Principi di Economia: Risorse, Mercati e Operatori Economici

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Concetti Economici Fondamentali

L'Economia

L'economia è la scienza che studia come utilizzare risorse scarse, suscettibili di usi alternativi, per soddisfare i bisogni umani. L'economia è intrinsecamente legata alla scarsità, definita come la mancanza di risorse in relazione ai bisogni umani, che sono illimitati.

Caratteristiche della Scarsità Economica

  • Universalità: Colpisce tutti.
  • Relatività: Esiste nella misura in cui l'ammontare delle risorse disponibili è insufficiente rispetto ai bisogni.

Costo Opportunità

Il costo opportunità è il valore, misurato in denaro o altro, dell'alternativa migliore a cui si rinuncia quando si prende una decisione. Ad esempio, se con 10 € una persona può scegliere tra andare al cinema o prendere un caffè, scegliendo il cinema, il costo opportunità è il valore del caffè a cui ha rinunciato.

Bisogni

Il bisogno è una sensazione di mancanza unita al desiderio di soddisfarla.

  • Bisogni primari: Essenziali per la sopravvivenza (es. cibo, vestiti, casa).
  • Bisogni secondari: Legati al benessere e al miglioramento della qualità della vita, influenzati da fattori culturali, sociali e dal livello di reddito (es. istruzione, svago, trasporto).

Beni o Servizi

I beni (materiali) e i servizi (immateriali) sono i mezzi che soddisfano i bisogni.

Classificazione dei Beni

  1. In base al grado di scarsità:
    • Beni liberi: Disponibili in quantità illimitata o sufficiente per tutti (es. aria). Non hanno un prezzo.
    • Beni economici: Scarsi rispetto ai bisogni, richiedono un processo produttivo e hanno un prezzo.
  2. In base alla funzione:
    • Beni di consumo: Soddisfano direttamente i bisogni (es. cibo, automobile per uso privato).
    • Beni di produzione (o strumentali): Utilizzati per produrre altri beni (es. macchinari industriali, farina per il panettiere).
  3. In base al grado di trasformazione:
    • Beni intermedi: Necessitano di ulteriori trasformazioni prima di essere consumati o utilizzati (es. farina, componenti elettronici).
    • Beni finali: Pronti per il consumo o l'utilizzo (es. pane, computer).
  4. In base alla proprietà:
    • Beni privati: Appartengono a singoli individui o imprese (es. casa, automobile).
    • Beni pubblici: Appartengono alla collettività e sono forniti dallo Stato (es. strade, illuminazione pubblica, difesa).

Attività Economica

L'insieme delle attività volte a soddisfare i bisogni, che comportano scelte data la scarsità delle risorse. Si articola in:

  • Consumo: Le famiglie decidono come distribuire il proprio reddito tra diversi beni e servizi in base alle proprie preferenze e necessità.
  • Produzione: Le imprese decidono cosa produrre e come utilizzare le risorse produttive (fattori) con l'obiettivo finale del profitto.
  • Distribuzione: Ricerca dei canali appropriati affinché il prodotto arrivi al consumatore finale.
    • Canale corto: Produttore → Consumatore.
    • Canale lungo: Produttore → Grossista → Dettagliante → Consumatore.

Fattori della Produzione

Gli elementi base utilizzati per la produzione e la distribuzione di beni e servizi:

  1. Risorse naturali (Terra): Elementi offerti dalla natura (es. terra coltivabile, minerali, petrolio).
  2. Lavoro: Attività fisica o intellettuale impiegata nel processo produttivo (es. operai, impiegati, ingegneri).
  3. Capitale: Beni prodotti utilizzati per produrre altri beni.
    • Capitale finanziario: Denaro necessario per avviare e gestire l'attività.
    • Capitale fisico (o tecnico): Beni strumentali durevoli (es. macchinari, edifici, arredamento).
    • Capitale circolante: Beni che si esauriscono nel ciclo produttivo (es. materie prime, scorte) o crediti.

