Il Potere del Simbolo e del Segno: Oltre il Linguaggio Verbale nell'Esperienza Umana
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Il Segno, il Simbolo e la Mediazione della Realtà
Le immagini qui sopra sono un segno, un simbolo, un sacramento. Ogni segno suggerisce e ci porta a una realtà che sta dietro di esso. Queste immagini indicano che una persona è malata. Il segno esterno, che è stato catturato dai sensi, mi dice che c'è di più dei sintomi visibilmente percepiti: una malattia. Il segno è mediazione e comunicazione tra l'"io" e il "malato".
Tipologie di Segni e la Loro Efficacia
1. Segni Convenzionali (Creati dall'Uomo)
La maggior parte dei segni che usiamo sono creati dall'uomo e sono chiamati "convenzionali" (ad esempio, la luce rossa o il silenzio). È necessario conoscere il codice per decifrarli. Questi segni non sono automaticamente efficaci; la gente li vede e li ignora. L'efficacia del segno non deriva da sé, ma dalla volontà di coloro che vi obbediscono.
2. Segni Naturali (Scaturenti da Sé)
Ci sono segni che scaturiscono da sé e che l'esperienza ci aiuta a decifrare, come il fumo che indica il fuoco o la nube nera che indica tempesta. Lo stesso vale nei rapporti umani. Manifestandosi in modo naturale, il segno deriva dall'emozione stessa che si prova. Per esempio, la risata (simbolo di) indica gioia, le lacrime indicano dolore.
3. Segni in Cui la Realtà è Presente
Vi sono, quindi, vari tipi di segni nel mondo in cui viviamo. Una madre che abbraccia il suo bambino non ha bisogno di insegnare il significato di questo gesto: nasce dall'amore ed è inteso come tale. Questo segno non è solo indicativo, ma fa ciò che dice. In questa classe di segni, la realtà è presente.
I Limiti del Linguaggio Verbale e la Necessità del Simbolo
Il linguaggio verbale, pur essendo il mezzo ordinario di comunicazione tra gli uomini, non è sufficiente per comunicare le grandi esperienze della vita. Ciò è dovuto a diverse ragioni:
- Natura Umana e Percezione Sensibile: Da una parte, è intrinseco nella natura umana – scrive San Tommaso – essere attratti da cose corporee e sensibili, comprensibili ai sensi, per raggiungere la percezione delle cose spirituali e intelligibili.
- Inadeguatezza Emotiva: Dall'altra parte, la parola ha un suono freddo, che mette in gioco essenzialmente solo la comprensione e, di conseguenza, esprime un razionale freddo, non sufficiente a esprimere le nostre esperienze, perché in esse entrano in gioco non solo la fredda ragione, ma anche le emozioni e i sentimenti.
- L'Indefinibile dell'Esperienza: Inoltre, le parole razionali, pur esprimendo speranze e realtà al fine di definire il totale, possiedono ancora dei fori di mistero, mentre le nostre esperienze a livello più profondo comportano sempre qualcosa di indefinibile, qualcosa di infinito, qualcosa di misterioso, qualcosa che non possiamo spiegare del tutto.
Per tutto questo, il segno/simbolo/sacramento offre un grande aiuto. Tuttavia, dato che il segno/simbolo/sacramento può portare ambiguità, esso deve essere chiarito dalla parola, affinché non sia ingannevole. La parola deve esprimere, come diceva Cartesio, "idee chiare e distinte".
La Complementarietà Segno-Parola
L'amore e il perdono, la nostalgia e la disperazione, l'estasi, la morte dell'amata... sono esperienze difficili da tradurre in parole. Appare più appropriato, quindi, il linguaggio dei gesti, delle immagini, dei suoni, che evocano un'esperienza totale: il simbolo, anche se questo necessita del chiarimento della parola. Riteniamo che l'ideale sia la complementarietà tra segno/simbolo e parola: si tratta di realtà complementari.