Pleistocene: Trasformazioni Territoriali, Clima e Culture Preistoriche

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Le Modificazioni Territoriali e Climatiche del Pleistocene

Le modificazioni territoriali e climatiche del Pleistocene sono marcate da trasgressioni e regressioni dei ghiacciai continentali, oscillazioni delle linee di costa, processi sedimentari e dalla formazione di suoli caratteristici e associazioni vegetali e animali.

Glaciazioni Alpine

Nelle regioni alpine ci sono quattro grandi trasgressioni glaciali:

  • Günz (1.2-0.7 milioni anni)
  • Mindel (0.7-0.12 milioni anni)
  • Riss (0.7-0.12 milioni anni)
  • Würm (0.12-0.01 milioni anni)

Tra le glaciazioni si interpongono tre periodi caratterizzati da clima temperato o caldo, arido o umido (interglaciali Günz-Mindel, Mindel-Riss e Riss-Würm). Nell’Europa centro-settentrionale nel Pleistocene medio sono state riconosciute tre trasgressioni dell’inlandis, chiamate Elster, Saale e Warthe.

Tecnologie Litiche e Homo Erectus

La scheggiatura levalloisiana si afferma nel Pleistocene medio recente (0.3-0.2 milioni anni). Vari siti dell’Africa hanno dato resti scheletrici di Homo erectus associati a manufatti litici. Numerosi altri siti, datati tra 1.5-0.5 milioni anni rappresentano una fase di transizione dall’Olduvaiano all’Acheuleano (Homo erectus europeo). In Dmanisi (1.8 milioni anni) c’è un pozzetto profondo con resti di ossa umani e di animali, depositi vulcani e lacustri, e industria su ciottoli e schegge. L’economia dei cacciatori è mobile.

Diffusione delle Industrie Litiche

Nelle regioni meridionali dell'Asia si sviluppano industrie a bifacciali e hachereaux, mentre nelle regioni dell’Estremo Oriente i bifacciali sono sconosciuti. In Europa le prime industrie, attribuite alla fine del Pleistocene inferiore (Olduvaiano) sono choppers e strumenti ricavati da schegge. Ci sono quattro fasi di occupazione ed altrettante concentrazioni di manufatti litici e di ossa di bisonti, rinoceronti ed elefanti.

Evoluzione dei Bifacciali

La prima forma innovativa è costituita dai bifacciali (blocchi o noduli di materiale grezzo) elaborati mediante ritocco semplice o scagliato, in modo da ricavare due facce principali convergenti alle estremità. La sagoma può essere triangolare, cordiforme, ovalare, a mandorla, discoidale... Ai bifacciali sono associati gli hachereaux, strumenti a tranciante, o a fendente nel Pleistocene inferiore africano. Attorno a 0.5 milioni anni in Europa compaiono i primi bifacciali, attribuiti all’Acheuleano.

Acheuleano Antico e Recente

L’Acheuleano antico comprende una facies settentrionale classica, ricca di bifacciali (amigdale) associati a strumenti su schegge ottenute con la tecnica su incudine, e una facies meridionale con choppers e hachereaux. L’Acheuleano recente si caratterizza per la presenza di bifacciali più perfezionati, di forma lanceolata, a cuore, a mandorla... con margini ritoccati. Nella Penisola italiana ci sono un’area adriatica (tecnica Levallois) e un’area tirrenica (senza tecnica Levallois).

Manufatti Clactoniani e Altri Insiemi Litici

I manufatti clactoniani sono presenti nelle ghiaie e nei limi più profondi. In Europa meridionale ci sono altri insiemi omogenei (raschiatoi e denticolati). Sono caratteristiche le punte di Tayac e di Quinson.

Progressi nel Paleolitico Inferiore

Nel corso del Paleolitico inferiore furono conseguite la confezione dei bifacciali e la tecnica di scheggiatura levalloisiana. Isernia La Pineta (730.000-550.000 B.P.) ha ciottoli per costruire una piattaforma, resti faunistici, manufatti in calcare e in selce.

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