Operatori Economici

  1. Famiglie: Consumano beni e servizi per soddisfare i propri bisogni e offrono fattori produttivi (lavoro, capitale) in cambio di remunerazione (salari, interessi, rendite).
  2. Imprese: Producono beni e servizi domandati dalle famiglie, utilizzando fattori produttivi, con l'obiettivo di ottenere un profitto.
  3. Settore Pubblico: Insieme delle amministrazioni pubbliche (Stato, Enti Locali, Enti Previdenziali, ecc.) che interviene nell'economia con l'obiettivo di perseguire il benessere sociale (fornendo servizi pubblici, redistribuendo il reddito, regolamentando).

Microeconomia e Macroeconomia

  • Microeconomia: Studia il comportamento dei singoli operatori economici (consumatori, imprese) e il funzionamento dei singoli mercati.
  • Macroeconomia: Studia il funzionamento dell'economia nel suo complesso, analizzando grandezze aggregate (es. Prodotto Interno Lordo, inflazione, disoccupazione).

Possibilità Produttive, Crescita e Sistemi Economici

Possibilità di Produzione

Le possibilità di produzione di un paese dipendono dalla quantità e qualità delle risorse (fattori produttivi) disponibili, dalla tecnologia utilizzata, dalla formazione dei lavoratori e dall'organizzazione del sistema economico.

Tecnologia

Il modo di combinare i diversi fattori produttivi disponibili per ottenere beni o servizi.

Frontiera delle Possibilità di Produzione (FPP)

La Frontiera delle Possibilità di Produzione (FPP) rappresenta la quantità massima di beni e servizi che una società è in grado di produrre in un dato periodo, dati i fattori di produzione e la tecnologia disponibili. I punti sulla frontiera indicano combinazioni produttive efficienti.

Efficienza economica: Si raggiunge quando si utilizza in modo ottimale le risorse disponibili con la tecnologia data, ottenendo la massima produzione possibile o utilizzando la minima quantità di fattori per una data produzione.

Crescita Economica

L'aumento del valore della produzione di beni e servizi di una società in un dato periodo. Si manifesta con uno spostamento verso l'esterno della FPP.

Modi per crescere economicamente:

  1. Aumento dei fattori di produzione: Disporre di più risorse (es. più lavoratori, più capitale, nuove scoperte di risorse naturali).
  2. Miglioramento della produttività: Produrre più unità con la stessa quantità di fattori, grazie a progresso tecnologico, migliore organizzazione o maggiore istruzione/formazione dei lavoratori. La produttività è il rapporto tra la quantità di beni/servizi prodotti (output) e i fattori produttivi utilizzati (input).

L'Economia e la sua Relazione con Altre Scienze

L'economia interagisce con diverse discipline, tra cui: filosofia, storia, diritto, tecnologia, geografia, sociologia, psicologia, statistica, matematica.

Divisione dell'Economia

  1. In base alle finalità:
    • Economia positiva: Descrive la realtà economica e analizza cause e conseguenze dei fenomeni economici ("come è" l'economia). Formula teorie per spiegare i fatti osservati.
    • Economia normativa: Basandosi sulle teorie economiche e su giudizi di valore, formula proposte e detta norme per raggiungere determinati obiettivi economici e sociali ("come dovrebbe essere" l'economia).
  2. In base all'oggetto di studio:
    • Scienza delle finanze: Studia l'attività finanziaria degli enti pubblici (entrate e spese pubbliche).
    • Economia aziendale: Si occupa della gestione e dell'organizzazione delle imprese.
    • Economia internazionale: Studia le relazioni economiche tra paesi (commercio internazionale, finanza internazionale).
    • Economia politica (o nazionale): Studia il funzionamento del sistema economico di un paese nel suo complesso (micro e macroeconomia).
  3. In base al metodo:
    • Teoria economica: Sviluppa modelli astratti per spiegare i fenomeni economici.
    • Storia economica: Studia i fatti economici del passato.
    • Struttura economica (o Geografia economica): Descrive e analizza la realtà economica presente in un determinato territorio.

I Sistemi Economici

Un sistema economico è il modo in cui una società si organizza per risolvere i problemi economici fondamentali, date le risorse scarse. Ogni sistema deve rispondere alle seguenti domande:

  1. Cosa produrre e in quale quantità?
  2. Come produrre e distribuire tali beni e servizi? (Quali tecniche usare, chi produce?)
  3. Per chi produrre? (Come distribuire il prodotto nazionale tra i membri della società?)

Tipi di Sistemi Economici

  1. Sistema Capitalista (o di Mercato)

    Le decisioni economiche sono decentralizzate e prese da famiglie e imprese che interagiscono sul mercato, guidate dai prezzi. L'intervento dello Stato è minimo.

    Vantaggi: Efficienza allocativa (le risorse tendono ad andare dove sono più richieste), incentivi all'innovazione, ampia scelta per i consumatori.

    Svantaggi:

    • Instabilità ciclica: Alternanza di fasi di espansione e recessione (crisi economiche).
    • Mancanza di beni pubblici: Il mercato non produce beni non redditizi ma socialmente utili (es. difesa, giustizia).
    • Esternalità: Effetti negativi (es. inquinamento) o positivi (es. ricerca) che il mercato non considera nei prezzi.
    • Potere di mercato: Possibilità di monopoli o oligopoli che fissano prezzi alti a scapito dei consumatori.
    • Disuguaglianza nella distribuzione del reddito: Il mercato può generare forti disparità di ricchezza.
  2. Sistema di Economia Pianificata (o Collettivista)

    Basato storicamente sulle teorie di Marx (es. ex Unione Sovietica). Lo Stato prende tutte le decisioni economiche fondamentali attraverso piani pluriennali. La proprietà dei mezzi di produzione è collettiva (statale).

    Vantaggi (teorici): Possibilità di piena occupazione, copertura dei bisogni essenziali (istruzione, sanità), riduzione delle disuguaglianze.

    Svantaggi (osservati storicamente):

    • Errori di pianificazione: Difficoltà nel raccogliere informazioni accurate e prevedere i bisogni, portando a sprechi o carenze.
    • Mancanza di incentivi: Prezzi e salari fissati dallo Stato riducono la motivazione all'efficienza, all'innovazione e al lavoro.
    • Eccessiva burocrazia: Necessità di un apparato statale vasto per controllare l'economia, con conseguente lentezza e inefficienza.
    • Limitazione della libertà individuale: Scelte di consumo e professionali limitate.
  3. Economia Mista

    È il sistema più diffuso oggi. Combina elementi del sistema di mercato e dell'intervento pubblico. Il mercato rimane il meccanismo principale per l'allocazione delle risorse, ma lo Stato interviene attivamente per correggere i cosiddetti "fallimenti del mercato" e perseguire obiettivi sociali. L'ispirazione teorica deriva spesso dalle idee di J.M. Keynes, sviluppatesi dopo la Grande Depressione degli anni '30.

    Caratteristiche: Libertà di iniziativa economica privata; proprietà privata dei mezzi di produzione affiancata da imprese pubbliche; intervento dello Stato per:

    • a) Stabilire un quadro legale e istituzionale: Definire le regole del gioco (diritto commerciale, diritto del lavoro: salario minimo, orario di lavoro, tutele sociali, normative ambientali).
    • b) Fornire beni e servizi pubblici: Produrre beni e servizi che il mercato non offrirebbe o offrirebbe in quantità insufficiente (istruzione, sanità, difesa, giustizia).
    • c) Redistribuire il reddito: Correggere le disuguaglianze generate dal mercato attraverso imposte progressive, trasferimenti monetari (pensioni, sussidi di disoccupazione, assegni familiari) per garantire un minimo di benessere.
    • d) Stabilizzare l'economia: Attenuare le fluttuazioni cicliche (recessioni e boom) attraverso politiche fiscali e monetarie.

    Svantaggi: Può presentare problemi sia dell'economia di mercato (es. disoccupazione, inflazione) sia di quella pianificata (es. eccessiva burocrazia, inefficienza del settore pubblico), a seconda del grado e delle modalità dell'intervento statale.

Gli Operatori Economici e le Loro Funzioni

Operatori Economici Principali

  1. Famiglie/Consumatori: Unità fondamentali del consumo. Decidono quali beni e servizi acquistare per soddisfare i propri bisogni, date le loro preferenze e il loro reddito. Offrono fattori produttivi (lavoro, capitale, risorse naturali) alle imprese e allo Stato in cambio di una remunerazione (salari, interessi, rendite, profitti).
  2. Imprese: Unità fondamentali della produzione. Prendono decisioni su cosa, quanto e come produrre. Acquistano fattori produttivi dalle famiglie e li trasformano in beni e servizi da vendere sul mercato, con l'obiettivo principale di massimizzare il profitto.
  3. Settore Pubblico (Stato): Insieme delle amministrazioni pubbliche (Stato centrale, Regioni, Comuni, Enti Previdenziali, ecc.). Interviene nell'economia per fornire beni e servizi pubblici, regolamentare l'attività economica, redistribuire il reddito e stabilizzare l'economia. Il suo obiettivo è massimizzare il benessere collettivo della società.
  4. (Resto del Mondo): Operatore che include tutte le transazioni economiche (importazioni, esportazioni, movimenti di capitali) con altri paesi.

Utilità

La soddisfazione, l'interesse o il beneficio che un individuo trae dal consumo di un bene o servizio.

Il Consumatore o la Famiglia

Le decisioni di consumo vengono prese all'interno delle famiglie (o economie domestiche), assumendo un comportamento razionale (cioè volto a massimizzare la propria utilità dato il vincolo di bilancio).

Fattori che influenzano le decisioni di consumo:

  • Preferenze: Gusti individuali, mode, abitudini che determinano quali beni sono desiderati.
  • Livello di reddito: Il reddito disponibile determina la capacità di spesa (vincolo di bilancio). Il reddito deriva dalla remunerazione dei fattori produttivi posseduti (salario per il lavoro, rendita per le risorse naturali, interesse per il capitale, profitto per l'attività imprenditoriale).

Composizione delle Famiglie (in relazione all'attività economica):

Tutte le famiglie sono consumatrici, ma non tutte partecipano al processo produttivo allo stesso modo:

  • Lavoratori dipendenti: Offrono il proprio lavoro (manuale o intellettuale) alle imprese o allo Stato in cambio di un salario o stipendio. Caratteristiche: lavoro personale, volontario, subordinato, remunerato.
  • Lavoratori autonomi/Imprenditori: Organizzano e coordinano l'attività produttiva assumendosi il rischio d'impresa (liberi professionisti, artigiani, commercianti, titolari d'impresa). La loro remunerazione è il profitto.
  • Rentier (Possessori di capitale/beni): Ottengono redditi dalla proprietà di capitale finanziario (interessi) o beni immobili (affitti).
  • Consumatori 'puri': Consumano soltanto, senza partecipare direttamente alla produzione (es. studenti, casalinghe/i non occupati, pensionati, bambini). I loro consumi sono finanziati da redditi altrui (trasferimenti familiari) o da trasferimenti pubblici (pensioni, sussidi).

Le Imprese

Prendono decisioni razionali sulla produzione e distribuzione di beni e servizi, utilizzando input (fattori produttivi) forniti dalle famiglie.

