La Struttura del Potere nell'Impero Romano e Bizantino

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Struttura Statale Romana e Bizantina

La struttura statale si basava su 3 elementi fondamentali:

  • Assolutismo
  • Centralizzazione amministrativa e burocratizzazione
  • Diritto romano

L’Assolutismo

Origine tardo-romana (Diocleziano). Modo orientale: pretende essere un Dio e avere poteri assoluti. Vive in un palazzo segregato dal mondo e celebra la sua eccezionalità. Rimane nel mondo bizantino.

Con Costantino: il sovrano non s’identifica con la divinità, assume posizione subordinata perché il suo potere viene da Dio. Il sovrano di Costantinopoli è supremo capo militare, supremo legislatore (diritto di vita e di morte). A partire dal Concilio di Nicea ha un potere nella chiesa (braccio secolare).

Rapporto Stato-Chiesa

V Concilio Ecumenico (Costantinopoli 553). I sovrani iconoclasti vogliono essere capi della chiesa (imperatore e sacerdote). Nel mondo bizantino non ci sono controversie tra stato e chiesa. La chiesa è sottomessa alla volontà imperiale. Alla fine del secolo XIV il Patriarca di Costantinopoli avrà autonomia.

Limiti dell'Assolutismo

Natura Soggettiva

Limite che l’imperatore s’impone a se stesso: l’imperatore è la fonte della legge e deve comportarsi in maniera paternalista nei conflitti dei sudditi. C’è rispetto di legge, norme e consuetudini.

Limiti Oggettivi

Inestabilità della società bizantina (pericolo di rivolte civili e militari, con autocrazia temperata dal diritto legale).

Il Caso di Leone VI e i Matrimoni

Leone VI il Saggio, secondo esponente della dinastia Macedone (886-912). Ha una profezia sul destino di Costantinopoli, subentrando a suo padre (Basilio I). Basilio I ordina di assassinare Michele III per salire al trono.

Leone VI ha quattro matrimoni:

  • Teofano: Aristocratica, consumato per volontà di Basilio contro la volontà del figlio; matrimonio è un disastro. Teofano muore nel 897 ed è proclamata santa.
  • Zoe Zautsimas: Sua amante, vuole perpetuare la sua dinastia, ma ha solo figlie. Zoe muore di parto nel 899.
  • Eudossia Baiane: Cortigiana, che muore nel 901.
  • Zoe Carbonopsima: Amante che gli dà un figlio nel 905 (Costantino VII Porfirogenito).

Si produce una trasgressione del diritto ecclesiastico e civile da parte di Leone VI, perché il diritto e la chiesa consideravano contrario alla morale il terzo matrimonio. Leone VI scrive una Novella per permettere il terzo matrimonio. Pretende legalizzare il matrimonio per assicurarsi la successione e pretende permettere con la chiesa il quarto matrimonio.

Il Patriarca di Costantinopoli (Nicola Mistico) si mostra contrario. Era un laico elevato al trono patriarcale perché era amico intimo dell’imperatore. Il giorno di Natale del 906 vieta all’imperatore d’entrare a Santa Sofia per assistere alla funzione religiosa. La stessa scena si ripete nell’Epifania del 907.

Leone VI domanda aiuto alla chiesa romana, ottiene una dispensa da Roma (la chiesa romana era elastica in materia matrimoniale). Leone VI depone Nicola Mistico e lo sostituisce con Eutimio (monaco). Dopo la morte di Leone VI, Nicola Mistico ritorna al potere. Romano I (920) è un usurpatore, e si arriva a un compromesso: il terzo matrimonio è vietato, e si assolve l’imperatore post-mortem.

Le Rivolte e le Fazioni del Circo

Frequenti rivolte che agitano il mondo bizantino. Fazioni del circo che esistevano nelle principali città dell’impero. Le fazioni del circo hanno carattere politico e sportivo (verdi: borghesia mercantile; azzurri: aristocrazia). Questa trasformazione si deve al fatto che le fazioni sono utilizzate come milizia cittadina (Demi: corpi paramilitari) che rappresentano pericolo per l’autorità imperiale. I sovrani appoggiano una o l'altra fazione per consolidare il loro potere (divide et impera).

La Rivolta di Nika

Giustiniano appoggia gli azzurri. Il 13 gennaio del 532 si produce la Rivolta di Nika (una rivolta cittadina d’enormi proporzioni perché Giustiniano vuole reprimere le fazioni) e le due fazioni si coalizzano contro Giustiniano. 'Nika!' era il grido per incitare la popolazione. La popolazione dà fuoco a gran parte di Costantinopoli (Santa Sofia, l’atrio del Palazzo Imperiale, il palazzo del Senato). La rivolta si estende, e Giustiniano è abbandonato da molti cortigiani ed è confinato nel Palazzo. Anastasio I (morto) è proclamato antimperatore.

Secondo Procopio di Cesarea (nella sua Storia Segreta), l’imperatore voleva fuggire, ma Teodora (lasciva e corrotta) no. Giustiniano è presentato come un tirano, e Teodora come attrice di circo e con scarsa moralità. La Storia Segreta è destinata a circolare tra gli oppositori di Giustiniano, è poco conosciuta nel mondo bizantino.

Giustiniano ordina la repressione militare. 30.000 uomini sono morti nell’ippodromo (la popolazione festeggiava la coronazione dell’antimperatore). Si produce la fine temporanea delle fazioni. Nel 602 cade l’imperatore Maurizio per causa delle fazioni. Nel VII secolo le fazioni sono associazioni sportive, ed in X secolo sono parti essenziali del cerimoniale di corte e palatino.

Successione Imperiale e Dinastie

Forme di Successione al Trono

Tre forme:

  1. Elezione (tardo-antichità).
  2. Successione dinastica: Il sovrano associa un collega.
  3. Rivolte popolari. È il sistema illegale.

Alla fine dell’epoca antica si fondano le dinastie.

Dinastie Importanti

  • Teodosiana (378-450): Teodosio I - Teodosio II
  • Eracliana (610-695): Eraclio - Giustiniano II
  • Isaurica (717-802): Leone III - Irene
  • Macedone (867-1056): Basilio I - Teodora
  • Comneni (1081-1185): Alessio I - Andronico I
  • Paleologi (1259-1453): Michele VIII - Costantino XI

Le congiure di Palazzo sono frequenti.

Esempi di Cambi di Potere

Eraclio (figlio dell’esarca di Cartagine) sale al trono tramite una rivolta contro Foca. Leone III (stratega anatolico) prende il potere mettendo fine all’instabilità che segue alla dinastia Eracliana. Nel 695 Giustiniano II è deposto in una congiura di palazzo. Giustiniano II instaura il terrore e saccheggia Ravenna.

Alessio I prende il potere con la forza, depone l’imperatore Niceforo III. Basilio I sale al potere nell’867 (presso i bulgari, liberato, va a Costantinopoli ed entra lì al servizio di Michele III, ultimo esponente della dinastia Amoriana. Michele III è assassinato da Basilio I). Dopo, Basilio I è proclamato imperatore. Basilio I è un buon imperatore e fonda una dinastia. Michele V (1042) e Andronico I fanno rivolte.

Costantino VIII muore nel 1028, ha tre figlie: Zoe, Teodora ed Eudossia (monaca). Costantino VIII non vuole una successora, sposa Zoe con Romano III (Patriarca di Costantinopoli), che muore nel 1034. Zoe si innamora di Michele IV e lo porta al trono, ma Michele IV muore nel 1041, e Zoe adotta il suo nipote Michele V, che relega Zoe al monastero. Nel 1042 la legittimità dinastica suscita una rivolta popolare, e Michele V è deposto.

Aspetti Economici e Privilegi

Il Privilegio della Crisobolla

Documento ufficiale emanato dalla Cancelleria Palatina dell’Impero di Bisanzio, sancente i più importanti atti imperiali. Concede la possibilità di commerciare in tutte le parti dell’impero senza pagare una tassa (Venezia ha un gran privilegio). Nella II Crociata i Normanni saccheggiano Tessalonica, provocando una rivolta popolare e la deposizione di Andronico I (1185).

Fonti e Figure Storiche

Amiano Marcellino e Giuliano

Amiano Marcellino, greco d’Antiochia che presta un lungo servizio nelle legioni romane e si sente romano. Quando si ritira si dedica alla storiografia e scrive “Rerum Gestarum Libri”, continuando l’opera di Tacito. Amiano condanna la corruzione, sente la decadenza di Roma ed è pagano tollerante. Giuliano è l’idolo di Amiano Marcellino perché vuole restaurare il paganesimo.

Giuliano, figlio d’un fratellastro di Costantino. Costanzo II fa assassinare Gallo e manda Giuliano (comandante degli eserciti) in Gallia. Nel 360 Giuliano si ribella contro Costanzo, ma Costanzo muore prima della battaglia, e Giuliano diventa unico imperatore. Buon sovrano, attacca la religione. Giuliano muore in battaglia contro i Persiani. Gioviano succede a Giuliano e muore nel 364, e dopo Valentiniano I, che associa suo fratello Valente.

Religione e Politica

Dal 313 la religione cristiana è tollerata, ma non ufficiale. Costanzo II è ariano, e Giuliano toglie i soldi alla chiesa cristiana, ricostruisce il tempio e vieta nel 362 ai cristiani d’insegnare nelle scuole. Il monachesimo è avverso allo studio degli autori classici. Gioviano restaura il cristianesimo; Valente è tollerante, e Teodosio I fa una campagna di distruzione dei templi pagani e nel 392 vieta il paganesimo; elimina la statua della Vittoria dal Senato di Roma. Nei secoli successivi si fanno leggi contro i pagani.

Giustiniano uniforma l’impero e legifera contro il paganesimo: non possono esercitare vita pubblica, esercitare in tribunali, devono essere educati alla maniera cristiana.

Le Invasioni Barbariche

Amiano Marcellino parla sull’inizio delle invasioni barbariche. Queste invasioni si iniziano nell’Oriente e quindi si trasferiscono in Occidente. Una delle cause della sopravvivenza dell’Impero d’Oriente è che i barbari arrivano meno in Oriente. Si dovevano percorrere i Balcani, territori inospitali, con molte montagne, e poi si doveva arrivare a Costantinopoli, che vietava l’accesso all’Asia Minore. L’Occidente poteva essere aggredito in maniera più facile, pianure della Gallia, fertili, percorribili. Altri parlano di invecchiamento dell’Impero d’Occidente.

I Visigoti e la Battaglia di Adrianopoli

I Visigoti arrivano nel 378. Questa popolazione viene spinta verso occidente dai movimenti degli Unni, che terrorizzano questi popoli. I Visigoti si spingono verso occidente e arrivano al Danubio. Mandano ambasciatori a Valente, ultimo sovrano ariano, chiedendo di lasciarli entrare pacificamente dentro l’impero. Le regioni fino al Danubio erano spopolate, i Visigoti erano uomini per lavorare la terra e soldati per difenderla.

Si rivoltano nel 378. Valente si trovava ad Antiochia, decide di andare ad affrontare i Visigoti, ma non aspetta i rinforzi d’Occidente. Valente affronta i Visigoti da solo il nove d’agosto del 378 alla pianura di Adrianopoli; l’esercito viene sconfitto completamente, lo stesso imperatore muore nel campo di battaglia. Fine del tradizionale esercito romano, inizio delle invasioni barbariche. I Goti si stabiliscono in territori imperiali.

Trasformazione dell'Esercito

Fine dell’esercito dal punto di vista numerico (non si cercherà di ricostruirlo, saranno utilizzati eserciti barbarici). Punto di vista qualitativo: la struttura cambia, fanteria inefficace, prevale la cavalleria (l’arcieria a cavallo).

L’imperatore Graziano associa un nuovo sovrano, Teodosio, spagnolo, ritirato, proclamato imperatore nel 379. Cerca di rimettere in sesto l’esercito, ma inserendo molti barbari.

Voci correlate: