Le Radici delle Rivoluzioni: Liberalismo, Nazionalismo e Fattori Scatenanti
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Liberalismo
L'insieme delle trasformazioni ideologiche e politiche che si sono verificate in Europa e in America, fra l'ultimo terzo del XVIII secolo e la fine dell'Impero Napoleonico, ha dato vita a una scuola di pensiero e a una dottrina politica ed economica conosciuta come liberalismo. Ha trovato il suo riferimento principale nella Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino (1789), che prevedeva una società coesa basata su cittadini che formano una nazione unificata dallo Stato. Il liberalismo sostiene che la società sia composta da individui, non da ceti, e difende il diritto di tutti gli esseri umani alla libertà. Politicamente, è in contrasto con il potere assoluto e sostiene il sistema parlamentare, la separazione dei poteri e la sovranità popolare. La Costituzione è la norma fondamentale e definisce i principi che regolano i rapporti tra gli individui nella società e con lo Stato. Divenne un movimento rivoluzionario nella prima metà del XIX secolo, guidato dalla borghesia e dalle classi lavoratrici.
Nazionalismo
Il nazionalismo è un'ideologia e un movimento sociale e politico emerso con il concetto di nazione nell'età contemporanea, nelle circostanze storiche dell'Età delle Rivoluzioni (la Rivoluzione Industriale, la Rivoluzione Liberale e la Rivoluzione Borghese) a partire dal XVIII secolo. È anche possibile riferirsi al sentimento nazionalista e all'età del nazionalismo. Come ideologia, il nazionalismo propone una particolare nazione come unica identità di riferimento all'interno di una comunità politica, e si basa su due principi fondamentali riguardanti il rapporto tra nazione e Stato:
- Il principio di sovranità nazionale: sostiene che la nazione sia l'unica base legittima per lo Stato.
- Il principio di cittadinanza: secondo cui ogni nazione dovrebbe formare un proprio Stato e i confini dello Stato dovrebbero corrispondere a quelli della nazione.
Fattori che hanno influenzato la Rivoluzione
Nel complesso, diversi fattori hanno influenzato la rivoluzione:
- Una monarchia che soccombeva alla propria rigidità nel contesto di un mondo in cambiamento.
- L'emergere di una classe media (borghesia) nata secoli prima, che aveva acquisito un grande potere economico e ora iniziava a rivendicare influenza politica.
- Il malcontento delle masse.
- La diffusione delle idee liberali.
- La crisi economica che prevaleva in Francia dopo i cattivi raccolti agricoli e i gravi problemi finanziari causati dal supporto militare alla Guerra d'Indipendenza degli Stati Uniti.
Questo intervento militare si rivelò un'arma a doppio taglio, perché, nonostante la Francia avesse vinto la guerra contro la Gran Bretagna e si fosse ben ripresa dalla precedente sconfitta nella Guerra dei Sette Anni, le finanze statali erano in bancarotta e gravate da un enorme debito estero. I problemi fiscali della monarchia, uniti all'esempio di democrazia nel nuovo Stato emancipato, fecero precipitare gli eventi.
Punto di vista politico
Dal punto di vista politico, furono fondamentali le idee elaborate da Voltaire, Rousseau e Montesquieu (per esempio, i concetti di libertà, fraternità e uguaglianza, o il rifiuto di una società divisa in ceti e le nuove teorie politiche sulla separazione dei poteri dello Stato). Ciò contribuì a minare il prestigio delle istituzioni dell'Ancien Régime, favorendone il collasso.
Punto di vista economico
Dal punto di vista economico, l'ingestibile debito nazionale fu aggravato da un sistema di estrema disuguaglianza sociale e da tasse elevate che le classi privilegiate (nobiltà e clero) non erano tenute a pagare, ma che opprimevano il resto della società. Ci fu un aumento delle spese pubbliche contemporaneamente a un calo della produzione agricola, che causò gravi carenze di cibo nei mesi precedenti la Rivoluzione. Le tensioni, sia sociali che politiche, a lungo represse, sfociarono in una grave crisi economica, aggravata dall'aumento dei prezzi agricoli.