Obiettivi dell'impresa:

  1. Massimizzazione del profitto: Obiettivo primario tradizionale. Il profitto è la differenza tra ricavi totali e costi totali. Si cerca di aumentare i ricavi e/o ridurre i costi.
  2. Stabilizzazione e crescita: Assicurarsi una posizione solida sul mercato, fidelizzare i clienti, aumentare le quote di mercato, espandersi dimensionalmente o geograficamente (anche internazionalmente, diventando multinazionali).
  3. Creazione di occupazione e ricchezza: Assumere lavoratori, generare valore aggiunto per l'economia, stimolare l'indotto (collaborare con altre imprese come fornitori, subappaltatori, o affidando all'esterno servizi - outsourcing - come pulizia, manutenzione, logistica).
  4. Responsabilità sociale e ambientale: Tenere conto dell'impatto delle proprie attività sulla società e sull'ambiente (es. riduzione delle emissioni inquinanti, sicurezza sul lavoro, etica commerciale) per migliorare la propria reputazione e sostenibilità a lungo termine.

Il Settore Pubblico

È costituito dalle Amministrazioni Pubbliche (centrali e locali) e dagli Enti Pubblici. Include anche le imprese a partecipazione statale.

Obiettivo: Massimo benessere collettivo (o benessere sociale).

Strumenti di intervento nell'economia:

  • Tributi (Imposte, Tasse, Contributi): Somme prelevate coattivamente da famiglie e imprese per finanziare le attività pubbliche.
  • Spesa pubblica:
    • Spesa per beni e servizi: Acquisto di risorse per fornire servizi pubblici (es. stipendi dei dipendenti pubblici, costruzione di scuole, ospedali, strade).
    • Trasferimenti: Erogazioni monetarie a famiglie (pensioni, sussidi di disoccupazione, assegni familiari) e imprese (incentivi, contributi) senza una controprestazione diretta.
  • Quadro giuridico-istituzionale: Emanazione di leggi e regolamenti che disciplinano l'attività economica e garantiscono il funzionamento del mercato (es. norme sulla concorrenza, diritto del lavoro, tutela ambientale).

Produzione, Distribuzione e Classificazione delle Imprese

La Produzione

L'attività svolta dall'impresa per creare o accrescere l'utilità di beni e servizi, combinando fattori produttivi (input) secondo una determinata tecnologia, al fine di renderli disponibili ai consumatori (output).

Prospettive sulla produzione:

  • Dal punto di vista economico: Processo volto a soddisfare i bisogni umani tramite la trasformazione di fattori produttivi in beni e servizi dotati di maggiore utilità.
  • Dal punto di vista tecnico: Combinazione fisica di risorse produttive (lavoro, macchinari, materie prime, energia) secondo una determinata tecnologia per ottenere un prodotto o servizio.

Tecnologia: L'insieme delle conoscenze tecniche, dei processi, delle attrezzature e dei metodi organizzativi utilizzati per produrre un bene o servizio. Il progresso tecnologico permette di ottenere più output con gli stessi input, o lo stesso output con minori input.

Valore aggiunto: L'incremento di valore che i beni acquisiscono durante il processo produttivo, dato dalla differenza tra il valore del prodotto finito e il costo dei beni intermedi utilizzati per produrlo.

Le imprese investono in Ricerca e Sviluppo (R&S) per migliorare la tecnologia e i metodi produttivi, al fine di aumentare l'efficienza, ridurre i costi e ottenere vantaggi competitivi.

Efficienza nella Produzione

  • Efficienza tecnica: Si ha quando un processo produttivo utilizza la minor quantità possibile di input per ottenere un dato livello di output, o il massimo output possibile con una data quantità di input. Una tecnologia A è tecnicamente più efficiente di una B se, per produrre la stessa quantità, utilizza una quantità minore di almeno un input senza utilizzare quantità maggiori degli altri input.
  • Efficienza economica: Si ha quando, tra tutte le combinazioni tecnicamente efficienti, si sceglie quella che permette di produrre un dato livello di output al costo monetario minimo, dati i prezzi dei fattori produttivi.

