Psicologia Cognitiva e Sviluppo: Memoria, Linguaggio e Attaccamento nell'Età Evolutiva
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La memoria, la capacità di ricordare le informazioni a breve e lungo termine, è una funzione fondamentale nella vita quotidiana e nessun processo di apprendimento sarebbe possibile altrimenti. La memoria non è un processo unitario ma è costituita da molteplici processi. Brown nel 1958 dimostrò come anche una piccola quantità di informazione venga presto dimenticata se non è seguita da una reiterazione (ripetizione) attiva.
Teoria dell'Elaborazione dell'Informazione (H.I.P.)
Questa teoria studia come viene elaborata l'informazione nell'uomo attraverso il sistema cognitivo. Il problema principale era come venissero elaborate le informazioni in ingresso e la perdita dei dettagli.
Modello Modale di Atkinson e Shiffrin (1968)
Il modello modale di Atkinson e Shiffrin (1968) descrive il funzionamento della memoria in tre fasi principali:
- Input esterno: Informazioni provenienti dall’ambiente.
- Registro sensoriale: Magazzino temporaneo (visivo o verbale) che trattiene brevemente le informazioni.
- Memoria a breve termine (MBT): L'informazione vi accede e può essere mantenuta attraverso reiterazione e strategie di controllo (es. ripetizione, raggruppamento).
- Memoria a lungo termine (MLT): Una parte dell'informazione elaborata può essere trasferita alla MLT grazie a rielaborazione, connessioni con conoscenze pregresse e strategie adeguate.
C’è una relazione diretta tra il tempo di permanenza nella MBT e la probabilità di trasferimento alla MLT.
Modello di Memoria di Lavoro di Baddeley (1990)
Baddeley definisce la memoria di lavoro come un sistema che mantiene e manipola informazioni durante attività cognitive (es. apprendimento, comprensione, ragionamento). È composta da quattro componenti:
- Sistema esecutivo centrale: controlla attenzione, decisioni e gestione della memoria. Include:
- Inibizione: scarta informazioni irrilevanti.
- Updating: aggiorna informazioni nella memoria.
- Shifting: cambia tra compiti o strategie.
- Loop articolatorio: mantiene informazioni verbali tramite:
- Magazzino fonologico (passivo).
- Reiterazione subvocale (attiva), sensibile a somiglianza fonologica e lunghezza delle parole.
- Taccuino visuospaziale: gestisce immagini mentali e informazioni spaziali (visual cache + inner scribe).
- Buffer episodico: integra informazioni da tutti i sistemi e dalla memoria a lungo termine.
Modello di Cornoldi e Vecchi
Cornoldi e Vecchi superano l'idea della memoria come magazzino, introducendo il concetto di “continuum”:
- Continuum orizzontale: legato al tipo di informazione (verbale, visiva, spaziale), collegato sia agli input esterni che alla memoria a lungo termine.
- Continuum verticale: riguarda il livello di elaborazione (da passivo ad attivo); maggiore è l'elaborazione, più i processi diventano indipendenti dalla modalità di presentazione.
I confini tra sistemi sono sfumati: un compito presentato in modalità spaziale può essere affrontato anche con strategie visive o verbali.
Sviluppo Tipico della Memoria
- Capacità (span): aumenta con la maturazione del cervello. Cresce non solo la quantità di informazioni memorizzabile, ma anche l'efficienza nell'uso di strategie e nella velocità di elaborazione.
- Strategie:
- 5 anni: inizia la ripetizione spontanea.
- 7-8 anni: compare la rievocazione libera.
- 10-12 anni: uso attivo e completo della ripetizione.
- Fasi di sviluppo strategico:
- Deficit di mediazione: non capiscono o non riescono ad applicare strategie, anche se spiegate.
- Deficit di produzione: non le usano spontaneamente, ma sì se suggerite.
- Deficienza di utilizzo: le usano spontaneamente, ma senza efficacia.
Principali Strategie Mnemoniche
- Reiterazione: ripetizione spontanea, comune in età scolare.
- Organizzazione: raggruppamento per categorie o significato.
- Elaborazione profonda: più si elabora il materiale, più viene ricordato.
- Chunking: raggruppamento di informazioni in unità significative.
Metamemoria (Flavell, 1971)
Flavell definisce lo sviluppo della memoria come un processo intelligente di organizzazione, immagazzinamento, recupero e controllo dei ricordi.
