Rivoluzione Francese e Napoleone: Cronologia, Diritti e Caduta dell'Ancien Régime

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La Crisi dell'Ancien Régime e gli Stati Generali (1789)

La Rivoluzione Francese (1789) scoppiò perché la monarchia francese non riuscì a realizzare le riforme necessarie, come l'eliminazione dei privilegi e la riforma del sistema fiscale, affidato a funzionari disonesti. Il potere assoluto era debole e privo di consenso, incapace di rispondere ai cambiamenti sociali ispirati dalla cultura illuminista.

Il Conflitto tra Monarchia e Parlamenti

Il conflitto tra monarchia e parlamenti (tribunali formati da nobili) evidenziò la crisi del sistema politico. Questi parlamenti si opposero alle riforme, ottenendo però il sostegno degli intellettuali e del popolo.

I ministri delle finanze cercarono di risanare il debito pubblico, ma furono ostacolati dai privilegiati e licenziati dal re. Quando nel 1787 si tentò di introdurre una nuova tassa, il Parlamento di Parigi si oppose e fu esiliato. Nel 1788, rifiutandosi di autorizzare un prestito, il Parlamento ottenne la convocazione degli Stati Generali (assemblea dei tre ordini: clero, nobiltà e Terzo Stato), suscitando grande fermento.

I Cahiers de Doléances e l'Apertura degli Stati Generali

Ogni comunità redasse i Cahiers de doléances, documenti contenenti richieste e lamentele. Gli Stati Generali si aprirono il 5 maggio 1789 a Versailles, rappresentando anche il basso clero e la nobiltà intermedia.

Le posizioni politiche erano diverse:

  • Il re voleva ottenere un prestito.
  • I nobili conservatori volevano difendere i propri privilegi.
  • Parte del clero e della nobiltà progressista sosteneva la borghesia per una monarchia costituzionale.

Il Terzo Stato chiese il voto per testa e propose di riunirsi insieme agli altri ordini. La maggioranza di nobili e clero rifiutò. Intanto, nel dibattito, il Terzo Stato ottenne l'opinione pubblica e il popolo dalla sua parte.

L'Inizio della Rivoluzione e le Riforme (1789–1792)

La Nascita dell'Assemblea Nazionale Costituente

Il 17 giugno 1789, il Terzo Stato si autoproclamò Assemblea Nazionale, dando inizio alla Rivoluzione. Dopo essere stati cacciati dalla loro sala, i deputati si riunirono nella sala della pallacorda, giurando di non sciogliersi finché non fosse stata creata una Costituzione. Il 9 luglio divennero Assemblea Nazionale Costituente.

Eventi Chiave del Luglio 1789

  • 11 luglio: Rivolta a Parigi, assalti ai dazi e ai depositi di armi. I borghesi organizzarono il Comune di Parigi e la Guardia Nazionale, guidata da La Fayette.
  • 14 luglio: Il popolo prese la Bastiglia, simbolo dell’assolutismo.
  • 20 luglio: Iniziò la rivolta contadina (dovuta a fame, carestie e pesi fiscali). I contadini speravano nella vittoria del Terzo Stato.

Le Riforme Rivoluzionarie e la Crisi Monarchica

4 agosto 1789: L'Assemblea Nazionale abolì il feudalesimo: furono eliminati servitù personali, decime, privilegi fiscali, venalità delle cariche pubbliche e fu garantito libero accesso a tutte le cariche. Si affermò la difesa della proprietà privata.

26 agosto 1789: Fu approvata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, che sanciva i principi fondamentali della nuova Francia e segnava la rottura con il passato.

La Costituzione del 1791

La Francia divenne una monarchia costituzionale, introducendo la separazione dei poteri: il re manteneva il potere esecutivo e il veto sospensivo, mentre il potere legislativo era affidato a un'assemblea unica. Il diritto di voto fu riservato ai cittadini con un certo reddito, escludendo i passivi dai diritti politici.

Laicizzazione dello Stato e Politica Anticlericale

Vennero nazionalizzati i beni del clero, chiusi monasteri e conventi, e furono introdotti il matrimonio civile e il divorzio.

Costituzione civile del clero (1790): I preti e i vescovi divennero funzionari statali eletti e stipendiati. Dovevano giurare fedeltà alla Costituzione, ma molti rifiutarono, diventando "refrattari". Papa Pio VI condannò il provvedimento.

