Il Ruolo della Chiesa Cattolica nel Regime Franchista Spagnolo

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Il Franchismo e la Chiesa Cattolica: Evoluzione e Ruolo Istituzionale

Il periodo del Franchismo si articola in tre fasi principali.

Fase I: Il Dopoguerra e l'Allineamento Ideologico (1939 - 1953 circa)

Nel periodo del dopoguerra, i gruppi politici che sostennero la rivolta militare componevano un ampio spettro ideologico, ma sempre entro i limiti del diritto politico. Tutti ripudiarono la Repubblica, il che comportò un aumento della pratica religiosa. Iniziarono ad apparire e crescere organizzazioni di laici cattolici, movimenti giovanili e l'Opus Dei.

I cattolici che non appartenevano a movimenti specifici erano generalmente assegnati a una delle due principali organizzazioni cattoliche con rilevanza politica e religiosa:

  • L'Associazione Nazionale Cattolica dei Propagandisti (ANCP): Fondata nel 1909 per diffondere il pensiero cattolico e contrastare l'anticlericalismo. Il suo organo di stampa era Il Dibattito. Uno dei suoi obiettivi principali era la difesa della dottrina cattolica e l'insegnamento del catechismo nelle scuole.
  • L'Opus Dei: Nata a Madrid nel 1928, il suo scopo era la santificazione dei suoi membri, i quali dovevano applicare i valori cristiani nel loro posto di lavoro.

Nella Spagna di Franco, l'Opus Dei acquisì una particolare importanza per l'elevato numero di iscritti e per le alte qualifiche di molti di loro. Questi ultimi furono chiamati tecnocrati, per il loro lavoro all'interno del sistema, orientato più a obiettivi di efficienza tecnica che a obiettivi politici. L'influenza del clero secolare e degli attivisti dell'Opus, e la loro crescente presenza negli organi di potere, contribuirono a definire il regime come Nazional-Cattolico.

Fase II: Il Concordato e il Rinnovamento (1953 - 1975)

Il secondo periodo fu segnato dalla firma del Concordato con la Santa Sede (1953-1965). Con questo accordo, lo Stato fece enormi concessioni alla Chiesa di ogni tipo: economiche, giudiziarie, educative, ecc., in cambio del suo sostegno al regime. Anche gruppi cristiani iniziarono a cercare un'autentica esperienza di fede.

Successivamente, nel 1967, fu importante la Legge sulla Libertà Religiosa, che riconobbe pari dignità a tutte le confessioni religiose. Tuttavia, il suo effetto fu minimo, dato il gran numero di spagnoli cattolici.

La Chiesa fu rinnovata con il Concilio Vaticano II (1965-1975), che propose un cambiamento negli approcci sociali e politici, specialmente nelle nuove generazioni del clero e della popolazione cattolica. Una parte della gerarchia ecclesiastica spagnola iniziò ad allontanarsi dal regime, sollevando lamentele contro le ingiustizie sociali. Ne conseguì una rottura tra Chiesa e Stato, in seguito agli insegnamenti del Concilio.

Fase III: La Transizione Democratica (Dal 1975)

La fase democratica iniziò nel 1975, quando il Re Juan Carlos I di Spagna e il popolo spagnolo optarono per la democrazia, votata in un referendum. Anche la Chiesa si adattò al sistema pluralistico, stabilendo il diritto alla libertà ideologica, religiosa e di culto.

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