Si distingue in due aspetti principali:
- Conoscenza: consapevolezza dei propri processi mentali. Il bambino sviluppa una teoria della mente, comprendendo come funziona la memoria.
- Controllo: capacità di regolare e gestire i propri processi mentali attraverso strategie di:
- previsione.
- pianificazione.
- monitoraggio.
- controllo dei risultati.
Si può usare il racconto di una favola per esplorare le conoscenze del bambino sui meccanismi del ricordo e dell'oblio. Bambini piccoli: si concentrano su codifica e immagazzinamento. Bambini più grandi: considerano decadimento, interferenza e riconoscono l'importanza di impegno e sforzo. Altra tecnica: tavole di Wellman → si chiede quale delle due bambine ricorderà meglio.
Cause della Suggestionabilità
- Traccia mnestica debole: informazioni poco organizzate/integrate.
- Inibizione debole: difficile eliminare ricordi falsi (bambini e adulti).
- Confusione tra immaginato e reale: problemi nel distinguere la fonte del ricordo → domande tipo: "L'hai visto tu o te l'ha detto qualcuno?"
- Figura autorevole + domande ripetute → bambino cambia risposta per compiacere.
- Falsi positivi: alto rischio che dica "sì" anche a eventi non accaduti.
Intervista Cognitiva
Scopo: Recuperare ricordi caduti nell'oblio.
Strategie principali:
- Ricostruire mentalmente contesto e stato psicologico.
- Chiedere qualsiasi dettaglio, anche minimo.
- Rievocazione libera da punti diversi.
- Racconto da altre prospettive (es. "Cosa avrebbe visto una farfalla?").
Sindrome di Down
Caratteristiche Fisiche
- Epicanto (occhi a mandorla).
- Sella nasale larga.
- Collo tozzo, orecchie piccole.
- Bocca piccola, macroglossia.
- Dita tozze, solco palmare unico, spazio ampio alluce-indice.
- Ipotonia e lassità legamentosa.
Sviluppo Cognitivo e Memoria
- STM passiva: deficit verbale (↓ loop fonologico), visuo-spaziale ok.
- ML attiva: grandi difficoltà, soprattutto con compiti controllati → scarso uso di strategie, bassa autoregolazione.
- Funzioni esecutive: compromesse → ↓ pianificazione, inibizione, shifting, attenzione → forte deterioramento cognitivo.
Funzionamento Adattivo
- ↓ Autonomia quotidiana.
- Alcuni con mosaicismo → funzionamento cognitivo più alto (eccezioni: laureati, talenti specifici).
Sindrome di Williams
Incidenza e Causa
- Incidenza: 1 ogni 20.000.
- Causa: microdelezione cromosoma 7.
Aspetti Fisici
- Dismorfismi facciali.
- Anomalie renali e cardiovascolari.
Profilo Cognitivo e Comportamentale
- Difficoltà: autonomia quotidiana e motricità (ma variabile: niente è predeterminato).
- Linguaggio: buono.
- Visuo-spaziale: deficit marcato.
- Memoria a lungo termine (ML): deficit generalizzato, peggiora se il compito richiede esecutivo centrale (EC).
- Volti: buona memoria, ma con strategie cognitive diverse.
Sindrome di Prader-Willi
Incidenza e Causa
- Incidenza: 1 ogni 10.000–15.000.
- Causa: delezione del braccio lungo del cromosoma 15.
Caratteristiche Principali
- Obesità, iperfagia (assenza di senso di sazietà).
- Eloquio perseverativo → ↓ shifting.
- Rigidità cognitiva, difficoltà nei cambiamenti.
- Ritardo nello sviluppo (QI da moderato a borderline, ma variabile).
Profilo Cognitivo
- Difficoltà attenzione uditiva → ↓ memoria verbale.
- Migliore attenzione visiva e discriminazione visuo-motoria.
Memoria STM (Passiva)
- Memoria STM (passiva): deficit verbale.
- ML: deficit generalizzato, soprattutto con coinvolgimento dell’esecutivo centrale (EC) → strategie poco automatizzate.
Teoria della Mente (ToM)
Capacità di attribuire stati mentali a sé e agli altri e prevedere i comportamenti in base a questi. Fondamentale nei contesti sociali.
Sviluppo della ToM
- 1° anno: precursori (interesse per intenzioni, imitazione).
- 2 anni: psicologia del desiderio.
- 3 anni: psicologia credere-desiderare.
- 4 anni: comprensione falsa credenza di primo ordine (es. test Sally & Ann).
