Stramazzo Bazin e Moto Laminare e Turbolento
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Stramazzo Bazin
Lo stramazzo forse più diffuso e certo più studiato, soprattutto per via sperimentale, è il cosiddetto stramazzo Bazin, rettangolare, con contrazione completa alla base e contrazione soppressa sui fianchi, costituito generalmente da una soglia in muratura o calcestruzzo su cui è infisso un tagliente metallico per realizzare le condizioni di parete sottile.
Moto LAMINATE o TURBOLENTO
Nelle perdite di carico continue, la cadente J può essere espressa dalla legge di Darcy-Weiesbach: J = f * (v^2 / (2 * g * D))
In regime laminare l’indice di resistenza è funzione solo del numero di Reynolds e non risente della scabrezza della tubazione. J = 64 * (v / D)
Nel moto turbolento l’indice di resistenza J è in funzione del numero di Reynolds, del raggio idraulico e della rugosità o scabrezza della tubazione.
Per i tubi lisci diviene 1 / √f = -2 * log(2.51 / (Re * √f))
Mentre per i tubi scabri: 1 = -2 * log(1 / 3.71) * (Re / √f).
FALDE ARTESIANE E FRAETICHE
Col termine di falde acquifere indicheremo formazioni alluvionali di sabbia o ghiaia ad elementi più o meno minuti. Le falde acquifere si suddividono in:
Falde freatiche: acquiferi confinati inferiormente da una formazione impermeabile o semipermeabile, ma caratterizzati dalla presenza in superficie della falda a pressione atmosferica.
Falde artesiane: acquiferi generalmente racchiusi tra due formazioni impermeabili o semipermeabili e, in corrispondenza della formazione impermeabile superiore, presentano una quota piezometrica maggiore della quota geodetica misurata.
Tensori delle tensioni
Considerando un tetraedro elementare incentrato nel punto P di un mezzo continuo con tre facce ortogonali agli assi cartesiani ed una faccia inclinata la cui normale è descritta dal versore n definito a sua volta dagli angoli che esso forma con i tre assi coordinati. Detti Φx, Φy, Φz, Φxy gli sforzi agenti sulle quattro facce del tetraedro, è possibile ricavare le relative spinte come:
Φx = Φx(θ) Φy = Φy(θ) Φz = Φz(θ)
Φ
Applicando la prima equazione cardinale della statica (R = 0) al tetraedro elementare e trascurando le forze di massa e di inerzia si avrà il teorema del tetraedro di Cauchy:
∑ Φ = 0 → Φx + Φy + Φz = Φ
Proiettando lungo gli assi coordinati ottengo:
Φx = Φx * cos(θ) + Φy * cos(θ) + Φz * cos(θ)
Φy = Φx * cos(θ) + Φy * cos(θ) + Φz * cos(θ)
Φz = Φx * cos(θ) + Φy * cos(θ) + Φz * cos(θ)
Da ciò si ha il tensore degli sforzi:
σ = [Φx ; Φxy ; Φxz
Φxy; Φy; Φyz
Φxz; Φyz; Φz]
Il tensore degli sforzi è composto da tre componenti normali e da tre componenti tangenziali
σ = [σxx ; σxy ; σxz]
L’Abaco di Moody
Il successo della formula di Colebrook è dovuto alla realizzazione da parte di Moody di un abaco tracciato su una scala bilogaritmica, con numero di Reynolds sull'ascissa e coefficiente d’attrito sull'ordinata. Il diagramma di Moody può essere impiegato per la risoluzione di problemi di verifica e di progetto.