Plutarco: Vita, Opere Principali e Stile Letterario
Classificato in Greco
Scritto il in italiano con una dimensione di 4,39 KB
Nota: Versione fatta in classe
Un Aneddoto su Pericle e l'Eclissi
Questo, volendo porre rimedio a queste cose e recare un po’ fastidio ai nemici, allestiva 150 navi e, avendo fatto salire molti e valorosi opliti e cavalieri, era sul punto di salpare, procurando grande speranza ai cittadini e non meno paura ai nemici da siffatta potenza. Essendo state allestite le navi ed essendo salito Pericle sulla propria trireme, accadde che il sole si eclissò e si fece buio; tutti furono spaventati come davanti a un grande presagio. Dunque Pericle, vedendo il timoniere pieno di paura e incerto, alzò il mantello davanti agli occhi del timoniere e, avendoglieli coperti, gli domandò se credesse che fosse un segno terribile o di qualcosa di terribile. Poiché diceva di no, dunque disse: «Che cosa differisce questo da quello, escluso che c’è qualcosa di più grande del mantello ed è ciò che fa il buio?».
Nota sullo Stile
Lo stile è semplice e prevalentemente ipotattico.
Vita di Plutarco
Nacque a Cheronea in Beozia intorno al 50 d.C. da una famiglia agiata. Studiò ad Atene presso la scuola del filosofo platonico Ammonio. Viaggiò in Asia, ad Alessandria, a Roma, ma trascorse la maggior parte della sua vita in patria, dove rivestì diverse cariche politiche nell'amministrazione locale: fu arconte eponimo, sovrintendente all'edilizia pubblica, telearco (cioè funzionario di polizia). Per conto dei Romani fu legatus della Grecia. Ma l'incarico a cui tenne di più fu quello di sacerdote nel santuario di Apollo a Delfi, non lontano da Cheronea. Nonostante gli impegni politico-amministrativi, non trascurò mai l'attività letteraria e didattica, né la famiglia. Fu uno scrittore fecondo, un insegnante dotato di saggezza e umanità, uno sposo e un padre affettuoso. Intorno al 70 d.C. sposò l'amatissima Timossena, con cui condivideva numerosi interessi culturali e alla quale rivolse una Consolazione per la prematura morte della figlia. Incerta è la data della morte.
Opere di Plutarco
Il Catalogo di Lampria, che riporta i titoli degli scritti plutarchei, ne cita ben 227; aggiungendo quelli noti per altre vie, il totale sale addirittura a 260, da cui occorre detrarne alcuni spuri.
Di questa sterminata produzione sono pervenute 120 opere, divise in due sezioni:
- Le Vite parallele, comprendenti 48 biografie;
- I Moralia, di cui sono stati conservati 78 opuscoli e alcuni frammenti.
Le Vite Parallele
Il confronto fra la cultura greca e quella romana è il filo conduttore delle Vite parallele, che in 22 coppie accostano un personaggio greco ad uno romano, rimangono le biografie di 4 personaggi. La maggior parte delle coppie si conclude con una synkrisis*, nella quale sono evidenziate le caratteristiche comuni ai personaggi esaminati. Questa comparatio non si prefigge mai di stabilire una sorta di "graduatoria" fra civiltà greca e civiltà latina, ma intende invece sottolineare l'affinità e la complementarietà fra le due principali culture dell'epoca antica.
Le biografie plutarchee si basano su due elementi fondamentali:
- ethos ("il carattere");
- praxeis ("le azioni").
I Moralia
Tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo il monaco bizantino Massimo Planude raccolse la seconda sezione delle opere plutarchee sotto il nome di Etiká (tradizionalmente detti Moralia). Il titolo è riduttivo, considerato il carattere eclettico degli scritti, che non si limitano all'etica, ma affrontano questioni filosofiche più generali, politica, religione, letteratura, fisica, ecc. Variano anche le tipologie testuali, dai saggi ai trattati, dalle declamazioni ai dialoghi. rca.
È possibile suddividere i Moralia in base agli argomenti discussi.
Caratteristiche dello Stile Plutarcheo
I tratti peculiari dello stile plutarcheo sono:
- L'uso di verbi composti al posto dei corrispondenti verbi semplici;
- Il ricorso a sostantivi astratti;
- La tendenza ad attribuire un significato generico a termini aventi in origine un'accezione più specifica;
- L'attenzione ad evitare lo iato.
Con lo stesso equilibrio Plutarco si servì della retorica, dimostrandosi sempre attento al periodare, che è vario ed articolato.