Platone e Kant: Fondamenti di Politica, Società e Estetica Trascendentale

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Platone: Teoria Politica e Società Ideale

In La Repubblica, Platone ha delineato la sua concezione della politica e dell'ideale sociale. Partendo da una definizione di giustizia che ritiene insoddisfacente, propone un'analisi di ciò che è "equo" nell'uomo e nella città, al fine di raggiungere una definizione soddisfacente di giustizia. Afferma che la città sembra soddisfare le complesse esigenze dell'uomo, poiché nessuno può essere autosufficiente. La divisione del lavoro è dunque la base di ogni civiltà. I bisogni umani di base sono cibo, alloggio e vestiario; di conseguenza, è richiesta l'esistenza di agricoltori e artigiani. Appaiono il commercio e il denaro, e altre necessità emergono. In questo contesto si colloca il focus del dialogo de La Repubblica: l'ideale politico e la formazione di diversi tipi di persone.

Tesi Principali della Teoria Politica Platonica

Ci sono due tesi principali della teoria politica platonica:

  • Il governo della città dovrebbe essere un'arte basata sulla vera conoscenza.
  • La società è una reciproca soddisfazione dei bisogni tra i suoi membri, le cui competenze sono complementari.

La Divisione Platonica della Società

L'approccio di Platone porta a un'organizzazione della società divisa in tre gruppi:

  • Produttori (agricoltori, artigiani e commercianti);
  • Guardiani-guerrieri;
  • Governanti-filosofi.

Per Platone, una città felice è quella in cui ciascuno adempie i propri compiti secondo l'ordine ideale. Il compito dei governanti è quello di assicurare che questo ordine sia mantenuto, che ogni individuo occupi la posizione che corrisponde alla sua natura e riceva un'istruzione adeguata alla propria posizione nella società.

Kant: Estetica Trascendentale

La sensibilità, nei giudizi sintetici a priori, forma l'unione di sensazioni, che Kant chiama intuizioni sensibili, con le forme a priori che sono lo spazio e il tempo, dando luogo al fenomeno. Così, lo spazio e il tempo non sono concetti o realtà oggettive, ma forme a priori o strutture della nostra sensibilità; e il fenomeno, che etimologicamente significa ciò che appare, in realtà è in parte costruito da noi. Lo spazio è la forma a priori della sensibilità esterna che consente i giudizi sintetici a priori della geometria. Il tempo è la forma a priori della sensibilità interna che consente i giudizi sintetici a priori dell'aritmetica. Le impressioni sensoriali sono caotiche, ma vengono strutturate nello spazio e nel tempo, forme innate a priori e uguali per tutte le specie. Un esempio chiarificatore è il seguente: quando guardiamo fuori da una finestra della nostra città, vediamo case più piccole in lontananza e più grandi in primo piano, quando in realtà potrebbero essere della stessa dimensione; è lo spazio, la prospettiva, che ci inganna.

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