Schopenhauer, Feuerbach e Kierkegaard: Pensiero e Critica

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Schopenhauer

Schopenhauer si scaglia contro il sistema hegeliano, proponendo un concetto di natura simile a quello di Leopardi e un concetto di volontà affine a quello di Schopenhauer stesso. Le sue fonti di ispirazione sono Kant, l'Induismo e Platone.

Per Schopenhauer il fenomeno è falso, è un'illusione, è una rappresentazione falsa. Questo concetto si rifà all'Induismo, secondo cui il mondo è un velo di Maya (illusione). Il noumeno, invece, si può conoscere guardandosi dentro, attraverso il corpo, che è sia oggetto che espressione della volontà.

Il mondo si basa su tre regole: spazio, tempo e causalità. Secondo Schopenhauer, il rapporto causa-effetto, per cui tutto avviene per una causa, è un'illusione, così come lo sono queste tre regole.

Nonostante l'infelicità, noi siamo volontà di vita e tutto il mondo è volontà di vivere (volontà = noumeno). La volontà è inconsapevole, un impulso naturale, eterna, unica e cieca, priva di scopo o fine.

Gli uomini soffrono più di tutti gli esseri viventi perché sono dotati di intelletto: siamo consapevoli della nostra condizione negativa. La volontà di vivere è la parte irrazionale, il noumeno, che va al di là di spazio, tempo e causalità.

Siamo prodotti della volontà, che è oggettiva e si proietta nel mondo attraverso le specie. Ciò che interessa alla volontà è la perpetuazione dell'esistenza umana: l'individuo è negativo, mentre la specie sta bene perché non corre il rischio di estinzione (idea di uomo di Platone). Quindi i singoli uomini agiscono per il bene della specie.

La condizione stabile dell'uomo è il dolore, il piacere è solo temporaneo. Le cose piacevoli sono quelle che servono a perpetuare la società. “La vita è un pendolo che oscilla tra noia e dolore, con brevi istanti di piacere”.

Il piacere è una soddisfazione temporanea di un bisogno, dopo la quale si sprofonda nuovamente nella noia. L'uomo è volontà e quindi desidera sempre qualcosa, in particolare cose che perpetuano la sua esistenza.

L'amore (eros) nel senso fisico è desiderio di riproduzione, una condizione negativa dell'uomo perché serve a perpetuare la specie e quindi a perpetuare la volontà di vivere. Il matrimonio è l'incontro di due infelicità che ne generano una terza: la riproduzione, ovvero la perpetuazione del dolore.

Tre vie di liberazione dal dolore

Esistono tre modi per liberarsi dal dolore: arte, morale e ascesi.

Arte

L'arte è un modo temporaneo di liberazione dal dolore. L'arte bella ci trasporta in un altro mondo, facendoci provare un momento di felicità perché usciamo dalla nostra condizione. È un'esperienza temporanea perché, una volta terminata la contemplazione, torniamo alla realtà infelice.

Le arti più importanti sono la tragedia, che secondo Aristotele ha una funzione catartica (purificazione dagli effetti nocivi della volontà), e la musica, immateriale, che esisterebbe anche senza il mondo. La musica è l'oggettivazione della volontà e ci libera dal nostro mondo, portandoci al di là del fenomeno.

L'architettura, invece, essendo materiale, è considerata meno importante.

Morale

La morale consiste nel farsi carico del fardello altrui. Possiamo aiutare gli altri perché, se la sofferenza universale è ben distribuita, si soffre di meno. La morale è compassione (cum-patior), soffrire con gli altri, prendersi cura degli altri. Questo concetto si ricollega all'agape, all'amore fraterno e alla fratellanza universale, che permettono in parte di annullare la volontà.

Ascesi

L'ascesi consiste nel comportarsi come un santone induista, raggiungendo uno stato di esistenza in cui la voluntas si trasforma in noluntas (non volontà). Attraverso la meditazione, si arriva all'annullamento del desiderio materiale, raggiungendo il Nirvana (pace interiore). Il primo passo dell'ascesi è la castità (non generare una creatura che soffrirà), il secondo passo è la rinuncia ai beni materiali.

Feuerbach

Feuerbach è un esponente della sinistra hegeliana. Alla morte di Hegel, si formarono due gruppi: la destra, che si dedicava principalmente alla religione, cercando di giustificarla razionalmente, e la sinistra, la parte più progressista, che sosteneva che il reale non è razionale.

La sintesi di queste due posizioni è che il mondo è cambiato e ci troviamo in un mondo non razionale che va reso tale. L'uomo è “carne e sangue”, “l'uomo è ciò che mangia”, ovvero un essere con bisogni materiali. Prima di preoccuparsi del problema dello spirito, l'uomo deve occuparsi dei suoi bisogni primari. Bisogna quindi rivalutare gli aspetti concreti della vita, adottando una filosofia materialistica.

