Proposizioni Avverbiali: Tipologie, Funzioni e Struttura
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Proposizioni Avverbiali: Tipologie e Funzioni
Ricordate che la differenza tra una proposizione e una frase è che le proposizioni hanno perso la loro indipendenza funzionale, grammaticale e semantica, perché dipendono da un'altra frase. Così come si parla di proposizioni aggettivali o sostantive quando queste svolgono la funzione di un aggettivo o di un sostantivo, e dipendono rispettivamente da un sostantivo o da un verbo, allo stesso modo si parla di proposizioni avverbiali in riferimento a quelle che sono commutabili con un complemento circostanziale e dipendono dal verbo della proposizione principale. D'altra parte, si parla di proposizioni subordinate avverbiali per indicare quelle che non sono commutabili con un complemento circostanziale e non dipendono dal verbo, ma dall'intera frase.
Consideriamo proposizioni avverbiali quelle di: luogo, tempo, modo, causa e fine, dato che questi sono i tipi di modificazione semantica che influenzano il verbo. Tuttavia, l'uso e il valore delle proposizioni avverbiali come costrutto saranno discussi l'anno prossimo.
Proposizioni Avverbiali di Luogo
Il relativo dipende dal sostantivo, così come l'introduzione di un complemento nominale (CN). La sua funzione specifica nella frase è quella di complemento circostanziale (CC) ed è commutabile con "articolo + in + che": "Io vivo nel deserto dove non piove mai".
Proposizioni Avverbiali di Tempo
Sintatticamente funzionano come complemento circostanziale (CC). Il nesso principale è quando, anche se ce ne sono molti altri: mentre, appena. Anche costrutti con infinito, come dopo + infinito. Un uso molto frequente è quello di a + infinito: "Quando sono tornati nella camera da letto, si spogliò Santi", "A vedere il sole, siamo felici", "Le cose avevano preso posizione a comporre una pala d'altare premurosa".
Proposizioni Avverbiali di Modo
Sintatticamente funzionano come complemento circostanziale (CC). Il nesso principale è come, ma anche: come se... (Nei corsi successivi incontrerete altri costrutti).
Proposizioni Avverbiali Causali
Sintatticamente funzionano come complemento circostanziale (CC). Si usano nessi come perché, siccome, dato che, poiché e anche per + infinito: "La signorina è venuta perché era tempo di iniziare a dormire", "Ma il suo vero soprannome era il Ceja, perché aveva solo un sopracciglio bianco", "Sono stato multato per aver corso troppo".
Proposizioni Avverbiali Finali
Sintatticamente funzionano come complemento circostanziale (CC). Si usano nessi come affinché, perché, al fine di.
Proposizioni Subordinate Avverbiali
Le proposizioni subordinate avverbiali sono quelle che si impegnano in una relazione di dipendenza rispetto a un elemento della proposizione principale, ma con l'intera proposizione.
Proposizioni Condizionali
Il nesso principale è se, ma anche ogni altro nesso o costrutto condizionale che ha valore, come: qualora, purché, a condizione che, nel caso in cui. La sua struttura è simile a quella delle concessive, in quanto il periodo ipotetico è necessariamente formato da due frasi: la subordinata, che impone la condizione (protasi), e la principale (apodosi) che dichiara il risultato: "Se entro cinque minuti non tutti sono sdraiati, chiamo Don Segundo".
Proposizioni Concessive
Semanticamente indicano un ostacolo alla realizzazione di quanto espresso nella principale, che, tuttavia, avviene. Il nesso principale è sebbene, ma anche ogni nesso o costrutto che ha un accenno di opposizione: "Hanno discusso un po' di minestra, ma la minestra di nuovo non sapeva di nulla", "Anche se non piove, il raccolto sarà salvato".
Proposizioni Consecutive
Semanticamente esprimono una conseguenza di quanto espresso nella proposizione reggente, che a sua volta agisce come causa. Anche se non c'è una quantificazione chiara nell'espressione semantica, si dovrebbe pensare alla possibilità di altri valori, come i seguenti.