Sociologia dell'Educazione: Struttura Sociale, Cultura e Disuguaglianze

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Modulo 1: Introduzione e Approccio alla Macrosociologia

1. La Sociologia dell'Educazione come Scienza: Concetti e Nozioni Fondamentali

1.1. La Sociologia dell'Educazione nel Contesto delle Scienze Sociali

La sociologia dell'educazione si occupa dello studio delle relazioni tra le funzioni sociali e la società, con particolare attenzione all'istruzione come fenomeno socio-culturale. L'industrializzazione e la crescente domanda di istruzione sono due fattori chiave che hanno contribuito allo sviluppo di questa disciplina. Essa analizza i fenomeni sociali che influenzano il sistema educativo, studiando la vita sociale, le interazioni nei gruppi e la struttura delle società.

Classificazione dei Paradigmi Sociologici:

  • Funzionalismo: La società funziona grazie al contributo dei cittadini. Esistono imperfezioni (povertà, criminalità), ma in generale prevale l'ordine.
  • Marxismo (Sociologia del Conflitto): Visione conflittuale della società, caratterizzata dalla lotta per il mantenimento dei privilegi. La disuguaglianza è intrinseca alla società.
  • Teoria credenzialista
  • Nuova sociologia
  • Sociologia critica
  • Etnometodologia
  • Interazionismo simbolico
  • Fenomenologia
  • Sociologia del Consenso (Weber): Enfatizza il ruolo del consenso e della cooperazione nella società.

Prospettive sulla Storia e sul Cambiamento Sociale:

  • Superstrutturalisti (Idealisti): Il pensiero umano guida la storia e il mondo. Importanza di religione, arte e scienza.
  • Infrastrutturalisti (Materialisti): I cambiamenti materiali precedono e determinano i cambiamenti nel pensiero e nella società. Focus sui meccanismi di produzione.
  • Ruolo della Politica: Posizione intermedia, influenzata sia dai pensieri che dai modelli di produzione.

1.2. Concettualizzazione della Sociologia dell'Educazione: Principi Fondamentali

  • Socializzazione: Processo di apprendimento e accettazione della cultura di un gruppo, società o classe sociale. Permette l'adattamento degli individui alla società. Si distingue in:
    • Primaria: Apprendimento delle regole fondamentali di comportamento, principalmente in ambito familiare.
    • Secondaria: Apprendimento di nuove relazioni sociali, ad esempio a scuola.
  • Cultura: Trasmessa attraverso socializzazione ed educazione. Insieme di credenze, costumi, valori, abitudini, modelli sociali, forme di produzione e tecnologia che caratterizzano una società o un gruppo.
  • Acculturazione: Imposizione di una cultura estranea a un gruppo, con conseguente estinzione graduale della cultura originaria (transculturazione: quando una cultura ne elimina un'altra).
  • Endoculturazione: Processo di apprendimento della propria cultura. Spesso complesso a causa della gerarchia tra le sottoculture.
  • Stratificazione Sociale: Struttura della società in diversi strati sociali gerarchici. La classificazione varia in base al tipo di società (più o meno aperta).
  • Classi Sociali: Gruppi di persone con condizioni di vita simili, appartenenti allo stesso strato sociale e/o status socioeconomico. Concetto marxiano legato ai rapporti di produzione e distribuzione del capitale, in un contesto di lotta di classe e coscienza di classe. Insieme di famiglie con posizione gerarchica simile.
  • Status: Definizione degli elementi di stratificazione sociale, dai criteri economici alla predominanza culturale.
  • Genere: Differenziazione e discriminazione basata sul sesso.
  • Etnia: Gruppo con caratteristiche culturali distinte e una storia culturale condivisa.
  • Gruppo Sociale: Insieme di persone con interazioni sociali. Condivisione di una cultura comune e consapevolezza dell'identità di gruppo, con ruoli e status distribuiti. Si dividono in:
    • Primari: Relazioni dirette, faccia a faccia, con intimità e legami affettivi.
    • Secondari: Relazioni indirette e formali.
  • Gruppo-Classe (nel sistema scolastico): Luogo di socializzazione scolastica, prevalentemente formale. Presenta elementi di organizzazione istituzionale e diversi livelli di relazioni sociali (formali/informali, primarie/secondarie), influenzate dal ruolo del docente e dall'organizzazione scolastica.
  • Istituzione: Organizzazione sociale che trasmette un tipo di operazione generalizzata a gran parte della popolazione. Sistema strutturato di relazioni sociali e modelli di comportamento riconosciuti come fondamentali.
  • Organizzazione Sociale (Microsociologia): Gruppo creato per raggiungere obiettivi specifici. Può essere volontaria o coercitiva, con un grado di burocrazia gerarchica.
  • Cambiamento Sociale: Modifiche dovute all'evoluzione della società e a cambiamenti nei comportamenti o nelle strutture sociali. Un cambiamento radicale è una trasformazione sociale.
  • Conflitto Sociale: Tensioni che minacciano la stabilità sociale, derivanti dalla pressione per il cambiamento e dalla resistenza delle strutture del passato.
  • Controllo Sociale: Processi che mantengono l'ordine e la stabilità sociale, garantendo che individui e gruppi si conformino alla loro funzione sociale. Esempi: socializzazione, educazione, giustizia, burocrazia. Meccanismi di mentalizzazione per l'adattamento alla società.
  • Funzione Sociale: Concetto funzionalista. Si distingue in:
    • Manifesta: Componenti di un gruppo o società chiaramente noti.
    • Latente (o Nascosta): Componenti meno chiari ai membri del gruppo o della società.
  • Famiglia: Agente di socializzazione ed educazione. Unità organizzativa di base della società.
  • Scuola: Strumento istituzionale di socializzazione ed educazione formale. Ha l'obiettivo di istruire e socializzare gli individui per renderli utili alla società. Trasmette la cultura alle nuove generazioni.

2. Sociologia della Socializzazione e dell'Educazione

2.1 L'Educazione come Fenomeno Culturale e di Riproduzione Sociale.

L'educazione è un meccanismo di riproduzione sociale e culturale, e può essere intesa come strumento per ridurre i conflitti. La coesione sociale è una delle funzioni della socializzazione, che utilizza l'educazione come strumento di controllo sociale.

2.2. Socializzazione, Istruzione e Cultura

La socializzazione è il processo attraverso il quale gli individui vengono integrati nella società. Dura per tutta la vita e implica l'interiorizzazione degli elementi culturali dell'ambiente. Il soggetto impara ad adattarsi al proprio ambiente culturale. Problemi sorgono quando influenze esterne dominanti portano a una socializzazione acculturante, ad esempio attraverso i media (effetto di "McDonaldizzazione" culturale o Disney). Televisione e computer influenzano la commercializzazione e la mercificazione della vita, decontestualizzando i bambini dal loro ambiente sociale.

La socializzazione, sia formale che informale, primaria o secondaria, influenza l'istruzione. Gli agenti di socializzazione sono molteplici e dipendono da dinamiche economiche e culturali: famiglia, scuola, gruppi di pari, sindacati, imprese, mass media, ambiente (rurale/urbano), classe sociale, gruppi etnoculturali.

2.3. Cultura, Educazione e Società Multiculturale

Nella nostra società esiste una struttura sociale gerarchica che genera rapporti di dominio, riflessi anche nella socializzazione culturale. La sociologia è uno strumento per analizzare questa complessità. Il multiculturalismo, in un mondo gerarchico, è spesso assimilazionista e universalista, tendente a standardizzare e uniformare.

Esempio (Maiorca): Si illustrano due situazioni di educazione delle minoranze: immigrati nordafricani a Sa Pobla (contesto agricolo) e tentativi di integrazione dei Rom a Palma (contesto urbano). Si evidenzia la necessità di collegare il multiculturalismo con l'identità culturale di Maiorca, nel contesto della "società del benessere" e dell'urbanizzazione. La diversità culturale è spesso presentata in modo superficiale, come un valore positivo, ma in realtà è gerarchica e conflittuale, generando razzismo, xenofobia ed esclusione sociale. Superare le disuguaglianze culturali ed educative richiede un modello di società che rispetti le culture minoritarie e superi la gerarchia culturale.

Siamo condizionati da fattori ambientali e urbani: i bambini non possono più giocare liberamente per strada a causa del traffico e dell'insicurezza, ma sono esposti alla TV o al computer. Le grandi organizzazioni (multinazionali, banche) organizzano le nostre vite e le nostre relazioni economiche e sociali, spesso promuovendo una diversità culturale superficiale per fini commerciali (nuova forma di mercantilismo).

3. Istruzione e Struttura Sociale

3.1. La Struttura Sociale come Organizzazione dei Rapporti Sociali

La società capitalista occidentale presenta un dinamismo contrastante, con progressi e regressi in termini di qualità della vita umana. La disoccupazione aumenta, mentre la competitività e la qualità sono misurate in termini di accumulazione di profitto. Il sistema educativo è un'istituzione sociale e, quindi, una struttura all'interno della struttura più ampia della società.

3.2. Gruppi, Istituzioni, Organizzazioni come Elementi della Struttura Sociale

La struttura sociale è caratterizzata da disuguaglianze e stratificazione sociale, che generano forme di esclusione sociale considerate "naturali" dal capitalismo. Le istituzioni forniscono una cultura formale che determina l'istituzionalizzazione delle relazioni sociali e dei processi di socializzazione. La cultura dominante, legittimata dalla sua posizione privilegiata, riproduce i rapporti sociali gerarchici. La famiglia nucleare diventa l'unico legame di vita collettiva in società individualistiche. Il ruolo di uomini e donne è cambiato.

3.3. La Scuola come Sottosistema Sociale

Il sistema educativo e scolastico (infanzia, primaria, secondaria, formazione professionale, università) è parte delle esigenze dinamiche della struttura sociale, un suo sottosistema. L'istruzione è sempre più influenzata dal gioco della domanda e dell'offerta, in una società in cui i rapporti di potere sono spesso espressi in termini di privatizzazione. Le teorie educative emancipatorie sono state sostituite da un pragmatismo postmoderno, o manipolate in modo superficiale.

La costruzione del sistema di istruzione nel sistema scolastico, ereditata dall'Illuminismo, si è sviluppata nel XIX secolo nel contesto del riformismo liberale. L'educazione era vista come strumento di controllo sociale, morale e di progresso materiale. Soluzioni proposte dai politici:

  • Creazione di scuole normali per la formazione degli insegnanti (nel 1842, creazione del collegio delle Isole Baleari).
  • Promozione selettiva della scuola primaria.
  • Aumento del budget per l'istruzione.
  • Centralizzazione (versione spagnola).

La borghesia, in Spagna, non è riuscita a utilizzare la scuola dell'obbligo come strumento di potere, mentre la Chiesa ha mantenuto il suo controllo sul sistema scolastico.

Caso delle Isole Baleari (Maiorca): Creazione dell'Istituto di Scuola Secondaria Baleari e della Scuola Normale per insegnanti di istruzione primaria. Figure come Francesco e Ramon Riutort hanno implementato i metodi Lancaster nelle scuole primarie. La desruralizzazione e la mancanza di insegnanti hanno portato alla creazione di nuove scuole. Nel 1872 è stata creata la Scuola Normale femminile, e nel 1879 e 1880, rispettivamente, la Scuola di Commercio di Pollença e Palma, nel contesto della Libera Istituzione di Istruzione di Madrid. La Scuola di Commercio mirava a promuovere un nuovo modello economico e formativo per l'isola.

Il panorama dopo il 1939 è stato devastante, segnando una sconfitta fisica e morale per l'educazione e la speranza di un popolo.

3.4. Considerazioni sul Sistema Educativo come Sottosistema della Società

Le condizioni della struttura sociale ed economica influenzano il sistema educativo. Le scuole sono istituzioni relativamente autonome, ma sempre inquadrate all'interno delle strutture più ampie della società. La scuola è considerata un investimento, ideologicamente, nell'ordine neoliberale corrente.

Attualmente, stiamo vivendo un processo di modernizzazione del sistema educativo, di europeizzazione e occidentalizzazione, nel contesto di un capitalismo neoliberista conservatore. Caratteristiche del sistema educativo attuale:

  • Autonomia attraverso la decentralizzazione, ma mantenimento di piani di studio centralizzati.
  • Aumento della specializzazione, a scapito degli insegnanti generici.
  • Espansione dei livelli non obbligatori e domanda di gratuità per il livello infantile.
  • Recupero del sostegno alle scuole private (criteri neoliberisti di "neoprivatizzazione").
  • Inserimento di una gestione efficace nel sistema educativo, con sovvenzioni e concerti pubblici per interessi privati.
  • Necessità di adeguare il sistema scolastico alle esigenze della divisione del lavoro in una società tecnificata.

