Rivoluzione Francese: Eventi Chiave, Fasi e Impatto Storico
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Le Origini della Rivoluzione Francese
Crisi Finanziaria e Sociale (Fine XVIII Secolo)
La Francia del 1780 si trovava in una profonda crisi finanziaria, aggravata da molteplici fattori:
- Guerra d'Indipendenza Americana: Costi elevati per il supporto ai coloni americani.
- Idee dei Filosofi Illuministi: Diffusione di concetti di libertà, uguaglianza e sovranità popolare che minavano l'Ancien Régime.
- Calo dei Prezzi Agricoli: Impatto negativo sull'economia rurale e sul reddito dei contadini.
- Trattato Commerciale con la Gran Bretagna (1786): Facilitò l'ingresso di prodotti industriali britannici, danneggiando l'industria francese.
- Spese della Corte di Versailles: Lusso e sprechi della monarchia.
- Scarsi Raccolti (1781-1788): Causarono carestie e aumento dei prezzi del pane, esacerbando il malcontento popolare.
Le Prime Fasi della Rivoluzione
L'Assemblea dei Notabili e la Richiesta degli Stati Generali
Di fronte alla crisi, il controllore generale delle finanze Calonne propose una riforma fiscale che prevedeva una tassazione proporzionale alla ricchezza, estesa anche a nobiltà e clero. Tuttavia, incontrò forte opposizione e fu sostituito da Brienne (vescovo di Tolosa), che non riuscì a ottenere risultati migliori.
L'Assemblea dei Notabili non acconsentì alla riforma e chiese la convocazione degli Stati Generali. Il re sciolse l'Assemblea dei Notabili, rifiutandosi inizialmente di convocarli. Tentò di far approvare la riforma dal Parlamento (Corti di giustizia), dominato dalla nobiltà, ma senza successo. Si verificarono rivolte in diverse città.
Su pressione popolare e del ministro Necker, il re fu costretto a convocare gli Stati Generali.
La Rivolta Istituzionale e il Giuramento della Pallacorda
Il Terzo Stato, in vista degli Stati Generali, redasse i Cahiers de Doléances, documenti che raccoglievano le lamentele e le richieste della popolazione, invocando libertà, il voto "per testa" (anziché "per ordine") e l'abolizione del feudalesimo.
Alla riunione degli Stati Generali, emerse un tentativo di alleanza tra il Re e il Terzo Stato. In cambio del suo appoggio, il Terzo Stato chiese il voto per testa, che avrebbe garantito loro la maggioranza.
L'abate Sieyès invitò i rappresentanti del Terzo Stato a proclamarsi Assemblea Nazionale, custode della sovranità. Il Re inizialmente sembrò appoggiare questa mossa, ma poi cambiò idea e tentò di sciogliere l'Assemblea Nazionale.
Il 20 giugno 1789, i deputati del Terzo Stato si riunirono nella Sala della Pallacorda e prestarono il celebre Giuramento della Pallacorda, impegnandosi a non sciogliersi finché la Francia non avesse avuto una Costituzione. Gli eventi precipitarono rapidamente e l'Assemblea Nazionale si trasformò in Assemblea Nazionale Costituente.
La Rivolta Popolare a Parigi: La Presa della Bastiglia
Il Re, nel tentativo di riprendere il controllo, cambiò nuovamente idea e licenziò Necker, una figura popolare. Questa decisione scatenò l'indignazione a Parigi.
Il 14 luglio 1789, la popolazione parigina insorse e assaltò la Bastiglia, simbolo dell'assolutismo monarchico. Questo evento segnò l'inizio della Rivoluzione Francese.
Venne formata una milizia cittadina, che diede vita alla Guardia Nazionale, sotto la guida del marchese de Lafayette. Il Re fu costretto ad accettare le decisioni dell'Assemblea e a richiamare Necker.
Nel frattempo, nel resto della Francia, si diffuse la Grande Paura: rivolte contadine e saccheggi di castelli portarono all'abolizione dei diritti feudali da parte dell'Assemblea Costituente.
