Sviluppo Organizzativo e Trasformazione Aziendale: Principi e Modelli per l'Efficienza

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1. Sviluppo Organizzativo

Il campo dello Sviluppo Organizzativo (SO) riguarda il funzionamento, lo sviluppo e l'efficacia delle organizzazioni umane. Un'organizzazione è definita come due o più persone che si sono riunite per uno o più obiettivi comuni.

Lo Sviluppo Organizzativo è concepito come uno sforzo incessante e congiunto della direzione e di tutti i membri dell'organizzazione per renderla credibile, sostenibile e funzionale nel tempo, ponendo l'accento sul capitale umano, ottimizzando i processi, creando uno stile e una direzione chiara da parte delle istituzioni.

Lo SO può essere visto anche come uno strumento che, attraverso l'analisi interna dell'organizzazione e dell'ambiente circostante, fornisce informazioni utili per intraprendere un percorso o una strategia di cambiamento verso un'evoluzione, in base alle esigenze e alle richieste dell'ambiente in cui si trova, mirando al raggiungimento dell'efficienza di tutti i suoi elementi costitutivi per il successo organizzativo. Questo è necessario affinché l'organizzazione sia in grado o abbia gli elementi necessari per entrare e competere nel mondo, rendendo così lo SO una necessità.

2. Gestione del Processo Organizzativo

Ci sono tre componenti di base di tutti i programmi di SO: diagnosi, intervento e gestione del programma. La componente diagnostica è una raccolta continua di dati sul sistema globale o delle sue sub-unità, e sui processi, la cultura del sistema e altri obiettivi di interesse. La componente d'azione è costituita da tutte le attività e gli interventi destinati a migliorare il funzionamento dell'organizzazione. La componente di gestione del programma include tutte le attività volte a garantire il successo del programma, a sviluppare la strategia globale di SO, a monitorare gli sviluppi e ad affrontare le complessità e le sorprese inerenti a tutti i programmi.

Una descrizione più dettagliata di ciascuna di queste tre componenti è presentata qui di seguito:

  • Fase 1: Diagnosi. Il primo passo è diagnosticare lo stato del sistema per quanto riguarda il focus di interesse del cliente.
  • Fase 2: Pianificazione. Nella seconda fase si sviluppano i piani d'azione per risolvere i problemi, cogliere le opportunità e salvaguardare le aree di forza.
  • Fase 3: Valutazione. La Fase 3 riguarda la conoscenza dei fatti concernenti i risultati delle azioni intraprese.

3. Modelli e Teorie del Cambiamento Organizzativo Pianificato

Lo Sviluppo Organizzativo è un cambiamento programmato nel contesto di un'organizzazione. I modelli e le teorie rappresentano, in parole o immagini, le caratteristiche importanti dei fenomeni, descrivono queste caratteristiche come variabili e specificano le relazioni tra le variabili.

Il Modello a Tre Stadi di Kurt Lewin

Kurt Lewin, ad esempio, ha cominciato a pensare al livello di produzione di un impianto come un punto di equilibrio, o, per esempio, a un fumatore che vuole abbandonare l'abitudine. Il modello a tre stadi di Lewin afferma che è necessario:

  1. Scongelamento (Unfreezing): 'Scongelare' il comportamento precedente (ad esempio, del fumatore), facendo sì che si renda conto che il fumo di sigaretta è dannoso per lui e che deve smettere. Lo 'scongelamento', la mancanza di conferma, crea dolore e disagio, senso di colpa e provoca ansia, che a sua volta motiva la persona al cambiamento.
  2. Movimento (Moving): Poi si deve 'muovere', cioè modificare le abitudini di fumo e smettere di fumare. Nel 'movimento', la persona vive una ristrutturazione cognitiva. Le persone hanno bisogno di informazioni e prove per dimostrare che il cambiamento è auspicabile e possibile.
  3. Ricongelamento (Refreezing): Infine, il comportamento di non fumare deve diventare permanente, in modo che il 'non fumare' diventi il nuovo punto di equilibrio. Il 'ricongelamento' consiste nell'integrare i nuovi comportamenti nella personalità e negli atteggiamenti della persona. Cioè, la stabilizzazione dei cambiamenti richiede una verifica per vedere se sono in linea con l'individuo e l'ambiente circostante.

Il Modello del Cambiamento Totale del Sistema di Lippitt, Watson e Westley

Il modello di Lippitt, Watson e Westley è il modello del "Cambiamento Totale del Sistema" e consiste di 5 fasi:

  • Avviare il programma
  • Diagnosticare i problemi
  • Pianificare gli interventi
  • Implementare gli interventi
  • Valutare i risultati

Approcci, modelli e teorie organizzative spiegano che le organizzazioni, all'interno della concettualizzazione di un approccio sistemico, sono sistemi dinamici che rispondono ai continui cambiamenti del loro ambiente. Questo può limitare l'applicazione di approcci e teorie universali e perenni. Di conseguenza, ci saranno sempre nuovi elementi che cercheranno di spiegare la dinamica delle organizzazioni e, quindi, la formazione di reti organizzative.

4. Cambiamenti su Larga Scala e Trasformazione Organizzativa

Per cambiamento su larga scala si intende un cambiamento organizzativo massiccio in termini di numero di unità coinvolte o di persone colpite, e/o la profondità del cambiamento culturale (ad esempio, la ristrutturazione che riduce i livelli gerarchici da otto a quattro e una modifica verso uno stile di leadership più partecipativo).

I cambiamenti su larga scala includono il cambiamento di secondo ordine o trasformazione organizzativa, che implica "un cambiamento multidimensionale, multilivello, qualitativo e discontinuo, che comporta un radicale cambiamento di paradigma".

Questo processo di trasformazione organizzativa richiede interventi multipli e un periodo di tempo prolungato. Gli interventi potrebbero essere i seguenti:

  • Sostituzione del top management.
  • Ridefinizione della natura dell'attività (ad esempio, servizio di elaborazione).
  • Creazione di gruppi di lavoro trasversali per pianificare le modifiche.
  • Riduzione dei livelli gerarchici.
  • Riduzione del personale.
  • Team building.
  • Consulenza di processo.
  • Impiego continuo di gruppi di lavoro.

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