La condizione dell'uomo è alienata: vive in una condizione in cui non può utilizzare le sue migliori capacità perché sono alienate (date altrove). Feuerbach pensa che l'alienazione sia causata dalla religione: l'uomo crea Dio con le sue migliori capacità, ma non accorgendosi che Dio è una sua creazione, si sottomette ad esso. Alienandosi, l'uomo proietta le sue migliori caratteristiche fuori di sé e si sottomette.

L'uomo crea un essere in cui volontà e potenza coincidono, il che lo porta a sottomettersi. Il compito della filosofia è quello di togliere a Dio le migliori caratteristiche umane e riportarle nell'uomo.

L'uomo dipende e si sviluppa non in base a Dio, ma in base alle sue condizioni naturali. L'uomo deve riappropriarsi delle proprie caratteristiche e diventare filantropo, ovvero amare l'uomo e non Dio.

Anche a livello politico, secondo Feuerbach, bisognerebbe cambiare: Hegel giustifica la monarchia, mentre Feuerbach giustifica un sistema più democratico, in cui non ci sia sottomissione né a Dio né tra gli uomini.

Kierkegaard

:polemica contro la chiesa danese->idea hegeliana dio=unica fonte dell’etica, razionalizzabile, l’uomo si deve comportare come dio x salvarsi;contrario di Hegel->non sopporta la sua visione globale,le persone singole non sono contemplate in quanto individui ma come parti dell’intero;x kierke la cosa + importante è l’analisi del singolo->anticipatore dell’esistenzialismo(Francia)=singola esistenza umana= oggetto dell’analisi filosofica;l’uomo nella sua esistenza è 1angoscia(sentimento relativo al futuro) 2 possibilità(può fare infinite scelte->il modo con cui l’uomo sceglie una cosa esclude le altre);la scelta dell’uomo di fronte all’indeterminatezza(angoscia=non sapere cosa scegliere);x vivere senza angoscia ci sono 3 possibilità: vita estetica-etica-religiosa;vita estetica=l’uomo sceglie di non scegliere,vita estetica ed etica descritta nel libro aut-aut con la figura di don giovanni,una volta realizzata una conquista perde interesse e ne fa un’altra,vita dell’esteta=vita in cui ogni momento è diverso dall’altro e irripetibile(se ogni momento è al massimo nessun momento è al massimo->sbocco=noia),esteta vive sempre per il presente ma dovendo trovare piacere in ogni momento si annoia in primis e poi si dispera(non scegliendo tutti i momenti risultano uguali) speranza=futuro,disperazione=presente,x sfuggire alla disperazione bisogna scegliere->la libertà è scegliersi liberamente la propria vita (scegliersi un marito=pianificare il futuro);vita etica=non è una scelta obbligata,si può restare esteti,questa è la vera libertà->scegliere un futuro e una certa stabilità, ma questa scelta fatta in modo libero e piacevole porta al pentimento e in ultima analisi al conformismo(non sempre la vita etica si accetta pienamente,ma siccome la convivenza civile ci impone di accettare certe cose,bisgona accettare anche gli aspetti che accettiamo x conformismo ma che però non ci piacciono->bisogna accettare le cose buone e quelle cattive)->questo ci porta al pentimento, x portare l’uomo a un livello successivo serve la religione;vita religiosa=critica alla chiesa danese(dio razionale, che da le regole del buon comportamento)

x kierke il dio è irrazionale e diverso dalla morale,è un dio a cui bisogna affidarsi completamente,non si può ingabbiare nel comportamento umano,dio è una cosa che non è possibile comprendere in modo razionale->ex:ad abramo viene chiesto di uccidere il figlio(non è un’azione morale),dio non può essere il fondamento della morale + la storia di abramo inzia con una vita felice tranne x il fatto che non ha figli, dio gli chiede di andare nel posto in cui verrà fondata Israele->religione diversa da vita etica->un uomo tranquillo sta vivendo la sua vita etica e dio gli chiede di abbandonarla x suo ordine-> religione=sollevamento dalla vita etica, se ci affidiamo completamento alla fede arriviamo alla vita religiosa->problema=l’uomo non ha prove che colui che ci parla è dio->vita religiosa=affidarsi completamente a dio, la fede non è automatic, x i protestanti la fede viene da dio stesso ma esistendo la predestinazione la ricompensa del paradiso non è certa->dio va oltre le regole umane, non è detto che comportarsi bene coincida con la salvezza->ex:Giobbe sta bene,ha moglie e figli, Dio e satana ne parlano e satana dice che è fedele pk dio l’ha ricoperto di beni, dio si allontana,satana lo ricopre di sfighe e lo fa restare solo,Giobbe chiede a dio di manifestarsi x chiedergli il perché,dio si manifests e gli dice che essendo dio lui fa quello che vuole,poi gli ridà tutti i beni che gli aveva tolto,Giobbe viene ricompensato pk non ha perso la fede.

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