L'Assemblea Nazionale Costituente (1789-1791)
Principali Azioni e Riforme
L'Assemblea Costituente intraprese una serie di riforme fondamentali:
- Abolizione del Sistema Feudale: Eliminazione dei privilegi nobiliari e dei diritti signorili.
- Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino (26 agosto 1789): Affermò i diritti naturali e inalienabili dell'uomo (libertà, proprietà, sicurezza, resistenza all'oppressione) e il principio della sovranità nazionale.
- Nazionalizzazione dei Beni Ecclesiastici: Le proprietà della Chiesa furono confiscate e vendute per risanare il debito pubblico.
- Costituzione Civile del Clero: Riorganizzò la Chiesa francese, rendendo i sacerdoti funzionari statali.
Il culmine dei lavori dell'Assemblea fu la promulgazione della Costituzione del 1791, che stabilì una monarchia costituzionale. Essa riconosceva la sovranità nazionale, la separazione dei poteri (esecutivo al re, legislativo all'Assemblea, giudiziario ai giudici eletti) e introduceva una distinzione tra cittadini attivi (con diritto di voto, basato sul censo) e passivi. Venne inoltre attuata una nuova organizzazione territoriale e furono promossi principi di liberalismo economico.
Con la promulgazione della Costituzione, l'Assemblea Costituente si sciolse e venne eletta l'Assemblea Legislativa (1791-1792).
Nuove Sfide per la Monarchia Costituzionale
Nonostante le riforme, la Francia affrontava nuove e crescenti sfide:
- Guerra con il Resto d'Europa: Le monarchie europee temevano la diffusione delle idee rivoluzionarie e si preparavano all'intervento.
- Crisi Economica Persistente: Nonostante le riforme, la situazione economica rimaneva precaria.
- Fuga del Re a Varennes (giugno 1791): Il tentativo di Luigi XVI di fuggire all'estero per cercare appoggio dalle potenze straniere minò ulteriormente la fiducia nella monarchia.
La Caduta della Monarchia e la Prima Repubblica
L'Insurrezione Popolare e la Convenzione Nazionale
La situazione precipitò quando Luigi XVI chiese aiuto alle potenze straniere, in particolare alla Prussia. A Parigi si verificò una nuova insurrezione popolare, guidata dai Sans-Culottes, che portò all'istituzione della Comune di Parigi, un governo parallelo di matrice popolare.
La fuga del re a Varennes e la sua successiva cattura segnarono la fine della monarchia. L'Assemblea Legislativa fu sciolta e venne convocata la Convenzione Nazionale, eletta a suffragio universale maschile, con il compito di redigere una nuova Costituzione e governare il paese.
La Convenzione Nazionale: Periodo Girondino (1792-1793)
La Convenzione, dominata inizialmente dai Girondini, prese decisioni epocali:
- Abolizione della Monarchia: Il 21 settembre 1792 fu proclamata la Prima Repubblica Francese.
- Processo e Condanna a Morte di Luigi XVI: Il re fu processato per tradimento e ghigliottinato il 21 gennaio 1793.
- Formazione della Prima Coalizione Antifrancese: Le potenze europee (Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Stati italiani, Austria, Prussia) si unirono contro la Francia rivoluzionaria.
- Aumento dei Prezzi dei Generi Alimentari: La crisi economica continuava a colpire la popolazione.
- Rivolta in Vandea: Una vasta insurrezione controrivoluzionaria, a carattere monarchico e cattolico, scoppiò nella regione della Vandea.
Per far fronte alle minacce interne ed esterne, lo Stato organizzò le proprie forze istituendo il Comitato di Salute Pubblica (guidato da Danton) e il Tribunale Rivoluzionario, per giudicare gli atti contro la Rivoluzione.
La Convenzione Nazionale: Periodo Giacobino (Il Terrore, 1793-1794)
Con l'ascesa dei Giacobini, guidati da Robespierre, la Rivoluzione entrò nella sua fase più radicale, nota come il Terrore:
- Legislazione sul Calmiere dei Prezzi (Maximum): Furono fissati prezzi massimi per i beni di prima necessità.
- Nuova Costituzione (1793): Fu redatta una Costituzione più democratica (mai entrata in vigore), che eliminava la distinzione tra cittadini attivi e passivi, affermava la sovranità popolare e ampliava i diritti sociali.