Precursori della ToM
- Imitazione.
- Riferimento sociale (cerca conferma dal caregiver).
- Gioco simbolico.
- Intenzioni comunicative.
- Attenzione condivisa (focus su oggetto comune).
- Gesto dell’indicare.
- Deficit in questi precursori sono un possibile indicatore di autismo.
Linguaggio
Sindrome di Down
- Deficit nel loop fonologico.
- Difficoltà fono-articolatorie.
- Prime parole verso 24 mesi.
- Acquisizione lenta.
- Morfologia e sintassi molto compromesse → problemi con:
- Functori liberi (articoli, pronomi...).
- Functori articolati ("rossa/rossi").
- Difficoltà in:
- Comprensione + produzione linguistica.
- Enunciati lunghi/complessi.
- Analisi fonologica fine.
- Pragmatica abbastanza preservata (capiscono più di quanto esprimono).
Sindrome di Williams
- Linguaggio verbale preservato.
- Vocabolario sofisticato.
- Capiscono strutture complesse.
- Ritardo iniziale prime parole.
- Problemi: categorizzazione, pragmatica → perseverazione, frasi fatte, tono di voce.
- Morfosintassi: più veloce e adeguata rispetto ai Down.
- Memoria fonologica ok, ma taccuino visuo-spaziale deficitario.
- Linguaggio appreso a memoria. Questo spiega:
- Lessico ricco.
- Apparente fluenza.
- Uso rigido delle regole.
- Bassa comprensione reale.
- Alte abilità narrative, anche con QI basso.
Kohlberg – Sviluppo delle Nozioni Morali
Metodo: dilemmi morali (es. storia di Heinz). Domanda chiave: "Qual è il comportamento giusto? E perché?"
3 Livelli di Sviluppo Morale
- Preconvenzionale (fino a 9-10 anni):
- Egocentrico.
- Obiettivo: evitare punizioni.
- Rispetto cieco delle regole → “non rubo sennò finisco in prigione”.
- Convenzionale (adolescenza, 14-20 anni):
- Rilevanza di norme sociali e leggi.
- Due possibili risposte:
- Heinz ha fatto bene → valore umano > legge.
- Heinz ha sbagliato → la legge va rispettata sempre.
- Post-convenzionale (adulto maturo):
- Valori universali > leggi fisse.
- Le leggi sono modificabili, frutto di un contratto sociale.
- Obiettivo: equità e giustizia per tutti.
Emozioni
Funzione e Sviluppo
Le emozioni sono risposte specifiche e complesse che interrompono schemi abituali, influenzano attenzione, motivazione, desideri e comportamenti. Sono fondamentali per la socializzazione → ci spingono verso l’altro.
3 Livelli di Funzionamento Emotivo
- Fisiologico → reazioni corporee (sudorazione, battito cardiaco...).
- Espressivo → espressioni facciali, postura, sguardo.
- Fenomenologico-cognitivo → Appraisal = valutazione soggettiva dell’evento emotivo.
Attaccamento
Definizione
Sistema dinamico di comportamenti relazionali che creano un legame emotivo con la figura primaria. Si consolida entro il primo anno (es. esperimenti di Harlow).
Stili di Attaccamento (Strange Situation)
- Sicuro (55–60%):
- Equilibrio tra esplorazione e rassicurazione.
- Buona regolazione emotiva.
- Si consola con il ritorno della madre.
- Insicuro evitante (20%):
- Minimizza l'attaccamento, si autoconsola.
- Evita l'adulto → caregiver distaccato o poco sensibile.
- Usa oggetti o distrazione per consolarsi.
- Insicuro ambivalente/resistente (15%):
- Attaccamento esagerato e dipendente.
- Poca autonomia, bisogno costante di attenzione.
- Adulto incostante: a volte eccessivo, altre volte rifiutante o rabbioso.
- Disorganizzato (15%):
- Nessuna strategia coerente di attaccamento.
- Disregolazione emotiva, rigidità, stereotipie.
- Caregiver con traumi irrisolti → trasmette paura e disorientamento.
Disturbi Esternalizzanti (Adolescenza)
- Difficoltà nel controllare impulsi e aggressività.
- Risposta con rabbia a disagio o frustrazione.
- Comportamenti dirompenti e aggressivi.
- Eccessiva reattività agli stimoli ambientali.
- Relativamente stabile nel tempo.
- Deficit nell'adattamento sociale/esterno → profilo undercontrolled.