Questo può portare alla dipendenza dell'educazione dagli interessi dominanti dell'impresa privata. La formazione tecnica può prevalere su formazioni più umanistiche, a scapito di una visione più globale dell'educazione. Il sistema scolastico, come sottosistema sociale, deve considerare fattori ambientali come i *mass media* e la *pubblicità*, e i loro effetti sulla consapevolezza degli individui. Una mentalità di solidarietà, culturalista o pacifista è spesso assente.

Un altro cambiamento evidente è la nuova struttura del sistema di istruzione formale: livello infantile (fino a 6 anni), primaria (fino a 12 anni, precedentemente istruzione di base generale fino a 14 anni), secondaria (fino a 16 anni) o superiore (fino a 18 anni). La formazione professionale inizia a 16 anni (prima a 14). Questo ritarda l'integrazione nel mondo del lavoro e prolunga la dipendenza familiare, ma permette anche a più persone di beneficiare dell'istruzione e di maturare più lentamente.

La Legge di Riforma Universitaria non ha modificato sostanzialmente un'istituzione elitaria e classista, con un potere "neofeudale" dei professori e la pressione dei gruppi di laurea.

4. Stratificazione Sociale e Istruzione

4.1. Gerarchia Sociale, Conflitti e Rendimento Scolastico

Le società occidentali si presentano come modelli di società aperta, con un grado relativamente elevato di mobilità sociale ascendente. Questa è una giustificazione della disuguaglianza sociale, in cui l'istruzione è utilizzata come elemento di promozione sociale. La lotta di classe complica la dinamica del capitalismo. Apparentemente, i meriti e l'eredità non sarebbero elementi significativi nell'ascesa sociale, ma in realtà fattori come i rapporti di privilegio familiare e le opportunità ambientali influenzano l'accesso agli studi e alle informazioni.

4.2. Stratificazione Sociale e Disuguaglianza Educativa

La disuguaglianza educativa è in gran parte dovuta alla disuguaglianza sociale. La scuola non è isolata dalla realtà sociale, ma può svolgere un ruolo dinamico, correggendo in parte le disuguaglianze. Tuttavia, l'uguaglianza delle opportunità educative non equivale all'uguaglianza delle opportunità sociali. Maggiore è la qualifica richiesta, minore è la percentuale di lavoratori favoriti, che non hanno le stesse opportunità di accedere a studi a lungo termine.

4.3 Mobilità Sociale

La mobilità sociale si riferisce al movimento ascendente o discendente nel sistema di stratificazione sociale. Può essere:

  • Verticale (verso l'alto o verso il basso tra le classi)
  • Orizzontale (all'interno dello stesso strato sociale o classe).

Nel sistema occidentale delle classi sociali, considerate "aperte", la mobilità sociale è possibile perché la stratificazione è meno rigida. L'appartenenza alla classe dirigente è determinata dall'accumulazione di capitale, non da criteri ereditari. La mobilità verso l'alto giustifica la concorrenza capitalista, che genera disuguaglianza ed esclusione sociale.

4.4. Conflitti di Classe Sociale, Gruppi di Interesse e Ruolo dell'Istruzione

La stratificazione sociale richiede un'analisi sociologica conflittualista dell'istruzione. Il termine *classe sociale* include una dimensione culturale, in cui l'educazione ha un ruolo importante, diventando un elemento "declassante" a favore della cultura borghese, in una società urbana e globalizzata. La scuola spesso non considera gli interessi delle classi popolari e non garantisce il loro rendimento a causa della loro comprensione culturale del linguaggio astratto della scuola. Ogni famiglia avrà un atteggiamento diverso verso l'istruzione in base alla sua appartenenza di classe, ma la società tende ad adottare la cultura dominante (borghese). La componente educativa ha una classe elevata perché favorisce le classi sociali più adatte alle esigenze della scuola e della società.

4.5. Determinanti Sociali del Rendimento Scolastico

Le classi lavoratrici hanno meno incentivi per adeguarsi alle esigenze del curriculum e della scuola. La selezione sociale della scuola favorisce i settori più privilegiati della società. La possibilità di studiare e proseguire gli studi dipende dall'origine sociale.

Modulo 2: Approccio alla Microsociologia

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