La Distribuzione Commerciale

L'insieme delle attività che permettono ai beni e servizi di passare dal produttore al consumatore finale, superando le distanze spaziali e temporali e aggiungendo utilità di luogo e di tempo.

Canali di distribuzione:

  • Canale diretto: Il produttore vende direttamente al consumatore finale, senza intermediari (es. vendita in fabbrica, vendita online diretta, vendita porta a porta).
  • Canale indiretto: Prevede la presenza di uno o più intermediari commerciali.
    • Canale corto: Produttore → Dettagliante → Consumatore (tipico per beni di largo consumo deperibili o moda).
    • Canale lungo: Produttore → Grossista → Dettagliante → Consumatore (tipico per beni di largo consumo non deperibili, distribuito capillarmente).

Altre forme di distribuzione:

  • Franchising: Contratto con cui un'azienda (franchisor) concede a un'altra azienda o persona (franchisee) il diritto di utilizzare il proprio marchio, insegna, know-how e format commerciale per vendere prodotti o servizi, in cambio di un compenso (fee d'ingresso e/o royalties).
  • Televendita: Vendita promossa attraverso programmi televisivi dedicati, con ordine telefonico o via web e pagamento alla consegna (contrassegno) o con carta.
  • Vendita online (E-commerce): Acquisto e vendita di beni e servizi tramite piattaforme Internet, con pagamento elettronico o contrassegno.

Classificazione delle Imprese

  1. In base all'attività economica (Settore):
    • Settore primario: Imprese che sfruttano le risorse naturali (agricoltura, allevamento, pesca, attività estrattive/minerarie).
    • Settore secondario: Imprese che trasformano le materie prime in prodotti finiti (industrie manifatturiere, edilizia, energia).
    • Settore terziario: Imprese che forniscono servizi (commercio, trasporti, banche, assicurazioni, turismo, istruzione, sanità, consulenza).
    • (Terziario avanzato o quaternario): Servizi ad alto contenuto tecnologico e di conoscenza (informatica, ricerca e sviluppo, telecomunicazioni).
  2. In base alla proprietà del capitale:
    • Imprese private: Il capitale appartiene a soggetti privati (persone fisiche o altre società).
    • Imprese pubbliche: Il capitale appartiene allo Stato o ad altri enti pubblici.
    • Imprese miste: Il capitale è detenuto sia da soggetti pubblici che privati (joint venture pubblico-privato).
  3. In base alla forma giuridica:
    • Impresa individuale: Appartiene a una sola persona fisica (titolare), che risponde illimitatamente dei debiti dell'impresa con tutto il proprio patrimonio personale. Coincide spesso con il lavoratore autonomo.
    • Società: Appartengono a due o più soci che conferiscono beni o servizi per l'esercizio in comune di un'attività economica.
      • Società di persone (S.s., S.n.c., S.a.s.): I soci hanno generalmente responsabilità illimitata e solidale per le obbligazioni sociali (tranne gli accomandanti nella S.a.s.). Non hanno personalità giuridica perfetta.
      • Società di capitali (S.p.A., S.a.p.a., S.r.l.): Hanno personalità giuridica distinta da quella dei soci. I soci rispondono delle obbligazioni sociali limitatamente alla quota di capitale conferita.
      • Società cooperative: Scopo mutualistico (fornire beni, servizi o occasioni di lavoro ai soci a condizioni più vantaggiose).
  4. In base alla dimensione: (Criteri: numero di addetti, fatturato, capitale investito)
    • Piccole imprese
    • Medie imprese
    • Grandi imprese

