Psicologia e Sociologia: Origini, Concetti Chiave e Riconoscimento Scientifico

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Introduzione

Cosa hanno in comune psicologia e sociologia?

Sono comuni alle scienze umane, con l'obiettivo di studiare gli esseri umani. Differiscono dalle scienze che mirano a studiare fenomeni non umani.

(Antropologia = Scienza dell'uomo)

Sono due discipline molto giovani. Sono apparse nell'ultimo terzo del XIX secolo come scienze individuali.

Sorgono in un contesto in cui le scienze sociali faticano a ottenere un riconoscimento nel mondo scientifico. Poiché la soggettività umana – fatta di sentimenti e azioni degli uomini – non è facilmente oggettivabile, queste discipline cercano un riconoscimento scientifico.

Tra di esse esistono rapporti e punti in comune molto evidenti.

Si può distinguere tra il ruolo del sociologo e dello psicologo: il sociologo è più teorico, lo psicologo più pratico. La pratica consiste nel servire le persone, applicando la teoria a casi specifici. I teorici elaborano le teorie. Si tratta di una scienza che è metà teoria e metà pratica.

Differenze chiave:

  • La psicologia si concentra sull'individuo, sul suo comportamento, personalità, carattere...
  • La sociologia si occupa dell'essere umano nel contesto sociale, ovvero degli individui in gruppi.

L'individuo è determinato da queste due discipline. I gruppi determinano il comportamento. Per esempio, una persona può comportarsi molto bene in un gruppo e male in un altro.

Le due discipline sono determinanti.

1.1 La Psicologia come Scienza: Etimologia e Definizione

Psicologia: dal greco psiche (mente/anima) e logia (studio/discorso).

Quando la psicologia emerse, si sono affrontati problemi legati alla dimensione immateriale dell'essere umano, quella interna. Questa dimensione può essere collegata al comportamento, ovvero al modo in cui una persona si manifesta.

La psiche è la dimensione umana non visibile, la dimensione mentale che è immateriale, caratterizzata da...

Da qui il dibattito del XX secolo: può esistere una scienza il cui oggetto di studio è la mente/anima?

Ogni volta che ci si riferisce alla psiche, si parla della dimensione dell'anima, senza implicazioni religiose.

Si tratta di una dimensione della nostra realtà, ma con una connotazione filologica diversa: la dimensione mentale, che non può essere vista o toccata.

Il problema principale ruota attorno alla questione se la psicologia possa essere considerata una scienza, dato che il suo oggetto di studio non è osservabile, tangibile o trasportabile in laboratorio. La scienza, tradizionalmente, descrive ciò che è misurabile e riproducibile.

Esiste una polemica sulla possibilità di studiare la mente.

Psicologia: la scienza che studia i processi comportamentali e mentali.

Esistono diverse correnti. Il comportamentismo sostiene che si possa studiare solo il comportamento osservabile, mentre altre correnti si concentrano, ad esempio, sulla comunicazione neuronale.

Il Positivismo (una filosofia dominante del XIX secolo) affermava che è scientificamente valido solo ciò che è verificabile, osservabile e misurabile, basandosi sul metodo sperimentale.

La psicologia ha faticato a trovare il suo posto in una società dominata dal positivismo.

La psicologia (e le scienze umanistiche) è nata in un contesto di polemica, dovendo affrontare le esigenze del positivismo.

1.2 La Dimensione Psichica o Mentale

La psicologia non è metafisica (e non inventa ciò che non esiste).

La dimensione morale degli esseri umani può essere osservata. Le pietre non hanno una dimensione morale. Per esempio, da essa deriva il senso di responsabilità.

Così come riconosciamo i corpi fisici, riconosciamo anche una realtà mentale.

Esiste una sola realtà umana, osservabile attraverso due dimensioni diverse: quella fisica e quella mentale.

Un problema è se la dimensione mentale possa essere ridotta a quella fisica. Per esempio, si potrebbe spiegare tutto ciò che accade quando ci si innamora solo con la biochimica? Oppure, si consideri l'esempio di chi va dal medico per dolori allo stomaco e gli viene detto che sono dovuti allo stress o alle preoccupazioni.

  • Vivere (esperire): Abbiamo esperienza, e questa si riduce alla dimensione mentale. Le cose accadono, diventiamo "proprietari" di queste esperienze. Queste esperienze sono vissute da noi con sentimenti.
  • Vivere (biologicamente): Siamo animali, e questo si riduce alla dimensione fisica.

Non è lo stesso essere una campana e vivere l'esperienza di sentirla suonare.

Non è lo stesso vedere un tramonto e il sole in sé.

Gli psicoanalisti analizzano i problemi della persona attraverso la sua storia di vita, cercando indizi nella mente. Un biochimico, invece, cercherebbe indizi nei cambiamenti ormonali.

1.3 Scienza Umana o Scienza Positiva?

Si può ridurre una dimensione all'altra?

  • La mente al cervello?
  • La mente è un'entità autonoma?

Il comportamentismo, ad esempio, sostiene si debba osservare solo il comportamento, senza considerare gli ormoni. Skinner ne fu il principale teorico/psicologo.

Se si afferma che un farmaco può aiutare in un problema di depressione, ciò implica l'esistenza di due dimensioni di un'unica realtà.

Psicosomatica: quando un problema è di origine mentale e non fisica, come un mal di stomaco dovuto ai nervi.

La medicina moderna è molto clinica, con diagnosi tecnicamente sofisticate e farmaci molto precisi.

Il medico di campagna di un tempo, invece, era più umanistico. Si rendeva conto che al di là del sintomo c'era una preoccupazione; per esempio, il medico deve tener conto della dimensione mentale.

1.4 Panoramica Storica della Psicologia

La psicologia ha una data di nascita simbolica: il 1879.

In questa data, il neurologo tedesco Wilhelm Wundt aprì il primo laboratorio di psicologia presso l'Università di Lipsia.

Voleva rendere la psicologia una scienza (la scienza della mente). Operando nel contesto del positivismo, creò un laboratorio dove si studiava la mente.

Voleva soddisfare le aspettative del positivismo, pur essendo per molti aspetti antipositivista. Ha il merito di aver trasformato la psicologia in una scienza.

Principali Tendenze:

  • Il Comportamentismo: corrente di pensiero secondo cui l'oggetto della psicologia dovrebbe essere il comportamento osservabile. I suoi principali rappresentanti sono Pavlov, Watson e Skinner. Le loro teorie si basano su esperimenti, come quelli di Pavlov, che però furono condotti involontariamente.

Voci correlate: