La Prova nel Processo Civile: Concetti, Oggetto, Onere e Procedura
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La Prova
Concetto
Il termine "prova" ha un duplice significato:
- Come attività probatoria: L'insieme delle attività volte a ottenere la dimostrazione della verità o falsità di un'affermazione fattuale rilevante per il giudizio.
- Come mezzo di prova: Lo strumento o la risorsa processuale utilizzata per dimostrare la verità di un fatto (es. testimonianza, documento).
L'attività probatoria è quindi volta a convincere il giudice della verità o falsità di un'affermazione.
Il diritto alla prova è fondamentale per l'attuazione del diritto alla tutela giurisdizionale effettiva, garantendo ai cittadini la possibilità di utilizzare i mezzi di prova pertinenti per la propria difesa.
Uno dei pilastri del processo civile è il principio dispositivo, secondo il quale spetta alle parti allegare i fatti e fornire le prove a sostegno delle proprie pretese.
Fonti di Prova e Mezzi di Prova
Fonti di Prova
Sono elementi preesistenti al processo (es. un documento, una persona informata sui fatti) che possono essere introdotti nel giudizio dalle parti per dimostrare un fatto. Esempio: un documento scritto o la conoscenza di un testimone.
Mezzi di Prova
Sono le attività processuali necessarie per introdurre le fonti di prova nel processo. I mezzi di prova sono disciplinati dalla legge processuale (ad esempio, art. 299 e seguenti della LEC - Ley de Enjuiciamiento Civil spagnola, citata nel testo originale) e il loro utilizzo avviene tramite proposizione, ammissione e assunzione.
L'art. 299 LEC (esempio) elenca i mezzi di prova:
- Interrogatorio formale delle parti
- Documenti pubblici
- Documenti privati
- Consulenza tecnica / Perizia
- Ispezione giudiziale
- Prova testimoniale
- Riproduzioni meccaniche (immagini, suoni, ecc.)
- Altri mezzi non espressamente previsti dai quali si possa desumere la certezza su fatti rilevanti (principio di atipicità dei mezzi di prova o numerus apertus).
L'art. 300 LEC (esempio) stabilisce un ordine per l'assunzione delle prove (interrogatorio delle parti, testimoni, periti, ispezione giudiziale, riproduzioni meccaniche...).
Oggetto della Prova (art. 281-283 LEC - esempio)
L'oggetto della prova definisce cosa può essere provato nel processo. In linea di principio, l'oggetto della prova sono i fatti allegati dalle parti. Tuttavia, non tutte le affermazioni fattuali richiedono una prova.
Fatti che non necessitano di prova:
- Fatti ammessi dalla controparte: Il convenuto (e l'attore rispetto alle eccezioni del convenuto) deve prendere posizione sui fatti allegati dalla controparte. I fatti non specificamente contestati possono essere considerati ammessi. Uno degli scopi dell'udienza preliminare (se prevista) è proprio quello di definire i fatti controversi che necessitano di prova.
- Fatti notori: Cioè, quei fatti la cui conoscenza rientra nel patrimonio culturale medio della collettività in un dato tempo e luogo (es. un evento storico di dominio pubblico). È sufficiente allegare un fatto notorio affinché il giudice lo ponga a fondamento della decisione senza necessità di prova specifica.
Prova del Diritto
Eccezionalmente, l'oggetto della prova può estendersi al diritto stesso. In deroga al principio iura novit curia (il giudice conosce le leggi), ciò avviene in casi specifici in cui non si può presumere la conoscenza della norma da parte del giudice:
- Diritto straniero: Deve essere provato il suo contenuto, la sua vigenza e l'interpretazione applicabile. Modalità: certificazioni consolari, pareri di esperti legali, ecc.
- Consuetudine (Uso): Quale fonte del diritto in assenza di legge applicabile, se non contraria all'ordine pubblico o al buon costume e se ne viene provata l'esistenza e l'applicazione costante.
- Norme locali o specifiche: Data l'impossibilità per un giudice di conoscere tutte le norme locali, regolamenti, statuti di enti specifici, ecc., la loro esistenza e contenuto potrebbero dover essere provati dalla parte che li invoca.
