Progresso Scientifico e Sfide della Società Moderna: Tra Neuroscienze e Sostenibilità
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Il Cervello e la Ricerca Neuroscientifica Moderna
Cervello (s.m.): non c'è parte del corpo umano che sia stata, e sia tuttora, più studiata del cervello. Nel corso del XIX secolo, quando si susseguono le più importanti scoperte in campo medico, l'indagine del funzionamento e delle patologie del cervello si è imposta al centro della ricerca scientifica internazionale. Il perfezionamento della diagnostica per immagini, la nuova impostazione delle procedure mediche sempre più attente ad operare in ambiente asettico e la svolta verso una medicina orientata alla prevenzione delle malattie, sono solo alcuni degli aspetti che hanno incoraggiato lo sviluppo di ricerche e investimenti in questa direzione.
In generale, nell'ambito dell'organizzazione sanitaria più diffusa a partire dal secondo dopoguerra, il primo finanziatore della ricerca medica è lo Stato, a cui si associano eventualmente enti privati o la singola iniziativa dei cittadini. Per quanto riguarda le ricerche sul cervello, l'Unione Europea e gli Stati Uniti seguono un procedimento teorico che riconosce proprio nella cura delle malattie neurologiche e neurodegenerative il primo obiettivo da raggiungere per migliorare le condizioni di salute dei cittadini.
Discipline e Tecnologie all'Avanguardia
Sostengono questo indirizzo i continui progressi di diverse discipline, in particolare la psicologia sperimentale e la neurobiologia.
- La psicologia sperimentale si basa sulla possibilità di ricreare in laboratorio quelle condizioni determinanti una particolare emozione o interesse nell'individuo.
- La neurobiologia si occupa dei circuiti neurali del sistema nervoso, oggi potenziata dall'utilizzo della nuova tecnica del neuroimaging.
Quest'ultima permette di visualizzare concretamente l'attività del cervello per mezzo di una risonanza magnetica tomografica. Negli Stati Uniti, in questi ultimi mesi, il presidente Barack Obama si è investito di una vera e propria missione, divenendo testimonial del progetto BRAIN, un'iniziativa che prevede la destinazione di 100 milioni di dollari per ricerche su Alzheimer, epilessia e altre patologie neurologiche o neurodegenerative.
Il Progetto Europeo: Human Brain Project
Alla Brain Research Through Advancing Innovative Neurotechnology statunitense risponde, in Europa, lo Human Brain Project. Si tratta di un investimento di 54 milioni di euro deciso dall'Unione Europea per un progetto complessivo di dieci anni. I centri di ricerca coinvolti stanno lavorando per raccogliere in un unico supercomputer tutti i dati acquisiti sul cervello umano: una sorta di enorme database della conoscenza scientifica fin qui raggiunta sulle malattie e il funzionamento cerebrale. Il risultato finale sarà la costruzione del Cern del Cervello: un macchinario in grado di riprodurre tutta l'attività dell'organo umano in hi-tech. Si tratterebbe di uno strumento open source disponibile per gli studiosi e, quindi, un possibile impulso per nuove scoperte e soluzioni.
I Giovani e il Lavoro: L'Impatto dell'Automazione
Numerose sono le circostanze che concorrono alla determinazione del problema della disoccupazione, che oggigiorno si verifica soprattutto tra i giovani. I fattori più comuni sono i continui cambiamenti nei modi di produzione, che oggi vedono l'avanzare dell'automazione e della tecnologia informatica in molti settori, e la razionalizzazione della produzione che si concentra sulla quantità del profitto e sulla riduzione dei costi.
Numerose persone finiscono così per non trovare lavoro o per perderlo, perché per età o grado di istruzione non riescono ad adeguarsi alle nuove tecnologie. Come cita F. Colombo nel quotidiano "La Repubblica", è giusto che i giovani siano preparati per sfruttare le nuove tecnologie, però si rischia che, essendo tale preparazione appannaggio di pochi, la maggior parte dei lavoratori rimanga esclusa, arrecando fenomeni rilevanti. Si è così creata una disuguaglianza tra la classe dirigente e quella operaia: i salari, infatti, sono fissi e in crescita per la classe dirigente che amministra e decide quelli per la classe operaia. Questo si ripercuote sulla qualità della vita di gran parte della popolazione (J. Rifkin, La fine del lavoro, Milano, Baldini/Castaldi, 1995).
Verso una Nuova Cultura del Lavoro
Il problema della disoccupazione tenderà ad essere permanente, ma davvero la nostra esistenza sarà modificata anche negli anni a venire da questa piaga? Bisogna dare la possibilità a tutti di entrare nel mondo del lavoro, soprattutto ai giovani che sono il futuro della società. La disoccupazione non è un problema nuovo, ma si ripresenta ad ogni significativo cambiamento tecnologico. Bisogna svincolarsi dall'idea che i posti di lavoro siano una quantità fissa; molto dipende dalla capacità di generare nuove necessità.
La necessità che il lavoratore si riqualifichi sempre e in breve tempo è fondamentale. La scuola deve dare ai giovani una preparazione ampia e flessibile. Per fronteggiare la disoccupazione bisogna considerare il lavoro non come una condanna, ma come un impegno serio e creativo. Sarà necessario:
- Responsabilizzare gli individui verso la formazione continua.
- Promuovere una scolarizzazione diffusa e l'apprendimento autonomo.
- Garantire occupazioni attraenti e pagate adeguatamente.
- Attutire gli squilibri sociali per prevenire la povertà.
Sostenibilità Ambientale e Risorse Naturali
Introduzione: L’umanità ha sempre utilizzato le risorse naturali per rendere più agevole la propria esistenza. Oggi siamo arrivati al punto in cui l’utilizzo intensivo di queste risorse porta a danni irreversibili per l’ambiente. Lo sfruttamento insensato, la dipendenza dai combustibili fossili e l’enorme impatto ambientale fanno sentire l’esigenza di trovare risorse alternative.
L’evoluzione della ricerca scientifica ha sviluppato fonti energetiche rinnovabili tra cui l’eolico e il solare. L’UE ha stabilito l’obbligo per i paesi membri di arrivare a produrre il 20% del consumo totale tramite energie rinnovabili o nucleare. Di grande importanza resta il Protocollo di Kyoto, che prevede una diminuzione delle emissioni di gas serra. Le fonti rinnovabili sono l’unica alternativa ai combustibili fossili, che non sono inesauribili.
Fonti Rinnovabili: L’Energia Eolica
Nell’evoluzione storica, l’energia eolica resta una delle prime fonti utilizzate. Alla fine del XVI secolo veniva già utilizzata nei mulini a vento. Con l’avvento di nuove scoperte tecnologiche, l’energia eolica torna ad essere rivalutata. L’eolico ha grandi potenzialità: un aeromotore di 2 megawatt, con un costo iniziale di 2 milioni di euro, produrrebbe all’anno 3.000 megawattora, ammortizzando i costi in circa dieci anni e garantendo un altissimo risparmio ambientale. I moderni generatori a pale lunghe sono la risposta giusta per abbattere i costi economici sul lungo periodo.
Fonti Rinnovabili: Il Potenziale del Solare
L’energia solare è una delle fonti che meglio potrebbe essere sfruttata. Il Sole irradia sulla terra un'energia che soddisferebbe abbondantemente il fabbisogno umano, ma occorrono apparecchiature sofisticate per immagazzinarla. Solo a partire dagli anni ’90 ci si è interessati con maggior applicazione al fotovoltaico.
Le applicazioni spaziano dai settori industriali a quelli domestici:
- Pannelli fotovoltaici: per la produzione di energia elettrica.
- Pannelli solari: per il riscaldamento dell’acqua.
In Germania, grazie a incentivi statali, il settore è cresciuto enormemente. In Italia, il Premio Nobel Carlo Rubbia ha promosso il progetto Archimede, che utilizza specchi per concentrare la luce solare e produrre vapore ad alta pressione per l'energia elettrica. Secondo l’ENEA, i costi sono ormai competitivi con quelli dei combustibili fossili.
In Conclusione
Proteggere l’ambiente e porre un freno al consumo intensivo è un obiettivo decisivo. L’importanza delle risorse rinnovabili per la salvaguardia della Terra è un elemento che ognuno di noi deve portare avanti.
Reti Sociali: Il Pericolo è Reale?
Viviamo in un mondo in cui la tecnologia condiziona le nostre vite. I cellulari di ultima generazione ci permettono di interagire costantemente attraverso i social network come Facebook e Twitter. Tuttavia, molti utenti ignorano la potenziale pericolosità di queste piattaforme, dove i dati sensibili (numeri di telefono, indirizzi) possono essere esposti.
Internet dovrebbe essere un luogo sicuro, ma molti malintenzionati utilizzano identità false. Ognuno di noi può contribuire a combattere questo problema seguendo alcune regole:
- Non parlare con sconosciuti via chat.
- Non scambiare dati sensibili con persone non fidate.
- Essere consapevoli e responsabili delle proprie azioni online.
D’altro canto, le chat permettono di accorciare le distanze e rimanere in contatto con amici e parenti lontani. La tecnologia è uno strumento potente: dobbiamo imparare a non diventarne schiavi, bensì ad esserne i padroni, usandola cautamente per migliorare la nostra esperienza sociale.