Raúl Leoni: Presidente del Venezuela e Architetto della Democrazia

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Raúl Leoni: Vita e Carriera Politica

Gli Anni Giovanili e la Lotta contro la Dittatura

Raúl Leoni, membro di spicco della cosiddetta "Generazione del '28", fu uno dei fondatori di Azione Democratica e Presidente della Repubblica nel periodo 1964-1969. I suoi genitori erano Clemente Leoni, sede del Corso, e Carmen Otero Fernández. I suoi studi furono condotti presso la scuola primaria e secondaria a Upata, Ciudad Bolívar e Caracas. Studiò presso l'Università Centrale del Venezuela (UCV), dove iniziò la sua performance nella direzione degli studenti come presidente del Centro Studenti di Giurisprudenza e direttore del Centro. Nel febbraio 1928 fu presidente della Federazione degli Studenti del Venezuela, quando fu dichiarata la Settimana degli Studenti, un evento che finì per diventare una protesta aperta contro il regime di Juan Vicente Gómez. Fatto prigioniero, fu inviato al Castello Libertador di Puerto Cabello. Dopo la sua liberazione, partecipò alla sollevazione militare del 7 aprile dello stesso anno, ma non riuscì nel movimento insurrezionale e fuggì all'estero, recandosi in Colombia.

L'Esilio e la Formazione Politica

Nel 1929, impegnato nella spedizione che Román Chalbaud Delgado stava preparando verso la costa del Venezuela per rovesciare il governo di Gómez, fu deciso di trasferirsi a Santo Domingo insieme ad altri, ma a causa dei disagi subiti dalla nave Gisela, che era in viaggio e stava per affondare, non poté unirsi all'avventura armata. Tornato in Colombia, fondò con Rómulo Betancourt l'Associazione Rivoluzionaria della Sinistra (ARDI) e firmò il Piano di Barranquilla. Dal fascicolo che fu rubato dalla casa-pensione dalla polizia di Gómez, fu preparato e pubblicato il cosiddetto Libro Rosso, con il quale il governo di Eleazar López Contreras, nel 1936, si proponeva di mostrare i presunti legami comunisti degli studenti espatriati. Morto Gómez, Leoni ritornò in Venezuela nel gennaio del 1936, partecipando fin dal suo arrivo alle attività dei settori politici di sinistra. Fu uno dei fondatori del Movimento di Organizzazione Venezuelana (ORVE), che faceva parte dei comitati di Politica Interna e Salute, Lavoro e Previdenza Sociale. Pur essendo stato eletto deputato al Congresso Nazionale per lo stato di Bolívar, la sua rappresentanza fu annullata a causa dei suoi presunti legami con la sinistra, tramite una sentenza della Corte Federale di Cassazione. Sciolti i partiti politici e i sindacati, fu incluso nel decreto di espulsione del 13 marzo 1937 e, insieme ad altri 46 leader politici, era a bordo del piroscafo Flandre con destinazione Messico. Da lì, si recò a Panama e poi in Colombia, dove continuò i suoi studi fino alla laurea, l'8 dicembre 1938, in Diritto e Scienze Sociali presso l'Università di Bogotà.

Il Ritorno in Venezuela e l'Ascesa Politica

Nel giugno 1939 tornò in Venezuela per partecipare alle attività clandestine del Partito Democratico Nazionale (PDN) e nel 1941 si candidò come assessore della parrocchia Sucre del Distretto Federale. Membro fondatore di Azione Democratica (AD), ricoprì sempre posizioni di rilievo nel suo comando nazionale. Con il colpo di stato del 1945, entrò a far parte del governo rivoluzionario, ricoprendo l'incarico di Ministro del Lavoro, agenzia che iniziò la sua vita autonoma dal Ministero delle Comunicazioni. Ratificato nell'incarico quando Rómulo Gallegos assunse la Presidenza della Repubblica, fu fatto prigioniero quando il governo fu rovesciato il 24 novembre 1948. Espulso dal paese per la terza volta, partì per L'Avana il 19 luglio 1949. Da lì si recò a New York e poi a Washington, dove il 20 agosto 1949 sposò la cugina Carmen América Fernández. Due anni dopo si trasferì in Costa Rica. Nel 1954 si recò in Bolivia come delegato dell'Ufficio Internazionale del Lavoro; nel 1956 si trasferì in Perù, ma il presidente Manuel Odría lo fece deportare e lo rimandò in Costa Rica, dove rimase fino al rovesciamento del governo di Marcos Pérez Jiménez (23 gennaio 1958).

La Presidenza (1964-1969) e l'Eredità

Tornato a Caracas il 25 gennaio 1958, nello stesso anno, al convegno nazionale di Azione Democratica, fu nominato primo vicepresidente del partito. Il 7 dicembre 1958 fu eletto senatore per lo stato di Bolívar, e divenne anche presidente di Azione Democratica, posizione che cedette a Rómulo Betancourt dopo che quest'ultimo fu eletto capo dello Stato venezuelano. Nel 1959 fu nominato Presidente del Senato e del Congresso, ruolo che ricoprì fino al marzo 1962. Nel luglio del 1963, fu proclamato dal suo partito come candidato presidenziale e il 2 marzo 1964, il Congresso gli prestò giuramento come primo magistrato della Nazione. Iniziò il suo governo con una coalizione di partiti denominata "Ampia Base", alla quale parteciparono Azione Democratica, Unione Democratica Repubblicana e il Fronte Democratico Nazionale. Il suo mandato (1964-1969) fu considerato una fase di concordia nazionale e comprensione. Tuttavia, durante lo stesso periodo, la repressione politica fu denunciata come eccessiva, soprattutto quella del primo cosiddetto "teatro delle operazioni" nella lotta contro la guerriglia. Come altri politici e personaggi importanti della storia venezuelana, era un massone di 33° grado.

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