?**