Rivoluzione Francese: Cause, Stati Generali e Presa della Bastiglia
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La Rivoluzione Francese
Le Cause della Rivoluzione
La Francia del XVIII secolo era caratterizzata da profonde disuguaglianze sociali. La borghesia, pur ottenendo elevati ritorni economici, si scontrava con norme che interferivano con il libero scambio e la libera produzione. Spinta da nuove idee illuministe, la borghesia chiedeva cambiamenti politici: la fine dell'intervento statale, dei privilegi aristocratici e dell'assolutismo. Una potente aristocrazia feudale manteneva il vecchio modello. Erano preoccupati per i loro privilegi, che erano minacciati dai prezzi e dai redditi fissi, e si adoperavano per consolidarli e accrescerli.
Una grave crisi economica non fece che complicare la situazione. Da un lato, le condizioni di vita dei contadini erano aggravate dall'aumento degli oneri feudali. Inoltre, una crisi industriale nel 1786, in parte prodotta dall'apertura del mercato francese alla concorrenza inglese, portò alla chiusura di manifatture e fabbriche e a un'elevata disoccupazione tra i lavoratori. Infine, le finanze reali erano in deficit cronico, dovuto principalmente al fatto che nobiltà e clero erano esenti dalle imposte, mentre il Terzo Stato sopportava tutto il carico fiscale.
La Convocazione degli Stati Generali
Calonne, ministro di Luigi XVI, propose un contributo della nobiltà all'imposta come unica misura per alleviare la situazione. La nobiltà si oppose radicalmente a varie richieste di pagamento, affermando che solo gli Stati Generali avrebbero potuto approvare nuove imposte. La ribellione della nobiltà causò una grave crisi politica e obbligò il re a convocare gli Stati Generali per il mese di maggio dell'anno successivo. I quaderni di lamentele (Cahiers de Doléances) raccolsero le petizioni al re. Tutti i quaderni mostravano insoddisfazione nei confronti della monarchia, ma quelli del Terzo Stato allegavano aspirazioni come l'abolizione dei diritti feudali o l'abolizione dei privilegi.
La Presa della Bastiglia e la Rivolta di Luglio 1789
Gli Stati Generali si aprirono a Versailles il 5 maggio 1789. Le riunioni e le deliberazioni si svolgevano, secondo la tradizione, separatamente per ciascun ordine e ogni ordine aveva un solo voto. La nobiltà e il clero cercarono di imporre la propria volontà, ma i rappresentanti del Terzo Stato rivendicarono la riunione congiunta degli ordini e il voto per testa. I rappresentanti del Terzo Stato si riunirono il 20 giugno in una sala di Parigi, la Sala della Pallacorda (Jeu de Paume), si costituirono in Assemblea Nazionale e giurarono di non sciogliersi prima di aver dato alla nazione una costituzione che garantisse i diritti.
Il re cedette alle richieste e l'Assemblea Nazionale si trasformò in Assemblea Nazionale Costituente il 9 luglio. I deputati invitarono alla mobilitazione, che culminò il 14 luglio con l'assalto alla prigione della Bastiglia, simbolo dell'assolutismo. La notizia di quanto avvenuto a Parigi si diffuse attraverso le campagne francesi e scoppiò una vera e propria rivolta antiseigneuriale con episodi molto violenti in tutta la Francia.