La Fuga di Varennes e la Rottura

Fuga di Varennes (20 giugno 1791): Il re e la regina tentarono la fuga ma furono catturati. Questo evento segnò la rottura definitiva tra monarchia e rivoluzione. Il 14 settembre 1791 Luigi XVI giurò sulla Costituzione, pur non condividendola. Intanto cresceva il sentimento antimonarchico tra il popolo.

I Club Rivoluzionari

I principali club che animarono il dibattito politico furono:

  1. Giacobini: Inizialmente monarchici-costituzionali, divennero difensori della repubblica democratica. Volevano una società più giusta e moralmente rigenerata.
  2. Cordiglieri: Più radicali, antimonarchici e a favore di misure sociali per i poveri. Tra i leader: Danton, Marat e Hébert.
  3. Foglianti: Volevano fermare la rivoluzione e si distaccarono dai Giacobini nel 1791.
  4. I Sanculotti: Erano i popolani parigini, simbolo della rivoluzione dal basso. Chiedevano pane, suffragio universale, giustizia sociale, solidarietà e democrazia diretta. Organizzati nelle sezioni dei quartieri, ebbero un ruolo decisivo nel processo rivoluzionario.

Dalla Monarchia Costituzionale alla Repubblica (1792–1793)

L'Assemblea Legislativa e la Guerra

Dopo lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale, fu eletta l’Assemblea Legislativa, dove emersero i Girondini, guidati da Brissot, con idee repubblicane e rivoluzionarie. I Girondini proposero la guerra per difendere la rivoluzione e combattere l’assolutismo. Anche Luigi XVI la sostenne, sperando nella sconfitta dei rivoluzionari. La guerra iniziò nel 1792 ma fu inizialmente disastrosa per la Francia.

Crisi e Deposizione del Re

La sconfitta militare e la crisi economica portarono all'accusa di tradimento verso il re. Il 10 agosto 1792 i Sanculotti assaltarono il palazzo reale. Il re fu deposto e fu convocata la Convenzione. I Sanculotti massacrarono migliaia di prigionieri, sospettati di essere controrivoluzionari.

21 settembre 1792: Fu abolita la monarchia e proclamata la Repubblica.

Lo Scontro nella Convenzione

Nella Convenzione si scontrarono i Girondini (moderati) e i Montagnardi (più radicali), soprattutto sul rapporto con i Sanculotti e su come gestire la crisi del 1793. I Montagnardi si allearono con i Sanculotti, mentre i Girondini si distanziarono. Luigi XVI fu condannato per tradimento e ghigliottinato il 21 gennaio 1793.

La Crisi del 1793 e l'Ascesa dei Montagnardi

La Francia fu attaccata da una coalizione europea e la situazione economica peggiorò. La guerra civile scoppiò in Vandea, dove i contadini si ribellarono alla rivoluzione. Per far fronte alla crisi, la Convenzione istituì il Comitato di Salute Pubblica e il Tribunale Rivoluzionario. Il 2 giugno 1793 i Montagnardi presero il controllo con l’arresto dei Girondini.

Fu approvata una nuova Costituzione democratica e repubblicana, con suffragio universale maschile, ma non fu mai applicata a causa della guerra e delle rivolte. Le città vicine ai Girondini si ribellarono contro il centralismo giacobino, ma furono represse.

Il Comitato adottò misure radicali per controllare l’economia e ottenere consenso popolare, come la legge sull’accaparramento, la leva in massa e il calmieramento dei prezzi. Fu introdotto un nuovo calendario laico e promosse forme di religione razionale, come il culto dell’Essere Supremo. Iniziò anche una campagna di scristianizzazione.

Il Periodo del Terrore e la Reazione Termidoriana (1793–1799)

Il Terrore (1793-1794)

Con la legge sui sospetti, chiunque poteva essere arrestato come nemico della rivoluzione. Il Terrore causò circa 40.000 vittime, specialmente nelle province. Robespierre usò il Terrore come strumento politico, colpendo estremisti (come Hébert) e moderati. Una nuova legge abolì il diritto alla difesa per gli imputati.

27 luglio 1794 (9 Termidoro): Robespierre e i suoi alleati furono arrestati e ghigliottinati. La loro morte segnò la fine del Terrore.

Il Periodo del Direttorio (1794-1799)

Dopo Robespierre, si tentò di ristabilire l’ordine con una politica più moderata, sostenuta da borghesi, proprietari e affaristi. La nuova leadership represse i Giacobini e i Sanculotti. Si parlò di "Terrore bianco" per la violenza contro gli ex rivoluzionari radicali.

La Costituzione del 1795

Approvata il 22 agosto 1795, introdusse il suffragio censuario e un sistema politico più conservatore con due Camere e un Direttorio come potere esecutivo.