- Diritto non più in vigore (storico): Se rilevante per la decisione.
Onere e Valutazione della Prova
Onere della Prova (art. 217 LEC - esempio: regola residuale)
- Spetta all'attore (e al convenuto in via riconvenzionale) provare i fatti costitutivi della propria pretesa.
- Spetta al convenuto (e all'attore rispetto alla riconvenzionale) provare i fatti impeditivi, modificativi o estintivi del diritto altrui (fatti eccepiti).
Questa è una regola generale (o residuale) che si applica in assenza di specifiche disposizioni di legge che distribuiscano diversamente l'onere probatorio (inversione dell'onere della prova). Esempi di inversioni o modifiche dell'onere probatorio (basati su norme citate nel testo originale, probabilmente dal diritto spagnolo):
- Art. 217.5 LEC (esempio): Nelle cause di discriminazione basate sul sesso, spetta al convenuto provare l'assenza di discriminazioni negli obiettivi e criteri di proporzionalità.
- Art. 434 CC (esempio): La buona fede è presunta; chi afferma la malafede deve provarla.
- Art. 850 CC (esempio): Chi nega l'esistenza di una giusta causa di diseredazione deve provarla (o viceversa, a seconda del contesto specifico della norma).
- Art. 1183 CC (esempio): Se la cosa dovuta perisce in possesso del debitore, si presume che sia avvenuto per sua colpa e non per caso fortuito, salvo prova contraria a suo carico.
Valutazione della Prova
È l'attività intellettuale svolta dal giudice per stabilire se le allegazioni fattuali sono state corroborate dalle prove assunte. Il giudice deve motivare la sua valutazione nella sentenza, indicando le prove poste a fondamento della sua decisione e le ragioni per cui ritiene un fatto provato o non provato.
Si applicano due sistemi principali di valutazione:
Sistema della Prova Legale
Si ha quando la legge predetermina l'efficacia probatoria di un determinato mezzo di prova, vincolando il giudice. I casi sono limitati (esempi basati su norme citate nel testo originale):
- Art. 319-323 LEC (esempio): Documenti pubblici.
- Art. 1225, 1227-1230 CC (esempio): Scritture private.
In sintesi (secondo le norme citate, da verificare nel contesto specifico):
- I documenti pubblici (sentenze, atti notarili, certificati, atti redatti da pubblici ufficiali autorizzati) fanno piena prova fino a querela di falso riguardo alla loro provenienza e ai fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti.
- Le scritture private riconosciute legalmente (o date per riconosciute) hanno la stessa efficacia probatoria dell'atto pubblico tra le parti riguardo alla provenienza delle dichiarazioni da chi le ha sottoscritte. La data della scrittura privata è opponibile ai terzi solo da specifici eventi (registrazione, morte di un sottoscrittore, riproduzione in atto pubblico, altro fatto che stabilisca in modo certo l'anteriorità).
Sistema del Libero Convincimento (art. 218 LEC - esempio)
Le prove non soggette a prova legale devono essere valutate dal giudice secondo il suo prudente apprezzamento (o libero convincimento motivato). Il giudice deve valutare le prove nel loro complesso, basandosi sui singoli elementi probatori e seguendo le regole della logica e dell'esperienza (massime d'esperienza), fornendo adeguata motivazione.
Procedimento Probatorio (art. 284-292 LEC - esempio)
Si articola in:
- Proposizione
- Ammissione
- Assunzione
Proposizione
È l'atto processuale con cui le parti indicano i mezzi di prova che intendono utilizzare per dimostrare le proprie allegazioni. Le modalità e i tempi variano a seconda del rito processuale:
- Nel giudizio ordinario spagnolo (JO - esempio), avviene oralmente nell'udienza preliminare (Audiencia Previa).
- Nel giudizio verbale spagnolo (JV - esempio), si propone generalmente nell'atto introduttivo o nella comparsa di risposta (anche se la citazione può già indicare la necessità di citare testimoni/periti per l'udienza).
Ammissione
È la decisione con cui il giudice, valutando la pertinenza, l'utilità (o rilevanza specifica) e la legalità del mezzo di prova richiesto, ne autorizza l'assunzione nel processo. L'ammissione è il presupposto per l'assunzione della prova.
