Principi Fondamentali del Sistema Giudiziario Italiano: Funzioni, Organizzazione e Garanzie

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Principi Fondamentali del Sistema Giudiziario

La funzione giurisdizionale è chiamata a pronunciarsi e a far rispettare le sentenze, sviluppando tutti i tipi di processi. Questa funzione è caratterizzata da una serie di elementi distintivi:

  1. L'unità della giurisdizione: Riconosciuta dalla Costituzione, implica che l'organizzazione e la divisione territoriale del potere politico, articolato attraverso le Regioni, non pregiudicherà la magistratura, che rimane unica a livello statale.
  2. La competenza piena: Garantisce il diritto ad una tutela efficace dei giudici e dei tribunali nell'esercizio dei diritti e degli interessi, e stabilisce il principio del controllo da parte del giudice del potere di regolamentazione.
  3. La competenza esclusiva: Questo principio implica che solo i giudici possono svolgere la funzione giurisdizionale.
  4. Responsabilità: Il sistema di controllo unico, esercitato sui membri del potere giudiziario, deriva da fonti ufficiali che sono state depositate, quando si avvia una procedura legale contro le decisioni e altri organi, con la possibile conseguenza della cancellazione di tale decisione.

Lo Status del Giudice Costituzionale

Lo status del giudice costituzionale è determinato dalle caratteristiche che la Costituzione assegna al potere giudiziario: imparzialità e indipendenza, unitamente a un nucleo di garanzie e limitazioni dei diritti.

  1. Imparzialità giudiziaria: L'esercizio della funzione giurisdizionale richiede, come atto fondamentale, l'imparzialità di coloro che la esercitano. Per questo motivo, tale funzione è attribuita a un potere terzo, per prevenire la concentrazione del potere.
  2. Indipendenza e legalità: Ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, la giustizia è amministrata da giudici indipendenti, soggetti soltanto allo Stato di diritto.
  3. Il possesso: La prima salvaguardia è la rimozione dalla carica, ovvero che i giudici e i magistrati non possono essere licenziati, sospesi, trasferiti o messi in pensione, se non per ragioni e con le garanzie previste dalla legge.
  4. Limitazioni e incompatibilità: È vietato appartenere a partiti politici e sindacati, e sono limitati i diritti di assemblea, sciopero e libertà di espressione. Non possono ricoprire altri incarichi pubblici mentre sono in servizio.

Organizzazione della Magistratura

L'organizzazione della magistratura è strutturata intorno a una serie di criteri pratici, territoriali e gerarchici. La competenza è suddivisa in quattro principali giurisdizioni: civile, penale, amministrativa e sociale.

Consiglio Superiore della Magistratura (CSM): Struttura e Funzioni

La Costituzione crea un corpo speciale incaricato del potere disciplinare e del regime di promozione, per preservare il potere giurisdizionale dall'ingerenza diretta di altri poteri nel suo funzionamento normale. Secondo la Costituzione, il Consiglio Superiore della Magistratura è l'organo di governo della magistratura.

  1. Composizione: In questo modello misto, che riflette l'attuale formulazione del LOPJ dal 2001, ciascuna camera elegge sei membri, tra giudici e magistrati di tutte le categorie giudiziarie, che verranno proposti per la nomina dal Re.
  2. Funzioni:
    1. La nomina di giudici e magistrati.
    2. La promozione degli stessi.
    3. L'ispezione e il controllo dei giudici.
    4. La situazione in materia di giudici amministrativi.
    5. L'autorità disciplinare.
  3. Altri organi: Camere di governo della Corte di Cassazione, Corte Nazionale e Alte Corti.

Il Pubblico Ministero: Funzioni e Struttura

Il Pubblico Ministero non fa parte del potere giudiziario. La Costituzione definisce l'accusa come un potere soggetto ai seguenti principi:

  1. Il principio di unità di azione: È caratteristico dell'organizzazione amministrativa.
  2. Il principio di subordinazione gerarchica: Si traduce nell'esistenza di un procedimento giudiziario formale in gradi diversi, e quindi nell'obbligo di rispettare e obbedire agli ordini e alle disposizioni impartite dai superiori attraverso circolari, istruzioni e consultazioni, e dal Procuratore Generale.
  3. Principio di legalità: L'amministrazione pubblica è in piena conformità con la legge, e la legittimità e la costituzionalità del ricorso amministrativo sono controllate attraverso i tribunali.
  4. Il principio di imparzialità: Si concretizza nella possibilità che i pubblici ministeri si oppongano ragionevolmente agli ordini o alle istruzioni di un superiore se ritenuti contrari alla legge.

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