Strategie per la Riduzione del Consumo di Suolo
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Tra le strategie atte a ridurre il consumo di suolo si possono individuare:
Green Belt
- Consiste nel circondare le città con una fascia di area verde profonda alcuni chilometri. Questo confine verde dovrebbe delimitare il limite fisico dell’urbanizzato, impedendo ulteriore espansione e costringendo a scegliere tecniche di consumo di suolo come brownfield e infill. Non vi sono concesse edificazioni se non a scopo agricolo e silvo-colturale.
Urban Boundaries
- Non sono dei confini fisici ma dei limiti decisi a tavolino sulla mappa. Fissare questo limite richiede un soggetto pubblico che lo faccia rispettare, che dia indicazioni su come agire dentro e fuori da questo confine monitorando il consumo di suolo. Permette di ridefinire i fronti urbani evitando fenomeni di sfrangiatura.
La Cifra del Limite
- Consiste nello stabilire un valore massimo riferito ad un valore di consumo di suolo nell’unità di tempo, per es. 30 ettari/giorno entro il 2020 e 0 ettari/giorno entro il 2050. Questi obiettivi permettono di darsi delle scadenze da rispettare. Inoltre questi valori rappresentano chiaramente il problema (perché sono numeri e quindi quantificano effettivamente la situazione) e ciò costringe la politica a prendere posizioni chiare visto che non ci sono ambiguità sull’inquadramento di problemi e obiettivi. Queste soglie però funzionano nel momento in cui esiste un sistema di pianificazione pubblica robusto che riesca ad attuare delle strategie serie. Inoltre la cifra del limite deve essere pensata come una fra le tante strategie utilizzate in un fitto programma di pianificazione e non come una soluzione unica.
Incentivi e Politiche Fiscali
- La fiscalità deve essere usata come strumento per pilotare lo sviluppo verso scelte a impatto zero e zero consumo di suolo, per questo deve esserci una revisione della fiscalità locale. Si possono utilizzare combinazioni di incentivi e disincentivi per indirizzare a scegliere metodi di consumo di suolo come brownfield piuttosto che green field. Inoltre bisogna unificare le misure fiscali, infatti se in un comune aumento gli oneri di urbanizzazione e in quello a fianco no, si creano degli svantaggi.
Programma Nazionale di Acquisti di Aree
- Sono politiche di acquisizione di terreni con annessi vincoli di non trasformabilità perenne. Questa strategia permette di salvaguardare tutti i terreni così acquisiti e indirizzare il consumo di suolo verso altri tipi di terreni. Il problema però sta nei residui di piano, i quali dovrebbero tornare ad essere campi, prati o boschi nel momento in cui il piano viene rinnovato. Serve una norma che consenta di estinguere le potenzialità edificatorie quando non vengono esercitate, sia per i residui sia per altri terreni. Soluzione molto difficile e costosa.
Densificare
- Il problema sta nel disaccoppiamento tra crescita della superficie urbanizzabile e urbanizzata e crescita della popolazione. Quindi si ha un problema di dispersione e di sviluppo a bassa densità. Bisogna quindi cercare di densificare l’urbanizzato anche semplicemente concentrandosi sul brownfield e l’infill.
Stop alla Frammentazione Amministrativa e all’Individualismo Decisionale
- Il problema sta nell’isolamento decisionale dei comuni che prendono scelte senza avere una visione più ampia oltre il proprio comune. Per esempio in Lombardia il consumo di suolo più elevato e inefficiente è nei comuni più piccoli. Serve una rimodulazione delle competenze tra centro e periferia. Infatti se ognuno fa quello che vuole con obiettivi diversi risulta difficile attuare strategie comuni che portano a risultati migliori.
Evita e Riduci gli Impatti, Mitiga e Compensa Ecologicamente
- Se non si è in grado di compensare il consumo di un terreno allora quel lotto non si tocca. Esistono dei valori ecologici del suolo che devono condizionare la progettazione urbanistica.