Stile Narrativo e Temi in un Romanzo del XIX Secolo: Prospettiva, Lingua e Società
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Il Narratore: Aleksej e la Prospettiva Soggettiva
Questo è il personaggio narratore, Aleksej, che descrive e valuta soggettivamente le situazioni, il comportamento immorale e la confusione in determinate circostanze, basandosi su ciò che fa, sente e osserva. Il romanzo è scritto in prima persona, configurandosi come una sorta di diario, memorie o un insieme di note che, di tanto in tanto, prendono l'iniziativa. Le voci non sono datate e non seguono una regolarità temporale, presentando solo alcuni riferimenti vaghi: «24 ore sono passate», «è stato un mese», «è stato un anno e otto mesi»...
Lingua e Stile: Semplicità, Figure Retoriche e Descrizioni
Semplicità e sobrietà sono le note dominanti. L'autore evita artifici e ornamenti stilistici.
Figure Retoriche e Stilistiche
Si evidenziano alcune delle poche figure retoriche presenti nel testo:
- Iperbole: «Polina è così alta e sottile che ho l'impressione si possa fare un nodo con lei o piegarla a metà.»
- Quasi assenza di descrizioni poetiche: «timidamente l'autunno arriva, le foglie ingialliscono.»
- Uso continuo di domande retoriche, frutto delle riflessioni del protagonista.
- Alcune similitudini: «quando qualcuno entra nel gioco come se fosse scivolato dalla cima di una montagna di neve sta andando sempre più velocemente»; «Il denaro sui tavoli del casinò, a mucchi, come carboni ardenti.»
Descrizione dei Luoghi e dei Personaggi
Le descrizioni dei luoghi sono molto brevi; gli spazi funzionali sono quasi inesistenti o solo impliciti. L'autore opta per la descrizione fisica (prosopografia) e psicologica (etopea) dei personaggi; la prosopografia è più evidente nei personaggi femminili. Il dettaglio descrittivo è reso più esplicito solo nella cornice del Casinò (i tavoli, i gesti e l'umore dei giocatori, il modus operandi dei ladri, il lavoro dei croupier), o nelle abitudini di ricreazione delle classi superiori europee dell'epoca.
Dialogo e Influenza Linguistica
Si combinano dialogo diretto e indiretto. Numerose espressioni in francese abbondano, a volte intere frasi o persino conversazioni, a indicare la grande influenza e il prestigio che questa lingua aveva tra le classi alte europee del diciannovesimo secolo, soprattutto tra la nobiltà russa.