Le Riforme delle Cortes di Cadice: Fine del Feudalesimo e Nascita del Liberalismo Spagnolo

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Un decreto di grande rilevanza sociale fu l'abolizione dei diritti giurisdizionali signorili (6 agosto 1811), che segnò la fine del feudalesimo e della sua struttura sociale. Il decreto stabiliva che il diritto di giurisdizione del signore sui suoi sudditi (funzioni amministrative e giudiziarie) passasse allo Stato, pur mantenendo il diritto di proprietà (dominio territoriale) e il maggiorasco.

Riforme Economiche e Sociali (1813)

Dal punto di vista economico, tra aprile e settembre 1813, furono emanate diverse misure volte a rimuovere gli ostacoli allo sviluppo dell'economia. Queste includevano:

  • La liberalizzazione delle colture.
  • La confisca delle proprietà ecclesiastiche (in stile francese) dei monasteri distrutti.
  • L'eliminazione di gabelle interne e monopoli.
  • L'abolizione dei privilegi della Mesta.

Il Programma Politico Liberale: La Costituzione di Cadice

Il capolavoro delle Cortes di Cadice fu, soprattutto, il loro programma politico liberale, sancito dalla Costituzione del 1812. I suoi principi fondamentali sono:

1. La Sovranità Nazionale (Articolo 3)

Il potere risiede nel popolo, in sostanza, in assenza di un potere reale assoluto. La Nazione è definita come l'unione degli spagnoli di Spagna e America Latina (Articolo 1). Tuttavia, gli "spagnoli in Africa" (Articolo 22) furono privati dello status di cittadini e, di conseguenza, dei diritti politici.

2. La Divisione dei Poteri (Regime di Montesquieu)

Potere Legislativo

Il potere legislativo spetta alle Cortes monocamerali (che rappresentano la volontà della nazione), con la partecipazione del Re (Articolo 15). I loro poteri erano molto ampi:

  • Sviluppo delle leggi.
  • Decisioni sulla Reggenza della Corona.
  • Approvazione dei trattati internazionali.
  • Definizione delle imposte, ecc.

Le Cortes si sarebbero riunite ogni anno per evitare che il Re non le convocasse o le sospendesse. Se non fossero state riunite, un consiglio permanente di sette membri avrebbe vigilato sull'osservanza della Costituzione. Il mandato dei deputati durava 2 anni; la posizione era incompatibile con qualsiasi incarico reale ed era inviolabile nell'esercizio delle loro funzioni. Il voto era individuale e il sistema elettorale non prevedeva estamenti.

Il sistema elettorale poneva come condizione per gli elettori l'età (uomini oltre 25 anni), il sesso e il domicilio, ovvero il suffragio universale maschile e indiretto (tramite elettori di secondo grado). Per essere eletti, era richiesto un certo livello di reddito, quindi l'eleggibilità era basata sul censo.

Potere Esecutivo

Il potere esecutivo è esercitato dal Re (Articolo 16), ma con alcune limitazioni per evitare un ritorno all'assolutismo. Il Re ha la direzione del governo e dell'amministrazione (Articoli 170 e 171) ed è coinvolto nella legislatura attraverso l'iniziativa e la sanzione, avendo diritto di veto sospensivo per due anni. Il Re nomina i ministri, ma essi sono responsabili nei confronti delle Cortes. Il Re è consigliato dal Consiglio di Stato, i cui membri sono nominati dal Re su proposta del Parlamento.

3. La Forma di Governo

La monarchia moderata (parlamentare) è la forma ereditaria di governo della nazione spagnola (Articolo 14).

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