L'Ascesa di Napoleone e l'Eredità

L'Epoca Napoleonica e l'Espansione Francese

  • Napoleone e Campagna d’Italia (1796-1797): Napoleone ottenne grandi successi in Italia, sconfiggendo i piemontesi e gli austriaci. Entrò a Milano e favorì la nascita di repubbliche filofrancesi come la Cispadana e la Cisalpina.
  • Pace di Campoformio (1797): Napoleone firmò la pace con l’Austria, che accettò le conquiste francesi in cambio di Venezia.
  • Colpo di Stato del 18 Fruttidoro (1797): Con l'appoggio dell'esercito di Napoleone, il Direttorio eliminò i monarchici e rafforzò il suo potere.
  • Espansione francese (1798-1799): La Francia estese il controllo in Europa: nacquero le repubbliche Elvetica, Romana e Partenopea.
  • Campagna d’Egitto: Napoleone conquistò l’Egitto, ma la flotta francese fu distrutta dagli inglesi nella battaglia di Abukir.
  • Crollo in Italia: Una nuova coalizione (Austria, Russia, Gran Bretagna) sconfisse le forze francesi nel Nord Italia.
  • Colpo di Stato del 18 Brumaio (1799): Napoleone prese il potere con un colpo di stato militare e divenne uno dei tre consoli.

Il Governo Napoleonico e le Riforme

Autoritarismo e Consenso

Napoleone instaurò un regime autoritario ma popolare. Usò i plebisciti per rafforzare il potere, manipolandoli. Favorì la fusione tra classi sociali, premiando competenze e fedeltà al regime. Il suo governo fu essenzialmente borghese, favorendo la borghesia e la nobiltà, creando una nuova aristocrazia imperiale.

Centralizzazione e Codice Civile

  • Napoleone centralizzò il potere e riformò la scuola, distinguendo educazione religiosa e statale e formando tecnici e insegnanti.
  • Codice Civile (1804): Introdusse l’uguaglianza giuridica e tutelò la proprietà privata.

Le Donne e la Rivoluzione

Le donne lottarono per i diritti, come Olympe de Gouges, ma il suffragio rimase maschile. La società restò patriarcale. La condizione delle donne peggiorò sotto Napoleone, che impose una famiglia autoritaria e ridusse i diritti femminili.

L'Eredità di Napoleone

Manzoni scrisse Il cinque maggio sulla sua morte. Napoleone viene oggi visto come figura chiave nella modernizzazione dell’Europa.

L'Eredità della Rivoluzione Francese

La Rivoluzione Francese segnò profondamente la Francia, l'Europa e il mondo intero. Tra le conseguenze più significative si riscontrano sia aspetti positivi che negativi.

Aspetti Positivi

  • Affermazione dei Diritti: Con la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 furono sanciti principi fondamentali come libertà, uguaglianza davanti alla legge, sovranità popolare e diritto alla proprietà.
  • Fine dell'Ancien Régime: Fu abolita la monarchia assoluta, i privilegi di nobiltà e clero, e il sistema feudale. Questo evento segnò l'inizio della democrazia moderna, basata sull'idea che il potere appartenga al popolo.
  • Diffusione degli Ideali: Le idee rivoluzionarie stimolarono riforme in altri paesi europei, contribuendo alla diffusione degli ideali di libertà e giustizia.
  • Meritocrazia: Promozione dell'istruzione e della meritocrazia, che sostituirono progressivamente il sistema di privilegi basato sulla nascita.

Aspetti Negativi

  • Instabilità e Violenza: Il processo rivoluzionario fu segnato da intensa instabilità politica ed episodi di estrema violenza, come il periodo del Terrore (1793–1794), in cui furono eseguite condanne a morte, tra cui Luigi XVI e Maria Antonietta.
  • Guerre: La Francia fu coinvolta in una lunga serie di guerre rivoluzionarie e, successivamente, napoleoniche, che causarono milioni di morti e gravi devastazioni in tutta Europa.
  • Crisi Economica: La situazione interna fu aggravata da crisi economica, con carestie e difficoltà di approvvigionamento.
  • Persecuzione Religiosa: La Chiesa cattolica fu duramente colpita, con confisca dei beni ecclesiastici e soppressione delle istituzioni religiose.
  • Ritorno all'Autoritarismo: La rivoluzione sfociò nell'ascesa al potere di Napoleone Bonaparte, che nel 1799 instaurò un nuovo regime autoritario e si incoronò imperatore nel 1804, segnando un ritorno a una forma di autoritarismo modernizzata.

Voci correlate: