Principi Fondamentali delle Obbligazioni Civili: Debito, Credito e Responsabilità Legale

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Rapporto Obbligatorio, Debito e Credito

Il termine "obbligazione" ha diversi significati:

  • Come ragione di un dovere giuridico
  • Come correlazione tra diritti soggettivi e dovere giuridico
  • Come atto creativo di una situazione giuridica
  • Come sinonimo di prestiti richiesti dalle aziende.

L'obbligazione lega una persona, chiamata debitore, a un comportamento (per soddisfare un interesse) nei confronti di un'altra persona, chiamata creditore.

Esistono diversi tipi di obbligazioni, quali: complesse (in cui ciascuna parte è contemporaneamente creditore e debitore), per compensazione, ecc.

L'obbligazione è l'insieme di diritti e doveri tra creditore e debitore.

Struttura del Rapporto Obbligatorio

Gli elementi della struttura dell'obbligazione, legati da rapporti giuridici, sono:

  • Soggetti: il creditore è colui che può richiedere la prestazione, e il debitore è colui che ha il dovere di fornirla.
  • Oggetto: la prestazione che il creditore può esigere e che il debitore deve adempiere.
  • Vincolo: il rapporto tra il potere del creditore e il dovere del debitore.
  • Causa: la ragione giuridica dell'obbligazione.

Il Diritto delle Obbligazioni

Il diritto delle obbligazioni è una parte del diritto civile. Esso si riferisce al rapporto obbligatorio. È molto importante perché nella vita si incontrano molte obbligazioni sociali. Esiste una complessità nella vita, una disciplina dei titoli; tali titoli sono obbligazioni che hanno un chiaro effetto sulla base della vita sociale. Siamo sempre soggetti a obbligazioni. In molte forme di vita si riscontra che le obbligazioni sono riaffermate.

Il diritto delle obbligazioni è fondamentale per la disciplina dei contratti.

Si tratta di una parte della scienza giuridica che studia l'importanza delle obbligazioni nella vita. Il diritto delle obbligazioni è diverso dalle fonti del diritto, cioè da altri diritti reali (come le ipoteche).

Si discute in diritto se il diritto delle obbligazioni debba essere studiato prima o dopo i diritti reali. Il diritto delle obbligazioni ha una sua autonomia, essendo separato dal contratto.

Il Vincolo Obbligatorio

In epoca romana, chi prometteva di adempiere una prestazione o di consegnare qualcosa di fronte ad altri, lo faceva per ottenere il vincolo. L'atto era solenne o rituale; se qualcuno non adempiva, il debitore stesso (o la sua persona) poteva essere assoggettato al creditore. Appare la manus iniectio (che permetteva di asservire il debitore), e solo con la Lex Papiria Poeteria si giustificò la provenienza del vincolo.

Con l'evoluzione, il vincolo obbligatorio è stato smaterializzato e patrimonializzato.

Nel Medioevo si può dire che il vincolo obbligatorio si è emancipato dal campo penale.

Nella dottrina classica si sostiene che l'essenza dell'obbligazione risiede nella condotta del debitore, nel rapporto tra il potere del creditore e il dovere del debitore, che costituisce un semplice rapporto obbligatorio. Possiamo anche dire che il vincolo potrebbe essere il comportamento del debitore, la condotta richiesta al debitore, e il risultato di ciò che deve fare è l'oggetto.

Debito e Responsabilità

La responsabilità consiste nella sottomissione al potere coercitivo del creditore. Il debitore è responsabile per il semplice fatto dell'esistenza dell'obbligazione e risponde solo quando è tenuto a farlo.

Nel nostro sistema giuridico, esistono casi di responsabilità senza debito: questi sono i casi di cui agli articoli 1365, 1366 e 1368 del Codice Civile, che consentono ai creditori di un coniuge, a causa di debiti contratti esclusivamente dal debitore, di aggredire la proprietà coniugale, che appartiene anche al coniuge non debitore. Il coniuge non debitore, tuttavia, risponde con i beni che sono in parte propri, ovvero la proprietà della comunione. L'articolo 1319, comma II, del Codice Civile stabilisce che quando si tratta di debito interno dovuto da un coniuge e non vi è frizione, il coniuge (che non è il debitore) risponde con le sue proprietà separate.

DE CASTRO scrive che la responsabilità non è altro che potere e garanzia a richiesta. Mentre il debito grava sul debitore, i suoi beni costituiscono la garanzia. Per questo motivo, l'espressione dell'art. 1365 del Codice Civile, che stabilisce che la proprietà coniugale risponderebbe direttamente, è considerata non corretta; sarebbe più opportuno dire che il coniuge debitore risponde direttamente con la proprietà coniugale.

L'articolo 1911 del Codice Civile stabilisce il principio di responsabilità patrimoniale universale, secondo cui il debitore risponde non solo con i suoi beni presenti, ma anche con quelli futuri, cioè, con tutti i suoi beni, diritti e azioni.

