Spagna franchista: Ascesa, isolamento e trasformazione (1939-1959)

Relazioni Internazionali ed Evoluzione del Sistema

Le due guerre mondiali e l'egemonia nazionale

Franco mostrò il suo sostegno per le potenze dell'Asse. La Spagna non era in condizioni materiali di partecipare a una guerra, quindi Franco dichiarò la neutralità.

In politica interna, il partito tradizionalista spagnolo Falange de las JONS ebbe un ruolo dominante nel nuovo Stato nazionale. Ramón Serrano Suñer, fratello di Franco, svolse un ruolo di primo piano in questo e nei rapporti con l'Asse.

+ La non belligeranza

La vittoria tedesca sulla Francia portò al passaggio dalla neutralità alla non belligeranza, una situazione che comportò un chiaro sostegno per le potenze dell'Asse. Germania e Italia esplorarono le possibilità di coinvolgimento spagnolo nel conflitto e Hitler e Mussolini incontrarono Franco. Franco chiese compensazione finanziaria e territoriale. La Spagna non entrò in guerra, ma contribuì con l'invio di materiale strategico. Fornì inoltre l'unità di volontari (Divisione Blu) che fu inviata in URSS a combattere a fianco delle truppe tedesche.

+ Il ritorno alla neutralità

La guerra cominciò a volgere a sfavore delle potenze fasciste. Inglesi e americani fecero pressioni sul governo di Franco affinché prendesse formalmente le distanze dal regime. Ciò portò a una rigorosa neutralità.

Il discorso ufficiale presentò il regime come cattolico e anti-comunista. Questo comportò la marginalizzazione della Falange e l'abbandono della nomenclatura fascista (ad esempio, il saluto a braccio teso).

Il boicottaggio internazionale (1945-1947)

La fine della seconda guerra mondiale significò isolamento e condanna internazionale per la Spagna. Questo divenne evidente quando le Nazioni Unite condannarono esplicitamente il regime di Franco.

Il governo francese chiuse il confine con la Spagna e l'accordo delle Nazioni Unite raccomandò il ritiro degli ambasciatori da Madrid. La condanna internazionale fu presentata dal regime come uno stratagemma per screditare la Spagna e portarla a una nuova guerra civile.

La persistenza del regime di Franco ebbe un enorme costo economico e politico. La Spagna non poté beneficiare del programma di aiuti degli Stati Uniti per l'Europa (Piano Marshall) ed è stata esclusa dal Trattato del Nord Atlantico.

Riconoscimento internazionale e la prevalenza del nazional-cattolicesimo (1947-1953)

La configurazione dei due blocchi antagonisti (URSS e USA) e l'inizio della guerra fredda modificarono la situazione.

Si aprì la strada all'accettazione internazionale del regime di Franco. Gli Stati Uniti rifiutarono di imporre nuove sanzioni alla Spagna e le Nazioni Unite non reiterarono la condanna dell'anno precedente.

Franco decise di effettuare un rimpasto di governo che gli consentisse di ottenere qualche successo in politica estera. Il nuovo governo di Franco si caratterizzò per la predominanza del nazional-cattolicesimo, dando maggior peso ai cattolici. Carrero Blanco fu nominato sottosegretario della presidenza.

Franco ottenne il riconoscimento internazionale del regime con la firma di accordi con gli Stati Uniti e il Concordato con la Santa Sede. Gli accordi con gli Stati Uniti coprivano gli aspetti di difesa ed economici. Concessero agli Stati Uniti il diritto di stabilire installazioni militari sul suolo spagnolo. In cambio, la Spagna ricevette materiale militare, assistenza finanziaria e tecnica.

I primi tentativi di apertura (1953-1959)

La situazione economica era molto difficile, la produzione aumentava lentamente e il tenore di vita era molto più basso rispetto ad altri paesi europei. Gli aiuti americani erano inadeguati. Ci furono un'ondata di proteste dei lavoratori e i primi segni di dissenso nelle università.

Sul regime aumentò la pressione affinché cambiasse l'orientamento economico. Si comprese la necessità di porre fine alle politiche autarchiche e liberalizzare l'economia. Franco fu così costretto a un altro cambio di governo.

Franco formò un nuovo governo, allontanando i falangisti e promuovendo il settore cattolico. Entrarono nel governo i ministri dell'Opus Dei, i cosiddetti tecnocrati. Questa generazione di politici non aveva partecipato alla Guerra Civile e avrebbe guidato la Spagna in un periodo di forte crescita economica.

La struttura del nuovo Stato

Leggi Fondamentali

La creazione di leggi per organizzare lo Stato franchista iniziò durante la guerra civile e si concluse con la Legge Organica dello Stato.

La prima caratteristica del nuovo stato era la concentrazione del potere. Franco era Capo dello Stato e Generalissimo dei tre eserciti. Era capo del governo, presiedeva il Consiglio Nazionale e godeva di poteri eccezionali per emanare leggi. Venne istituito il Fuero del Lavoro, chiaramente ispirato al modello fascista.

Dopo la sconfitta delle potenze dell'Asse, Franco emanò delle leggi per ingraziarsi gli Alleati. Istituì il Fuero de los Españoles, che dava l'impressione che il popolo godesse di libertà politiche.

La Legge di Successione autorizzò Franco a designare un successore con il titolo di re. Furono inoltre emanati i Principi del Movimento Nazionale, che riaffermavano il movimento come partito unico.

La democrazia organica

Per la costruzione del nuovo stato ci si ispirò allo stato corporativo italiano, che organizzava la partecipazione popolare attraverso tre unità fondamentali: la famiglia, il comune e il sindacato.

Il sistema fu chiamato democrazia organica; questo nome era destinato a dare al regime una parvenza di legittimità.

La rappresentanza popolare nelle istituzioni governative fu regolamentata dalla Legge Costitutiva delle Cortes, che definiva le Cortes come l'organo supremo di partecipazione. Tutti i suoi rappresentanti (procuratori) erano composti da ministri, membri del Movimento Nazionale e dell'Organizzazione Sindacale. Era prevista una rappresentanza sociale per terzi: le famiglie, i comuni e le amministrazioni locali.

I procuratori delle Cortes non erano eletti democraticamente. Le Cortes erano un organo di collaborazione con il Capo dello Stato, dato che Franco controllava il potere legislativo e aveva il diritto di veto sulle leggi.

Il potere del governo si estendeva a livello locale attraverso l'istituzione dei governatori civili. In ogni provincia, veniva nominato un governatore civile. Fu restaurata la struttura militare delle Capitanerie Generali. I sindaci venivano nominati dal governatore provinciale. I sindacati verticali facevano capo a un segretario generale con il rango di ministro. La Legge Sindacale dell'Unità prevedeva che datori di lavoro e dipendenti dovessero essere inquadrati in un sindacato unico per settore.

Lo Stato stabiliva le condizioni di lavoro, che erano spesso precarie, con bassi salari e ampi margini di profitto per le imprese.

Autarchia e razionamento

Autarchia e i suoi effetti

L'obiettivo principale del regime era quello di raggiungere l'autosufficienza economica (autarchia). Questa politica raccomandava l'isolamento dall'esterno e l'intervento dello Stato nell'economia. La politica autarchica si concentrava su tre aree principali:

• Regolamentazione del commercio: le importazioni e le esportazioni iniziarono a essere controllate dallo Stato. Il risultato fu un aumento dei prezzi per i prodotti che lo Stato doveva importare (come il petrolio) e la scarsità di beni di consumo. La scarsità interessò anche le materie prime e l'energia, causando un calo della produzione industriale.
• Industria: per garantire l'indipendenza politica e militare, furono promulgate leggi per favorire la creazione di imprese pubbliche. Fu potenziato il settore degli armamenti, che ricevette sostegno pubblico. Furono nazionalizzate le ferrovie e fu creata la Rete Ferroviaria Nazionale Spagnola (RENFE). Fu inoltre nazionalizzata la compagnia telefonica.
• Settore agricolo: i prezzi ufficiali bassi portarono a una minore produzione e a una diminuzione della produttività per ettaro.

Il risultato della politica autarchica fu la stagnazione economica, che costituì un impedimento alla modernizzazione e comportò un ampliamento del divario nei livelli di benessere tra la Spagna e i paesi dell'Europa occidentale.