Storia e Evoluzione dell'Inno Nazionale Argentino

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Le Origini del Primo Inno Ufficiale Argentino

  • Nella Gazzetta del 15 novembre 1810 fu pubblicata una marcia patriottica composta da un cittadino di Buenos Aires, da cantare con la musica arrangiata da un altro cittadino. L'autore del testo era Esteban de Luca, sergente maggiore del reggimento America, mentre il maestro catalano che si occupò della musica fu Blas Parera. Successivamente, per celebrare la vittoria dell'esercito argentino a Suipacha, il testo di de Luca fu stampato e distribuito tra la popolazione.
  • Ambrosio Luis Morante propose di celebrare il secondo anniversario della costituzione della Prima Giunta di governo provvisorio con uno spettacolo teatrale al Coliseo, ispirato alla Marsigliese, scrivendo un melodramma intitolato "Il 25 maggio". Nelle scene finali dell'opera, il popolo cantava una marcia patriottica armonizzata da Parera. Il 26 maggio, lo spettacolo fu replicato in Plaza de Mayo a Buenos Aires, dove dei bambini cantarono una canzone a tre voci con musica del maestro Parera.
  • Successivamente, fu pubblicata in Argentina una canzone patriottica in forma anonima.

Requisiti del Triumvirato del 1812 per l'Inno

Le condizioni minime che il primo inno ufficiale, commissionato dal Triumvirato del 1812, doveva soddisfare erano:

  • Ricreare un sentimento nazionale.
  • Infiammare e rigenerare la città e il suo spirito.
  • Promuovere la pratica delle virtù civiche.
  • Che venisse ascoltato in piedi e a capo scoperto durante eventi e riunioni.

La Composizione del Primo Inno Ufficiale

Il Consiglio Comunale incaricò Manuel García di trovare un poeta. Il 4 agosto, questi si presentò al Cabildo per leggere una poesia composta da Fray Cayetano Rodríguez. Una volta approvata la poesia, García fu incaricato di cercare un compositore; furono scelti lui stesso e Parera. Il suo debutto ufficiale avvenne il 1° novembre (posticipato a causa della Rivoluzione).

La Necessità di un Nuovo Inno: L'Assemblea dell'Anno XIII

Il 31 marzo 1813 si riunì per la prima volta l'Assemblea Generale Costituente con l'obiettivo di ottenere l'indipendenza delle Province Unite del Río de la Plata dalla Spagna. I membri crearono l'Assemblea Sovrana e giurarono fedeltà alla patria. In seguito, dopo i trionfi di Belgrano, Rondeau e San Martín (nella battaglia di San Lorenzo), proseguirono con la stesura delle leggi. Per infondere maggiore entusiasmo, ritennero essenziale creare una marcia o una canzone che narrasse gli eventi del 1810. Erano a conoscenza del fatto che il 1° novembre 1812 era stato eseguito un inno ufficiale, ma sentivano che questo non possedeva la forza necessaria, poiché era stato scritto prima delle importanti vittorie militari.


Gli Autori dell'Inno Definitivo

Il testo fu scritto da Vicente López y Planes e la musica fu composta da Blas Parera.

Il Debutto dell'Inno Nazionale

In occasione delle celebrazioni per il terzo anniversario della Rivoluzione di Maggio del 1810, tra il 24 e il 28 maggio, e in particolare il giorno 28, in un clima di grande giubilo nazionale, le marce patriottiche furono cantate al Teatro Coliseo. Di fronte alle autorità e alla cittadinanza, furono eseguiti i versi del poeta-avvocato Vicente López y Planes con la musica di Parera, acquisendo da quel momento il valore di simbolo nazionale.

Le Modifiche Musicali: La Versione di Esnaola

La musica originale iniziò a subire diverse modifiche durante le esecuzioni da parte di bande militari e orchestre. Nel 1859, l'ispettore delle bande Framarillón, sconcertato dalla varietà di versioni esistenti, incaricò l'eminente compositore argentino Juan P. Esnaola di realizzare un arrangiamento che fosse il più fedele possibile all'originale.


Altre Versioni e la Standardizzazione Finale

Fino al 1910 circolavano tre versioni principali: quella di Leopoldo Carretjer, quella di Juan Carlos Serpentini e quella di Pedrell. Successivamente, si diffusero tre arrangiamenti: uno per bande di ottoni, uno per le scuole della provincia di Buenos Aires e uno commissionato dal Consiglio Nazionale dell'Istruzione.

La versione definitiva fu stabilita nel 1928, quando il governo, il 25 settembre, emise un decreto che riconosceva come ufficiale l'arrangiamento realizzato da Esnaola nel 1860.

La Versione Ridotta dell'Inno

Durante la presidenza di Roca, fu decretato che nelle feste e cerimonie ufficiali, così come nelle università e nelle scuole statali, si cantassero soltanto la prima e l'ultima quartina e il coro della canzone approvata dall'Assemblea Generale l'11 maggio 1813. Questa decisione fu presa perché il testo originale conteneva affermazioni scritte con intenti transitori e un linguaggio ostile verso la Spagna, non più compatibile con le successive relazioni internazionali di amicizia. Erano state infatti avanzate diverse richieste per modificare tali versi.


Decreti e Forma Definitiva dell'Inno

  • Il decreto del governo nazionale dichiarava nel suo primo articolo: "Si adotta come unico testo ufficiale della versione musicale dell'Inno Nazionale Argentino quella realizzata da Esnaola e pubblicata nel 1860, con le seguenti specifiche:
    • Adottare la tonalità di Si bemolle.
    • Ridurre la parte vocale a una sola linea melodica.
    • Mantenere le battute che interrompono la strofa, ma con la raccomandazione di non affrettarne l'esecuzione.
    • Mantenere la forma ritmica del gruppo corrispondente alla parola 'vivere'.
  • L'articolo 6 stabiliva: "Si adotta come testo ufficiale dell'Inno Argentino il testo della canzone composta dal rappresentante Vicente López, sancita dall'Assemblea Costituente l'11 maggio 1813 e approvata il 12 maggio dello stesso anno dal Triumvirato..."
  • L'articolo 7 stabiliva: "Si adotta come forma musicale autentica dell'Inno Nazionale Argentino la versione pubblicata nel 1860 da Esnaola con il titolo 'Himno Nacional Argentino, musica del maestro Blas Parera...'"

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