Il Sexenio Democratico Spagnolo: Origini, Riforme e Impatto Storico

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INTRODUZIONE: IL SEXENIO RIVOLUZIONARIO

L'origine del Sexenio Rivoluzionario risale al 19 settembre 1868, quando la flotta che si era concentrata nel golfo di Cadice si ribellò contro il governo di Isabella II. Allo stesso tempo, Juan Prim si unì ai ribelli e rapidamente furono istituite commissioni rivoluzionarie in molte città spagnole a sostegno della ribellione. Ciò portò all'isolamento del governo e della Corona, una situazione aggravata dalla sconfitta delle truppe governative ad Alcolea. Dopo questa battaglia, avvenuta il 29 ottobre 1868, Isabella II fu costretta ad andare in esilio in Francia.

Le cause che portarono al successo della Rivoluzione Spagnola del 1868, la Gloriosa, si trovano nella crisi politica, sociale ed economica che il paese stava attraversando. La crisi politica si manifestò durante tutto il regno di Isabella II, poiché si basava su un sistema costituzionale in cui la Costituzione non era rispettata e la rappresentanza era assente. Delle due parti che operavano all'interno del sistema, fu il Partito Moderato a dare un supporto sistematico a Isabella II, ma dopo più di vent'anni di potere, era esausto e privo di nuove idee nel suo programma. La crisi sociale derivò dalla forza lavoro in esubero e dalla mancanza di offerta di lavoro, il che portò alla nascita di un proletariato urbano deluso dalle sue disagiate condizioni di vita. Una scintilla che riunì e mobilitò questo gruppo sociale fu la crisi economica generale del 1868. La crisi economica fu l'innesco per la rivoluzione. La Gloriosa, iniziata con un classico colpo di stato militare, acquisì ben presto il carattere di rivoluzione. Coloro che le diedero vita e coloro che la conclusero furono eminentemente borghesi, eppure si poté osservare una significativa partecipazione del malcontento popolare di massa.

IL GOVERNO PROVVISORIO E LA SCELTA DEL MONARCA

Dopo aver conquistato la vittoria, cominciarono ad apparire le divisioni all'interno dei ribelli, e fu dimostrato che nella Rivoluzione del 1868 vi erano parecchie fazioni, e che a imporsi sarebbe stato il gruppo di Prim (progressisti) o quello di Serrano (unionisti). Il Governo Provvisorio, guidato da Serrano e con Prim come figura di spicco, mise rapidamente in atto un programma di riforme. Furono immediatamente riconosciute la libertà di stampa, la libertà di riunione e di associazione, e fu adottato il suffragio universale. Si procedette inoltre alla riforma dell'istruzione e alla democratizzazione dei consigli locali e provinciali. Allo stesso tempo, furono indette elezioni per l'Assemblea Costituente, un evento che accadde per la prima volta in Spagna con il suffragio universale maschile (per uomini di età superiore ai 25 anni), e che diede la vittoria alla coalizione di unionisti, progressisti e un piccolo gruppo di democratici, i Cimbri.

La Costituzione del 1869, emersa da queste Cortes, delineò un nuovo sistema di ampie libertà rispetto ad altri Paesi liberali europei dello stesso periodo. Includeva un vasto progetto di legge sui diritti che introduceva novità come il diritto alla libertà di residenza, all'istruzione o alla religione, e la santità della corrispondenza. La monarchia fu mantenuta come forma di governo; il re deteneva il potere esecutivo e la capacità di sciogliere il Parlamento, ma esercitava il suo potere solo attraverso i suoi ministri, mentre le leggi erano fatte dal Parlamento e solo il re le promulgava. Approvata la Costituzione del 1869, un nuovo conflitto iniziò con la scelta di un re, poiché ogni partito cercava di nominare un candidato che favorisse i propri interessi. Alla fine prevalsero i criteri di Prim e fu eletto il secondo figlio di Vittorio Emanuele II d'Italia, Amedeo, Duca d'Aosta. Anche se fu in realtà la volontà del generale Prim a condurre per primo le trattative.

L'ultimo progresso legislativo della Rivoluzione del 1868 fu il radicale riorientamento della politica economica. In sostanza, si voleva stabilire una normativa che consentisse o facilitasse l'introduzione del capitalismo e che tutelasse gli interessi economici della borghesia. La politica economica di questa fase fu caratterizzata dalla difesa del libero scambio e dall'apertura del mercato spagnolo all'ingresso di capitali stranieri. Questo per favorire l'iniziativa e la libera concorrenza, e per trasformare e rendere redditizie le strutture commerciali e industriali del paese. La misura più importante a questo scopo fu la Legge sulla Tariffa (la Tariffa Figuerola), adottata nel luglio 1869, che pose fine a una tradizione di protezionismo nell'economia spagnola del XIX secolo. Per rafforzare questa decisione e nel tentativo di unificare e razionalizzare il sistema monetario, fu stabilita la peseta come unità monetaria. Lo scopo di quest'ultimo cambiamento fu quello di risolvere la situazione caotica delle finanze, caratterizzata da un alto debito pubblico.

IL REGNO DI AMEDEO I

La più grande disgrazia che Amedeo subì fu l'assassinio del suo principale sostenitore, il Generale Prim, che era stato il più capace tra i leader rivoluzionari e un uomo d'ordine che si era imposto con saggezza tra le varie rivalità delle fazioni politiche. Con la sua morte, la coalizione del '68 si sciolse. Don Amedeo arrivò a Madrid il 2 gennaio 1871, e il suo primo governo, formato da una coalizione di progressisti, unionisti democratici e Cimbri, fu presieduto dall'ex Reggente Serrano.

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