- Scristianizzazione e Riforma del Calendario: Furono promosse politiche anticlericali e introdotto un nuovo calendario repubblicano.
- Intensificazione del Grande Terrore: La Legge del 22 Pratile (10 giugno 1794) ampliò i poteri del Tribunale Rivoluzionario, portando a un'ondata di esecuzioni.
Il 27 luglio 1794 (9 Termidoro), Robespierre e altri giacobini furono arrestati e giustiziati, ponendo fine al periodo più radicale e sanguinoso della Rivoluzione.
Il Direttorio (1795-1799)
Struttura e Obiettivi
Dopo la caduta di Robespierre, la Francia cercò una stabilizzazione politica. La Costituzione dell'anno III (1795) istituì il Direttorio, un regime più moderato:
- Potere Esecutivo: Affidato a un Direttorio di 5 membri.
- Potere Legislativo: Suddiviso tra due Camere:
- Consiglio dei Cinquecento: Proponeva le leggi.
- Consiglio degli Anziani: Approvava le leggi.
Questo periodo mirava a stabilizzare la Rivoluzione, consolidando i principi borghesi e reprimendo sia le minacce radicali (giacobine) che quelle monarchiche.
Politica Estera e Instabilità Interna
In politica estera, il Direttorio ottenne importanti successi militari, in particolare grazie all'ascesa di Napoleone Bonaparte. Si registrarono vittorie delle truppe francesi contro gli austriaci (Campagna d'Italia) e la campagna d'Egitto contro gli inglesi (che, pur non concludendosi con un vincitore netto, portò alla scoperta della Stele di Rosetta).
Sul fronte interno, persistevano minacce sia radicali che monarchiche, oltre a gravi difficoltà economiche che affliggevano la Francia. L'instabilità interna e alcuni insuccessi militari culminarono nel Colpo di Stato del 18 Brumaio (9 novembre 1799), che segnò la fine del Direttorio e l'instaurazione del Consolato.
L'Età Napoleonica: Dal Consolato all'Impero (1799-1815)
Consolidamento dello Stato Borghese
Napoleone Bonaparte, come Primo Console e poi Imperatore, consolidò le conquiste della Rivoluzione Francese, creando uno Stato centralizzato e moderno:
- Codice Civile (Codice Napoleonico, 1804): Fondamento del diritto moderno, che sanciva l'uguaglianza giuridica, la laicità dello Stato e la proprietà privata.
- Concordato con la Santa Sede (1801): Ristabilì le relazioni con la Chiesa cattolica.
- Banca di Francia: Istituita per stabilizzare l'economia e la finanza.
- Riforma Amministrativa: Creazione dei prefetti e di un sistema amministrativo efficiente.
Politica Imperialista e Caduta
La politica di Napoleone fu caratterizzata da un'espansione imperialista, volta a ristrutturare la mappa d'Europa secondo gli interessi francesi e a diffondere i principi rivoluzionari (spesso con la forza):
- Guerre Napoleoniche: Serie di conflitti che videro la Francia contrapporsi alle coalizioni europee.
- Blocco Continentale: Tentativo di isolare economicamente la Gran Bretagna.
- Sconfitta di Waterloo (1815): Segnò la fine dell'Impero Napoleonico e il suo esilio definitivo.
Eredità e Risultati Chiave della Rivoluzione Francese
La Rivoluzione Francese, nonostante le sue fasi turbolente, lasciò un'impronta indelebile sulla storia, ponendo le basi per la società moderna:
- Uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge: Fine dei privilegi di nascita.
- Separazione dei poteri: Principio fondamentale dello Stato di diritto (esecutivo, legislativo e giudiziario).
- Sovranità popolare: Affermazione che il potere risiede nel popolo (sebbene il suffragio universale sia stato applicato solo in certi periodi).
- Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino: Documento fondamentale per i diritti umani universali.
- Nascita del concetto di Nazione: Il popolo come entità unita e sovrana.
- Diffusione delle idee liberali e democratiche: Impatto duraturo su tutta Europa e oltre.