Obbligazioni Naturali

Le obbligazioni naturali sono caratterizzate dalla loro inesigibilità, ovvero dalla mancanza di un'azione del creditore per attuare la responsabilità, ma anche dalla loro irripetibilità, e cioè che se il debitore esegue volontariamente la prestazione dovuta, non può poi chiederne la restituzione al creditore.

Sono citati come esempi di obbligazioni naturali i seguenti casi:

  • Debiti di gioco vietati
  • Debiti di interessi non specificati nel contratto di prestito, ma pagati dal mutuatario
  • Debiti prescritti che vengono pagati, in quanto il debitore non era più obbligato a farlo.

TEN-Picazo non ritiene che siano obbligazioni naturali. Il caso dei debiti di gioco è stato un caso di irripetibilità previsto dal Codice Civile, nonostante l'illegittimità della disposizione. Il caso degli interessi è in realtà una norma di interpretazione della volontà delle parti: si ritiene che se il pagamento avviene, è perché le parti sono d'accordo tacitamente, se non esplicitamente. Infine, il pagamento di un debito prescritto è l'adempimento di una vera obbligazione civile; la prescrizione non si riproduce automaticamente ed è perfettamente possibile che il debitore rinunci all'eccezione di prescrizione. Vi è un dovere morale o di coscienza sociale.

La Legge 510 della Compilazione del Diritto Civile di Navarra disciplina le obbligazioni naturali, affermando: "Nessun pagamento sarà ripetibile quando effettuato in virtù di un dovere morale o di un uso sociale, anche se non giuridicamente vincolante. Il riconoscimento, l'innovazione, la compensazione e le garanzie producono effetti civili sui doveri naturali". E in questo senso, la sentenza della Corte Suprema di Navarra del 25 marzo 1993 ha riconosciuto come obbligazione morale l'impegno morale che il locatario aveva assunto di lasciare una casa di campagna quando richiesto dal proprietario, in modo che, dopo aver adempiuto volontariamente l'impegno, non si potesse sostenere un errore nella valutazione del dovere.

Fonti delle Obbligazioni

Ai sensi dell'articolo 1089 del Codice Civile, "Le obbligazioni derivano dalla legge, dai contratti, dai quasi contratti e dagli atti illeciti e dalle omissioni che implicano qualsiasi tipo di colpa o negligenza." TEN-Picazo critica questa disposizione, sostenendo una divisione dualistica.

L'articolo 1090 del Codice Civile stabilisce che "Le obbligazioni derivanti dalla legge non si presumono. Sono esigibili solo quelle espressamente previste dal presente codice o da leggi speciali, e sono disciplinate dalle disposizioni di legge che le hanno istituite."

Le obbligazioni legali sono quelle che non hanno origine su base volontaria.

Il fatto che una persona sia obbligata senza aver manifestato la propria volontà è un caso così grave che richiede che questo fenomeno si verifichi solo quando vi sia una preventiva e esplicita autorizzazione legale per poter creare il vincolo richiesto.

La Dichiarazione Unilaterale di Volontà

La dichiarazione unilaterale di volontà è fonte di obbligazione? Per "unilaterale" si intende la semplice manifestazione di volontà di un soggetto di vincolarsi. Come indicato da REBUL SANCHO, la visione dottrinale più diffusa è quella di negare la natura di fonte di obbligazione alla dichiarazione unilaterale di volontà, mentre si afferma che, eccezionalmente, nel commercio e per prescrizioni di legge, esistono alcuni casi giuridici unilaterali che, di per sé, generano l'obbligazione. Questa è anche la tendenza della giurisprudenza che, solo in casi eccezionali, riconosce efficacia alla dichiarazione unilaterale.

TEN-Picazo ritiene che la dichiarazione unilaterale di volontà non sia sufficiente a costituire un rapporto obbligatorio completo. Può solo servire come base per un possibile esercizio, da parte del creditore, di un credito fondato sulla presunta accettazione.

La Promessa al Pubblico di Ricompensa

Promessa al pubblico di una ricompensa: chi offre una ricompensa al pubblico per l'esecuzione di un particolare atto o per il raggiungimento di un risultato, è obbligato a pagare la ricompensa a chi ha compiuto l'atto, anche se non ha agito in risposta alla promessa.

Come indicato da MARTINEZ de Aguirre, dovrebbe essere rivolta a persone incerte, ma rientranti in una determinata categoria.

La prestazione che dà luogo alla ricompensa può consistere in:

  • L'ottenimento di un risultato.
  • Una semplice messa a disposizione di un'attività.
  • Un atteggiamento negligente.
  • Il trovarsi in una data situazione.

La promessa al pubblico di ricompensa è revocabile, ma la revoca deve avvenire in buona fede.

Secondo Ragel, una promessa al pubblico di ricompensa può essere fonte di obbligazione solo se irrevocabile, almeno per un certo periodo di tempo.

Voci correlate: