Richard Wagner: Il Liebestod di Tristano e Isotta - Approfondimento Musicale
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Il Ritmo nel Liebestod
Il ritmo è regolare, binario, in 4/4 (quattro quarti, con la semiminima come unità). Tuttavia, l'alternanza metrica di accenti forti e deboli, che ha caratterizzato la musica del periodo classico e del primo romanticismo, è qui meno evidente. La regolarità ritmica non è abbandonata, ma da Wagner è relegata in secondo piano, in modo da essere percepita solo molto debolmente. Questa mancanza di una netta distinzione tra accenti forti e deboli è bilanciata da un'estrema sottigliezza e complessità ritmica nei dettagli, derivante dal tessuto polifonico di diversi motivi, e ognuno è dotato di un proprio schema ritmico.
Esempi Ritmici
- Il motivo del basso (semiminima puntata, croma, semiminima), che appare con variazioni fin dall'inizio, in contrasto con il motivo melodico ascendente in violoncelli, viole e corni.
- Il motivo di due semiminime e una croma puntata che si staglia nei violoncelli dalle battute 120 a 122.
- Il motivo introdotto da clarinetto e viole dalla battuta 126, composto da semiminima, croma puntata, semicroma, due crome.
Il disegno fluido, avviato dalle viole nella battuta 123 e successivamente ripreso dai violoncelli, è basato sulla pausa di semicroma, semicroma e terzina di semicrome. Un altro componente ritmico fondamentale nella musica di Wagner è il "rubato", ovvero l'alternanza di rilassamento e tensione in costanti accelerando e ritardando, che il direttore deve interpretare in accordo con lo spirito e lo slancio dell'opera, anche se non sono chiaramente indicati. In linea generale, Wagner suggerisce che il tempo dovrebbe iniziare in modo molto moderato e, subito dopo, essere "sempre molto calmo".
Melodia
Wagner ha abbandonato lo stile della melodia tradizionale, con periodi simmetrici separati da cadenze. Al suo posto troviamo la "melodia infinita". Questa melodia è formata dalla combinazione di diversi leitmotiv, o "fili conduttori", il cui apparire è determinato dal dramma che si svolge, poiché ogni motivo è associato a un personaggio, un oggetto, un sentimento o un'idea. Il leitmotiv dominante in questo passaggio è il "canto di morte", che era già apparso nel grande duetto d'amore del secondo atto. Wagner realizza lo sviluppo delle cellule che procede verso l'acuto attraverso armonie cromatiche, portando l'intensità al limite estremo. Il motivo del "gruppetto" di trentaduesimi, che compare sugli strumenti a fiato dalla battuta 130, è anch'esso ripreso dal duetto, sebbene con valori più lunghi, costituendo l'unica linea vocale melismatica in un contesto altrimenti praticamente sillabico.
Struttura
Si basa sul gioco polifonico di vari motivi e su un'armonia intensamente cromatica. Dalla polifonia derivano, da un lato, la melodia infinita che si sviluppa nel soprano e, dall'altro, numerosi motivi conduttori, molto concisi e concentrati, ridotti a poche note ma ben caratterizzati. Tra questi, il grande "canto della morte" di cui sopra. È importante notare che, secondo lo stile maturo di Wagner, la voce svolge un ruolo perfettamente paragonabile a qualsiasi altro strumento nel vasto tessuto orchestrale. Dal punto di vista dell'armonia, l'intero brano si caratterizza per l'abbondanza di complessi cambiamenti di colore, il passaggio costante di tonalità e progressioni armoniche vaghe. In questo tipo di armonia, le modulazioni sono formate da passi di semitono su varie note dell'accordo. Il senso di tonalità è quindi indebolito.
Timbro e Organico Strumentale
L'organico orchestrale è ampliato rispetto al primo Romanticismo. Le corde strofinate presentano passaggi che arrivano fino a nove parti, dividendo le sezioni di primi violini, secondi violini, viole e violoncelli, oltre ai contrabbassi. Nella sezione dei legni, ai consueti flauti, oboi e clarinetti, si unisce il clarinetto basso. Il corno inglese non è elencato. Nella sezione degli ottoni, troviamo quattro trombe e tre tromboni. Inoltre, l'arpa, i cui effetti sonori in cascate di arpeggi sono tipicamente tra i più romantici della partitura, insieme al tremolo degli archi. Tom alla fine della partitura. Il colore orchestrale di Wagner è molto ricco. Spesso lo stesso motivo appare affidato a diversi timbri, ottenendo sonorità particolarmente sfumate e sontuose. Si tratta, in breve, di una sorta di riempimento timbrico paragonabile alla tecnica della pittura su vetro dell'epoca, con cui il colore viene arricchito e sfumato dalla sovrapposizione di strati.
Forma
Siamo in una scena di un dramma musicale. Nella continuità generale della musica, apparentemente priva di cesure, Wagner utilizza la tecnica del filo conduttore (leitmotiv) per realizzare la coesione tematica e formale. Questi motivi, in genere brevi e concentrati, possono, come abbiamo visto, combinarsi polifonicamente, svilupparsi armonicamente e formare la famosa "melodia infinita". La tecnica del leitmotiv fornisce una struttura o un "filo rosso" come base della forma musicale, sostituendo il principio architettonico di equilibrio tra le parti. Teoricamente, vi è una corrispondenza completa tra il tessuto sinfonico dei leitmotiv e lo sviluppo drammatico. È quindi importante considerare l'azione che si svolge qui: la liberazione di Isotta attraverso la morte, spogliata della sua individualità, che apre la strada alla fusione con l'Assoluto, di cui ora Tristano fa parte. Prima di concludere questa scena (anche se il frammento è registrato per la revisione) si sentono ancora due importanti temi conduttori: il "Nirvana" o "unione con il Tutto", e proprio alla fine, il "motivo del desiderio" con cui l'opera è iniziata, spesso ripetuto, e che trova la sua risoluzione finale per la prima volta in una musica perfetta.