Strutture Musicali: Organizzazione e Tipologie delle Forme Compositive
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La Struttura delle Composizioni Musicali
In genere, le composizioni musicali sono costruite seguendo una forma prestabilita. La forma è la struttura con la quale si organizzano le frasi e i periodi all'interno di un brano musicale. Esistono molti tipi di forme musicali:
- Alcune sono regolate da schemi molto rigidi e precisi.
- Altre sono più libere e flessibili, offrendo maggiore spazio alla fantasia dei compositori.
Per individuare la struttura di un brano, dobbiamo basarci sugli stessi criteri utilizzati per individuare le frasi e i periodi musicali: uguaglianza, differenza e somiglianza. Analizzando un brano con questi criteri, possiamo individuare alcune tipologie di forme musicali:
Tipologie di Forme Musicali
- Forme Monopartite: Costituite da un'unica sezione che si ripete, uguale o variata.
- Forme Bipartite: Basate sul contrasto tra due parti diverse tra loro.
- Forme Tripartite: Dove possiamo individuare una struttura simmetrica basata sui criteri del contrasto e della ripetizione.
- Forme Polifoniche: Basate sulla sovrapposizione e intreccio di diverse linee melodiche.
- Forme Libere: Nelle quali il compositore non utilizza schemi predefiniti ma segue liberamente la propria ispirazione musicale.
- Forme Narrative: Dove la musica si propone di raccontare o illustrare qualcosa (un testo, una poesia, un quadro...).
Approfondimento sulle Forme Principali
La Forma Monopartita
La forma monopartita è il tipo più semplice di struttura musicale, prevedendo un unico periodo musicale che si ripete più volte. Un esempio di questa struttura si trova in un particolare tipo di canzone chiamata ballata, un canto narrativo suddiviso in strofe, in ciascuna delle quali si ripete la stessa melodia con parole diverse.
Il tema e variazioni è un'altra forma musicale monopartita, basata sul principio della ripetizione variata. Si parte da un tema, cioè una melodia in genere piuttosto semplice e orecchiabile. Il tema viene ripetuto più volte, modificando ad ogni ripetizione uno o più aspetti musicali: ritmo, melodia, accompagnamento, velocità, dinamica, timbri sonori, ecc. In base al tipo e alla quantità degli elementi modificati, il tema può trasformarsi fino a diventare irriconoscibile.
La Forma Bipartita
La forma musicale bipartita presenta una struttura divisibile in due parti, che di solito hanno un carattere contrastante (A-B). Le canzoni sono composizioni costruite generalmente con una forma bipartita. Nelle canzoni, oltre alla strofa, troviamo infatti una seconda parte chiamata ritornello. Molte danze del Cinquecento e del Seicento sono anche strutturate in due parti, come l’allemande, la giga, la gavotta o il rigaudon.
La Forma Tripartita
La forma musicale tripartita è una delle più usate dai compositori e si basa su due tecniche fondamentali della composizione musicale: la ripetizione (far sentire più volte lo stesso tema) e il contrasto (mettere a contatto due temi diversi tra loro). La struttura di questa forma è A-B-A (A= primo tema; B= secondo tema; A= ripetizione del primo tema), detta anche forma a specchio perché le parti che la compongono sono perfettamente simmetriche.
Esempi di Forma Tripartita: Minuetto e Scherzo
Il minuetto è un'antica danza francese in tempo ternario. Fu introdotta da Giambattista Lully alla corte del re Sole, Luigi XIV, diventando la danza più rappresentativa nel XVII secolo. La struttura del minuetto è rigorosamente simmetrica, come imponeva lo stile musicale dell'epoca. La forma è bitematica (con due temi principali) e tripartita (divisa in tre parti). La prima e terza parte sono suonate da tutta l'orchestra. La parte centrale è detta trio perché in origine era eseguita da soli tre strumenti (un fagotto e due oboi).
Il minuetto è presente in quasi tutte le composizioni strumentali del periodo classico. Con la fine del '700, il minuetto viene progressivamente abbandonato: nelle composizioni strumentali viene sostituito dallo scherzo. Lo scherzo (utilizzato per la prima volta da Beethoven) ha la stessa struttura formale del minuetto, ma un ritmo decisamente più vivace.
Il Rondò
Un'altra forma molto importante e largamente utilizzata dai compositori classici è il rondò. Nato nella seconda metà del Settecento, deriva dal “rondeau”, un genere di canto utilizzato in Francia nel XIII secolo per accompagnare un tipo di ballo in cerchio denominato “ronde”. In linea di principio, il rondò consta di una sezione principale che fa le veci di ritornello (A), alternata con una serie di sezioni secondarie dette couplets (episodi) (B, C, D, E...), per cui la successione delle sezioni assume la forma ABACADAEA.... In genere, il ritornello mantiene la tonalità iniziale, mentre gli episodi, che presentano sempre temi nuovi, possono essere in tonalità diverse.
La Forma Sonata
La forma sonata si basa su una struttura bitematica e tripartita. In questa forma, oltre ai criteri della ripetizione, variazione e contrasto, si introduce anche un nuovo principio: lo sviluppo. Analizzando lo schema costruttivo della forma sonata, possiamo individuare le stesse regole usate per svolgere un tema nel discorso oratorio.