Elementi dell'Impresa

  • a) Elementi umani: Le persone che partecipano all'attività aziendale (imprenditore/i, dirigenti, lavoratori dipendenti, collaboratori).
  • b) Beni strumentali (Capitale tecnico): Insieme dei beni materiali e immateriali utilizzati nel processo produttivo.
    • Capitale fisso: Beni a utilizzo durevole (partecipano a più cicli produttivi), come impianti, macchinari, attrezzature, fabbricati, brevetti, marchi.
    • Capitale circolante: Beni e risorse che si esauriscono o si trasformano in un unico ciclo produttivo (materie prime, semilavorati, prodotti finiti in magazzino) e mezzi finanziari (denaro in cassa/banca, crediti a breve termine).
  • c) Organizzazione: Insieme delle relazioni, delle procedure e della struttura (gerarchica, funzionale) che coordinano gli elementi umani e i beni strumentali per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
  • d) Ambiente: Contesto esterno in cui l'impresa opera e con cui interagisce.
    • Ambiente generale (Macroambiente): Fattori che influenzano indirettamente tutte le imprese di un sistema economico (contesto economico, politico-legislativo, socio-culturale, tecnologico, ambientale/ecologico).
    • Ambiente specifico (Microambiente): Fattori che influenzano direttamente l'impresa e il suo settore (clienti, fornitori, concorrenti, intermediari).

Il Mercato: Domanda, Offerta ed Equilibrio

Definizione di Mercato

Il mercato è il luogo (fisico o virtuale) e l'insieme delle contrattazioni dove si incontrano i compratori (che esprimono la domanda) e i venditori (che esprimono l'offerta) di un determinato bene, servizio o fattore produttivo, al fine di determinarne il prezzo e la quantità scambiata.

La Domanda

La domanda è la quantità di un bene o servizio che i consumatori sono disposti e in grado di acquistare a un determinato prezzo, in un dato periodo di tempo.

Fattori che determinano la domanda:

  • Prezzo del bene: Esiste generalmente una relazione inversa tra il prezzo di un bene e la quantità domandata: se il prezzo aumenta, la quantità domandata diminuisce, e viceversa (Legge della domanda).
  • Prezzo dei beni correlati:
    • Beni sostituti (o succedanei): Beni che possono soddisfare lo stesso bisogno (es. burro e margarina, tè e caffè). Se il prezzo di un bene sostituto aumenta, la domanda del bene originario aumenta.
    • Beni complementari: Beni che vengono consumati congiuntamente (es. automobile e benzina, caffè e zucchero). Se il prezzo di un bene complementare aumenta, la domanda del bene originario diminuisce.
  • Reddito disponibile dei consumatori: L'effetto di una variazione del reddito sulla domanda dipende dal tipo di bene:
    • Beni normali: La domanda aumenta all'aumentare del reddito (es. viaggi, abbigliamento di marca).
    • Beni inferiori: La domanda diminuisce all'aumentare del reddito (es. cibo di qualità scadente, trasporti pubblici per chi può permettersi l'auto).
    • Beni di lusso (o superiori): La domanda aumenta più che proporzionalmente all'aumentare del reddito.
  • Preferenze dei consumatori: Gusti, mode, abitudini, pubblicità, fattori culturali e sociali influenzano le scelte di acquisto.
  • Aspettative sui prezzi futuri: Se ci si attende un aumento futuro del prezzo, la domanda attuale potrebbe aumentare.
  • Numero di consumatori: Un aumento del numero di compratori sul mercato fa aumentare la domanda complessiva.

L'Offerta

L'offerta è la quantità di un bene o servizio che le imprese sono disposte e in grado di produrre e vendere a un determinato prezzo, in un dato periodo di tempo.

Fattori che determinano l'offerta:

  • Prezzo del bene: Esiste generalmente una relazione diretta tra il prezzo di un bene e la quantità offerta: se il prezzo aumenta, la quantità offerta aumenta (perché diventa più profittevole produrre), e viceversa (Legge dell'offerta).
  • Costi di produzione: Se i costi dei fattori produttivi (salari, materie prime, energia, affitti, interessi) aumentano, la produzione diventa meno redditizia e l'offerta tende a diminuire. Le imprese cercano di minimizzare i costi mantenendo l'efficienza tecnica ed economica.
  • Tecnologia: Un progresso tecnologico permette di produrre a costi inferiori o di produrre di più con gli stessi costi, quindi tende ad aumentare l'offerta.
  • Prezzi degli altri beni: Se il prezzo di un bene alternativo che l'impresa potrebbe produrre aumenta, l'impresa potrebbe ridurre l'offerta del bene originario per dedicare risorse all'altro (specialmente se usano fattori simili).
  • Aspettative sui prezzi futuri: Se le imprese si aspettano un aumento futuro del prezzo, potrebbero ridurre l'offerta attuale per vendere di più in futuro a un prezzo maggiore (accumulando scorte).
  • Numero di imprese produttrici: Un aumento del numero di imprese nel settore fa aumentare l'offerta complessiva.
  • Politiche governative: Tasse sulla produzione aumentano i costi e riducono l'offerta; sussidi alla produzione riducono i costi e aumentano l'offerta.

L'Equilibrio di Mercato

L'equilibrio di mercato si raggiunge quando la quantità domandata di un bene eguaglia la quantità offerta (Qd = Qs). Il prezzo a cui ciò avviene è detto prezzo di equilibrio (Pe) e la quantità corrispondente è detta quantità di equilibrio (Qe).

In questo punto, i piani dei consumatori e delle imprese sono compatibili: tutti coloro che sono disposti a comprare a quel prezzo trovano venditori, e tutti coloro che sono disposti a vendere a quel prezzo trovano compratori. Non ci sono eccessi di domanda (penuria) né eccessi di offerta (eccedenza).

Variazioni delle Condizioni di Mercato

Qualsiasi cambiamento nei fattori che influenzano la domanda o l'offerta (diversi dal prezzo del bene stesso) provoca uno spostamento delle rispettive curve e determina un nuovo punto di equilibrio.

  • Aumento della domanda (spostamento della curva di domanda verso destra): Causa un aumento sia del prezzo di equilibrio sia della quantità di equilibrio. Cause: aumento prezzo beni sostituti, diminuzione prezzo beni complementari, aumento reddito (per beni normali), cambiamento favorevole delle preferenze, aumento numero consumatori, aspettative di aumento prezzi.
  • Diminuzione della domanda (spostamento della curva di domanda verso sinistra): Causa una diminuzione sia del prezzo di equilibrio sia della quantità di equilibrio. Cause: diminuzione prezzo beni sostituti, aumento prezzo beni complementari, diminuzione reddito (per beni normali), cambiamento sfavorevole delle preferenze, diminuzione numero consumatori, aspettative di diminuzione prezzi.
  • Aumento dell'offerta (spostamento della curva di offerta verso destra): Causa una diminuzione del prezzo di equilibrio e un aumento della quantità di equilibrio. Cause: diminuzione costi di produzione, progresso tecnologico, aumento numero produttori, sussidi alla produzione, aspettative di diminuzione prezzi.
  • Diminuzione dell'offerta (spostamento della curva di offerta verso sinistra): Causa un aumento del prezzo di equilibrio e una diminuzione della quantità di equilibrio. Cause: aumento costi di produzione, tecnologia obsoleta, diminuzione numero produttori, tasse sulla produzione, aspettative di aumento prezzi.

Elasticità della Domanda rispetto al Prezzo

L'elasticità della domanda rispetto al prezzo (spesso indicata con εd o Ep) misura la reattività (sensibilità) della quantità domandata di un bene alla variazione del suo prezzo. Si calcola come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo.

Permette di capire quanto la domanda reagisce a un cambiamento di prezzo. Ad esempio, se il prezzo aumenta del 10%, la quantità domandata diminuirà, ma diminuirà di molto (domanda elastica), di poco (domanda anelastica) o esattamente del 10% (domanda a elasticità unitaria)? Questo dipende da fattori come la disponibilità di beni sostituti, la natura del bene (necessario o di lusso), la quota di reddito spesa per quel bene e l'orizzonte temporale considerato.

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