Principi Fondamentali dell'Atto Morale e della Coscienza Etica

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Gli Atti Umani e la Norma Morale

Definizione di Atto Morale

Gli atti compiuti dagli esseri umani sono divisi in due gruppi:

  1. Quelli realizzati con la conoscenza e la libertà (atti umani).
  2. Quelli senza tali attributi (atti dell'uomo, ma non atti umani).

L'attività umana può compiere o astenersi da alcuni atti (es. non calunniare, rispettare la vita). Questi sono chiamati Atti Morali.

Perché evitare atti moralmente sbagliati? Cosa significa “buono o cattivo”? Qual è il principale regolatore del comportamento umano? Come deve comportarsi l'uomo rispetto a Dio, a sé stesso, al prossimo? L'indagine etica risponde a queste domande, stabilendo *norme* o *regolamenti*, dal punto di vista della loro condizione e dei loro standard, applicabili alle diverse situazioni.

La Proprietà dell'Atto Morale

L'atto morale è l'apprezzamento universale degli uomini che possiede proprietà intrinseche che lo rendono direttamente buono o cattivo. Questa proprietà deriva dal suo accordo o disaccordo con una norma di vita che riguarda il soggetto nella sua umanità. Tale regola è vista come obbligatoria. Buono o cattivo non è indicato semplicemente come qualcosa di conforme o non conforme, ma anche come *prescritto*.

L'atto appare come il prodotto della libertà del soggetto e segnala l'accordo o il disaccordo con lo standard. Gli atti di un bambino o di un folle non sono atti morali.

Le Principali Dottrine Etiche

La regola morale stabilisce che un atto è buono se è conforme allo standard del comportamento umano, oggetto di ricerca dell'etica.

Edonismo

Professato da Democrito ed Epicuro, crede che il bene si trovi nel piacere, nella soddisfazione materiale o spirituale delle tendenze. Ciò che contribuisce al piacere è bene, ciò che lo impedisce è male. Il bene è lungi dall'essere una sublimazione del piacere.

Utilitarismo

La norma morale è l'utilità. L'utile è buono. Ma si dimentica che l'utile non ha valore in sé, ma serve a qualcosa. L'utilità di per sé non può essere inferiore se l'ordine è giusto o sbagliato.

Formalismo Morale (Kant)

Kant afferma: "Agisci in modo tale che il principio della tua azione possa sempre valere come principio di una legislazione universale". Un'azione è buona quando è conforme a tale principio. La sua volontà (o dolo) deriva dal ricevere o meno la forma di tale principio. La menzogna, ad esempio, è illegale perché non può reggersi su uno standard universale. Questa dottrina è il Formalismo Morale.

L'errore del Formalismo è chiaro: disaccoppiando la legge morale dagli oggetti buoni o cattivi in sé, è impossibile giudicare un'azione come buona o cattiva. In ultima analisi, ciò che conta è la *materia* e non solo la forma iniziale.

Il Fondamento della Moralità: Natura Umana e Ordine Divino

Una cosa è buona per un soggetto quando è conveniente per la sua perfezione (es. la salute è un bene perché perfeziona il corpo umano). Lo standard morale è stabilito integralmente dalla natura umana. L'azione morale buona accresce l'essere dell'uomo, mentre l'azione cattiva danneggia l'uomo nella sua interezza. Limitarla equivale a distruggerla.

L'uomo è un'entità composta di spirito e materia. L'aspetto religioso ha la precedenza su tutto il resto: lo spirituale è superiore al corporeo.

Nel rapporto tra individuo e comunità, è immorale ciò che danneggia la società. È altresì immorale ciò che annulla l'individuo a favore della comunità.

Con lo standard di moralità, identifichiamo azioni intrinsecamente buone e cattive. Ci sono azioni che negano implicitamente qualcosa nella natura umana. L'esistenza di azioni intrinsecamente buone o cattive non pregiudica l'esistenza di azioni estrinsecamente buone o cattive.

Il positivismo morale, negando l'esistenza di azioni buone o cattive per natura, pone la moralità dell'atto su qualcosa di esterno a sé. L'ultimo sostegno della morale si basa sulla natura umana e, in ultima analisi, sull'essenza di Dio. Dio è il fondamento ultimo dell'ordine morale.

La Legge Naturale

Il primo principio morale è: "Si deve fare il bene ed evitare il male".

Questo è chiamato il primo principio morale perché gode della più alta evidenza ed è universalmente accettato.

Proprietà della Legge Naturale

  • Ha sotto la sua dominazione tutti gli uomini: è universale.
  • Possiede immutabilità.
  • La Legge Naturale è conoscibile a tutti gli uomini, e l'evidenza dei suoi processi assicura la massima possibilità di conoscenza universale.

Riguardo alle conclusioni più distanti dai primi principi morali, può accadere che alcuni uomini non le abbiano raggiunte.

102. La Coscienza Morale

Mentre la legge morale fornisce principi astratti, la coscienza morale si occupa delle decisioni concrete: "Posso fare questo?".

La coscienza morale può essere definita come: «Il giudizio pratico dell'intelletto circa la bontà o la malvagità di un'azione».

Il pentimento morale è l'odio dell'uomo per gli illeciti commessi. La coscienza erronea è esente da responsabilità se il giudizio errato è *invincibile*, ma è colpevole se l'errore è *vincibile*.

Tipi di coscienza: *Lassa*, *Scrupolosa* e *Dubbiosa*.

Si deve sempre seguire una coscienza certa, perché, anche se oggettivamente sbagliata, per il soggetto è l'espressione della legge. Un atto oggettivamente cattivo, realizzato con una coscienza erronea che lo vede come buono, non costituisce un fallimento morale per il soggetto le cui intenzioni sono buone. L'errore deve essere invincibile. Se la coscienza può uscire dall'errore e non lo fa, l'errore sarebbe colpevole e attribuibile al soggetto.

Non è mai lecito agire con dubbio sulla legalità di un'azione, perché la volontà è in questo caso disposta ad abbracciare sia il bene che il male. È necessario usare tutti i mezzi per uscire dal dubbio.

Sistemi per la Risoluzione del Dubbio Morale

Quando non è possibile raggiungere la certezza teorica sulla legittimità o illegittimità di un'azione (a causa del divario tra gli specialisti), si ricorre a sistemi:

  • Tuciorismo: Richiede di seguire sempre la parte più sicura, a favore della legge.
  • Probabiliorismo: Permette l'atto quando la sua liceità è *più probabile* del contrario.
  • Equiprobabilismo: Permette l'atto se la probabilità di liceità è pari al contrario.
  • Probabilismo: Insegna che si può seguire l'opinione favorevole alla legittimità dell'atto, se assistita da motivazioni solide e gravi, poiché una legge non può obbligare se è veramente discutibile. Utilizzando questo principio, si può formare una consapevolezza della legittimità di un atto e agire moralmente.

103. Fattori della Moralità di un Atto

La moralità di un atto dipende principalmente dal suo oggetto (o scopo immediato). Le circostanze e l'intenzione (o fine) possono modificare la moralità dell'atto. Ad esempio, l'elemosina (azione buona) compiuta per vanità è viziata dal disordine del fine.

Affinché un atto sia moralmente buono, devono essere buoni:

  • L'Oggetto.
  • Il Fine.
  • Le Circostanze.

Ecco perché il fine giustifica i mezzi. In forma astratta, esistono atti umani moralmente indifferenti (ad esempio, parlare).

104. Condizioni dell'Azione Morale, Merito e Responsabilità

Un atto umano è morale solo quando è compiuto liberamente e con la consapevolezza della bontà o malvagità dell'azione.

Cause che Modificano la Moralità dell'Atto

Le cause che modificano queste condizioni influenzano la moralità dell'atto:

  • L'Ignoranza (se non è colpevole, cioè non dovuta a mancanza di diligenza nell'apprendimento).
  • La Paura, che diminuisce la libertà, ma non la elimina del tutto.
  • Le Passioni e le Abitudini, che diminuiscono la libertà senza farla svanire.

Quando l'atto è compiuto in tali condizioni, acquista merito o demerito. Dalla libertà dell'atto morale deriva la sua imputabilità. Correlativa all'imputabilità è la responsabilità, in base alla quale l'autore deve rispondere alla sua coscienza, ai suoi simili o davanti a Dio, e accettare le conseguenze del suo comportamento.

Voci correlate: