Lo Scetticismo Filosofico: Origini, Epoché e i Tropi del Dubbio

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Lo Scetticismo

Lo Scetticismo è una costante nella storia del pensiero, che appare e riappare, presentandosi sempre in un modo o nell'altro. Generalmente, si considera che i pensatori si dividano in dogmatici o scettici. La problematica della mancanza di una conoscenza certa – un tema che divide le prospettive filosofiche e che troverà eco anche in pensatori come Kant – è al cuore dello scetticismo.

Origini e Figure Chiave

Il fondatore riconosciuto dello scetticismo è Pirrone di Elide. Questa corrente filosofica si distingue per un notevole grado di eterodossia e si fonda sull'affermazione dell'impossibilità di raggiungere una conoscenza assolutamente vera.

L'atteggiamento di dubbio scettico apparve già con i sofisti ed era, in qualche modo, latente in Socrate (con la sua celebre affermazione: «so di non sapere nulla»).

L'Epoché e la Pratica Scettica

Lo scettico conclude con la sospensione del giudizio (epoché), non difendendo alcuna posizione filosofica e rimanendo in un atteggiamento di dubbio. Questo avviene poiché, dopo un'attenta riflessione e indagine, non trova ragioni sufficienti per optare per una tesi specifica. Lo scettico rimane nel dubbio: né conferma né nega; pratica l'epoché.

Quando la vita spinge a prendere decisioni pratiche, lo scettico si lascia guidare dal senso comune e dall'utilità, aggrappandosi agli argomenti che considerano solo la probabilità che le cose siano come appaiono, «fino a prova contraria».

La Felicità Scettica: Atarassia

La felicità per lo scettico consiste nell'atarassia – ovvero tranquillità, serenità, equanimità – che deriva dal rifiuto di ogni dottrina e dalla mancanza di impegno dogmatico. Questo sano scetticismo, che verrà ripreso in epoche successive, implica una liberazione epistemologica ed etica che conduce alla pace interiore tanto ricercata dai filosofi ellenistici.

Radicalizzazione del Dubbio e i Tropi

La radicalizzazione del dubbio scettico porta a concludere che nulla è certo. Tutte le prospettive sono ugualmente inaffidabili, la conoscenza non è vera e, cosa ancora più problematica, il mondo in sé ci sfugge assolutamente. Per sostenere la tesi fondamentale dell'impossibilità della conoscenza e la conseguente sospensione del giudizio, esistono i tropi: argomentazioni elaborate e raccolte a tale scopo. Questi tropi furono rielaborati e sintetizzati da Enesidemo (che ne individuò dieci) e successivamente da Agrippa, che li ridusse a cinque.

I Tropi di Agrippa: Fondamenti del Dubbio Sistematico

Secondo gli scettici, nulla si sa al di là del nostro imperfetto modo di conoscere; quindi, è necessario sospendere il giudizio, poiché non esistono opinioni più probabili di altre. Agrippa ridusse i tropi scettici a cinque, sebbene il testo originale ne dettagli principalmente quattro, sui quali gli scettici basano la loro argomentazione:

  1. Disaccordo (o Mancanza assoluta di consenso): Gli uomini sono in disaccordo su tutto, quindi non si può rivendicare alcun fondamento di certezza. Di conseguenza, si può solo praticare l'epoché.
  2. Regresso all'infinito (o Impossibilità di ogni fondamento): Quando si cerca un fondamento, si deve ricorrere ad argomenti che a loro volta richiedono una prova. Si cade così in un processo che non ha mai fine (regresso all'infinito). La mancanza di principi solidi porta all'epoché.
  3. Relazione (o Relatività di tutto): Ogni principio o affermazione è sempre relativo al soggetto che lo percepisce o lo difende. Le prove addotte sono sempre soggettive, in relazione a un soggetto. Non sono, pertanto, assolute ma relative. L'unico assoluto è questa pervasiva relatività. Questo tropo è considerato di fondamentale importanza, poiché stabilisce che ogni conoscenza è al massimo una probabilità, mai una certezza assoluta.
  4. Circolo vizioso (o Diallele): Si cade in un circolo vizioso (diallele) quando, per sostenere una tesi, ci si basa su un principio che a sua volta si fonda sulla tesi che si intende dimostrare (il classico problema dell'uovo e della gallina: non si può affermare che la gallina sia nata dall'uovo se, quando si chiede conto dell'uovo, si risponde che l'ha deposto la gallina).

La logica scettica evidenzia come, essendo ogni prova soggettiva (Tropo 3: Relazione), ogni tentativo di fondamento ultimo conduca al regresso all'infinito (Tropo 2), e in assenza di consenso universale (Tropo 1), si rischi di cadere in affermazioni circolari (Tropo 4) se non si sospende il giudizio.

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