Principi e Concetti Chiave dell'Umanesimo Italiano

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L'Umanesimo: Edizioni Critiche e Diffusione del Sapere

Le edizioni critiche consentivano di confrontare le collezioni e le edizioni, e lo studio, rendendo le edizioni critiche capaci di recuperare ciò che un autore aveva scritto all'epoca. Con l'invenzione della stampa, i testi da divulgare potevano essere molto più diffusi e raggiungere più persone.

L'Orientamento degli Umanisti

Gli umanisti orientavano la loro attività in due direzioni:

  • Da un lato, mettevano le loro conoscenze a disposizione dei loro coetanei, gli umanisti, per informare il corpo di conoscenza che si acquisiva attraverso i testi antichi. Gli umanisti costituivano una vera e propria Respublica Litterarum, nonostante la concorrenza in diversi luoghi e corti.
  • Dall'altro, la direzione era verso le élite di potere. In due sensi: per consentire la diffusione dell'Umanesimo nella società e perché gli umanisti stessi si proponevano come gestori all'ombra del potere, non solo come eruditi, ma come un gruppo politico umanista che potesse cambiare qualcosa riguardo ai modelli che si apprendevano dai tempi antichi.

Il Potere e la Riforma

Il potere doveva essere inteso come potere politico e religioso: gli umanisti erano consulenti in entrambe le repubbliche, come riformatori all'interno dell'esperienza religiosa, riformatori cristiani tra i quali spicca Erasmo da Rotterdam, molti dei quali finiranno per essere legati alla Riforma Protestante e a F. Melantone.

La Filosofia Morale e lo Studio dell'Uomo

La filosofia morale sarà fondamentale per lo studio dell'uomo, mirando a stabilire norme per la "bella vita", un concetto etico ma anche sociale. Di fronte all'orientamento puramente intellettuale della filosofia tradizionale, si proponeva di fornire indicazioni in senso pratico. Per costruire un ideale umano come modello di apprendimento, si usavano due modi:

  • Da un lato, le fonti antiche, gli scritti classici: Cicerone, Seneca, Plutarco... visti nella loro dimensione etica. A questi si dovevano aggiungere anche le riflessioni dei Santi Padri: Agostino, Girolamo...
  • Dall'altro, lo studio diretto dell'uomo, osservando l'essere umano nella sua completezza, completava il quadro che si stava creando in questo periodo, un ritratto presente in tutte le arti. È uno dei periodi in cui l'introspezione (a partire da Petrarca) diventa centrale.

Ottimismo e Onnipotenza

Dall'introspezione e dalla meditazione sul proprio posto degli esseri umani all'interno della creazione, si generava qualcosa di non comune nei tempi precedenti: un ottimismo radicale, un certo senso di onnipotenza.

Concetti Chiave dell'Umanesimo

Di seguito, alcune parole chiave presenti in tutta la letteratura umanistica:

DIGNITÀ

DIGNITÀ: il valore dell'essere umano stesso, che sorge presso l'Accademia Platonica di Firenze. La letteratura sulla dignità dell'uomo include documenti molto importanti, come l'opera di Pico della Mirandola, Oratio de hominis dignitate. L'idea di dignità esisteva già nel Medioevo, nel senso che l'uomo era una creazione di Dio e aveva un valore in sé. Ma a questa si aggiungeranno due elementi: da un lato, la partecipazione (alla divinità); dall'altro, che la dignità è legata al potere che l'uomo sviluppa nella società, a somiglianza divina. La cultura domina la natura e questo dimostra la dignità dell'uomo.

VIRTUS

VIRTUS: è la capacità intrinseca dell'essere umano, ciò che lo rende in grado di superare e sconfiggere il carattere medievale della fortuna. Questa virtù si lega all'immagine di onnipotenza associata all'uomo nella fase del primo Umanesimo. Questo concetto di virtù è indipendente dalla cultura cristiana; è la virtù in sé, in cui si riafferma la propria individualità. L'etica si fonda sull'Etica Nicomachea di Aristotele, un'etica sociale e politica. Dipende da ciò che più definisce gli umanisti: la divinità, l'idea platonica della divinità cristianizzata. Questo concetto si sviluppa ulteriormente a Firenze, con Marsilio Ficino. Anche se altrove, come nelle posizioni stoiche attenuate rappresentate da Leon Battista Alberti, il sommo bene è l'equilibrio della propria esistenza terrena: allontanare le passioni, cercare la felicità in se stessi, indipendentemente dal mondo circostante, senza cadere in un'ascesi monastica.

NATURA

L'idea di Natura è costantemente presente negli scritti degli umanisti, vista come una fonte di bellezza e armonia superiore, che emana la sua bellezza su tutto l'universo. L'uomo è naturalmente il destinatario di questa bellezza e può trasformarla, sempre con l'idea di fare il miglior uso di questo dono, perché tra le altre cose è anche parte di questo insieme armonico dell'universo. Montaigne, un pensatore del XVI secolo, riassume questa idea dicendo che si deve vivere studiando se stessi, per conoscere la natura e vivere in armonia con ciò che è nell'universo, con l'idea di non voler essere più di un essere umano. Questo contrasta con il discorso della divinità dell'uomo; è un'altra posizione che non si adatta naturalmente.

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