La decisione di ammissione o non ammissione è impugnabile dalle parti con i mezzi previsti dalla legge (es. reclamo immediato, riproposizione in appello in caso di rigetto).
- Pertinenza: Una prova è pertinente se ha ad oggetto fatti rilevanti per la decisione della causa (fatti controversi e che rientrano nel thema probandum). È inammissibile se verte su fatti pacifici, notori o irrilevanti.
- Utilità (o Rilevanza Specifica): La prova deve essere idonea, anche solo potenzialmente, a dimostrare il fatto a cui si riferisce.
- Legalità: La prova non deve essere contraria alla legge né essere stata acquisita illecitamente.
Assunzione
È la fase in cui la prova ammessa viene concretamente svolta nel processo (es. l'escussione del testimone, l'esame del documento, lo svolgimento della perizia).
Anticipazione e Assicurazione della Prova (art. 293-298 LEC - esempio)
Sono istituti distinti ma con finalità comune: evitare che il decorso del tempo pregiudichi la possibilità di acquisire o utilizzare una determinata prova (periculum in mora).
Anticipazione Probatoria (Istruzione Preventiva)
Consiste nell'assunzione anticipata di un mezzo di prova, prima del momento processuale ordinariamente previsto.
Legittimazione
Può essere richiesta da chi ha intenzione di proporre una domanda giudiziale (prima del processo) o da entrambe le parti (durante il processo).
Competenza
Se richiesta prima del processo, è competente il giudice che sarebbe competente per il merito. Se richiesta a processo iniziato, è competente il giudice della causa.
Requisiti
- Temporale: Può essere richiesta prima dell'inizio della causa o durante il suo svolgimento. Se richiesta prima, la domanda di merito deve essere proposta entro un termine stabilito dalla legge (es. 2 mesi dall'assunzione secondo il testo originale), altrimenti la prova perde efficacia.
- Sostanziale (Periculum in mora): Esistenza di un fondato timore che, per ragioni legate alle persone (es. malattia grave o età avanzata di un testimone) o allo stato delle cose (es. rischio di alterazione di un luogo), la prova non possa essere assunta nel momento ordinario del processo.
- Processuale: Necessità di rispettare il principio del contraddittorio, garantendo per quanto possibile la partecipazione della futura controparte all'assunzione anticipata della prova.
- Formale: La documentazione relativa alla prova assunta è conservata dalla cancelleria del giudice.
Procedura
Si richiede con ricorso motivato al giudice competente, indicando: La prova da assumere; Le persone da citare (se prima del processo); I motivi dell'urgenza e il periculum in mora.
Assicurazione della Prova
Mira a conservare una fonte di prova materiale o a prevenire alterazioni dello stato dei luoghi o delle cose, per rendere possibile una futura attività probatoria (es. ispezione, consulenza tecnica, sequestro conservativo di un documento).
Se concessa prima della causa, questa deve essere iniziata entro un termine perentorio stabilito dalla legge (es. 20 giorni secondo il testo originale) dall'adozione della misura, pena l'inefficacia.
Requisiti
- Periculum in mora: Rischio concreto e attuale che, a causa di comportamenti umani o eventi naturali, oggetti, documenti o luoghi vengano alterati, distrutti o dispersi, rendendo impossibile una futura prova.
- La prova futura, per la quale si chiede l'assicurazione della fonte, deve apparire prima facie pertinente e utile.
- Deve esistere un fondato timore che, senza l'intervento conservativo, la prova non sarà più esperibile in futuro.
Procedura
Si richiede con ricorso motivato al giudice competente, specificando la misura richiesta e i presupposti. Può essere richiesta una cauzione alla parte istante.
Il giudice può decidere:
- Con contraddittorio: Dopo aver sentito la parte contro cui è richiesta la misura.
- Senza contraddittorio preventivo (inaudita altera parte): Nei casi di particolare urgenza, per evitare che la convocazione della controparte possa vanificare la misura stessa. In questo caso, la parte che subisce la misura può proporre opposizione entro un termine stabilito (es. 20 giorni secondo il testo originale) dalla notifica del provvedimento. Il provvedimento deve essere motivato anche sulle ragioni della mancata audizione preventiva.