Sviluppo Sostenibile Ambientale: Dibattito, Strategie e Principi Operativi
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Il Dibattito sulle Politiche di Sviluppo Sostenibile Ambientale
Una Nuova Tappa del Conflitto: Somiglianze e Differenze nel Dibattito sullo Sviluppo Sostenibile
Il punto di partenza del paradigma dello "sviluppo sostenibile" è doppiamente problematico:
- Il peggioramento dei problemi ambientali globali e la consapevolezza dei limiti imposti dalla "compatibilità ambientale".
- L'intensificazione degli squilibri sociali tra Nord e Sud del mondo.
Il concetto di "sviluppo sostenibile" ha creato un nuovo scenario (cognitivo e internazionale) di confronto tra diverse strategie di sviluppo sociale, che comprende i seguenti aspetti:
- I modelli di produzione e consumo nei paesi industrializzati hanno raggiunto i limiti di tolleranza ambientale.
- Il crescente divario tra Nord e Sud è responsabile di gravi danni ambientali a livello regionale.
Per quanto riguarda le soluzioni, sembra esserci un consenso generale:
- Non devono essere superati certi limiti di tolleranza e di capacità rigenerativa.
- Dovranno rispondere a determinati criteri di "giustizia generazionale".
- Solo quelle strategie che integrano gli aspetti ecologici dello sviluppo sociale ed economico sono in grado di fornire soluzioni adeguate al problema dello "sviluppo sostenibile".
Quattro Linee Discorsive per lo Sviluppo Sostenibile
L'interpretazione della natura presenta due varianti nel dibattito sulla sostenibilità:
- La natura è ridotta a una semplice funzione di produzione (capitale naturale). È considerata un grande capitale artificiale, in larga misura sostituibile (denaro e tecnologia).
- La natura è un agente globale delle funzioni ecologiche e sociali. Oltre all'aspetto produttivo, sono considerati elementi culturali e ambientali.
Si possono distinguere quattro tendenze teoriche:
- Business As Usual: La natura è considerata un ruolo produttivo nello sviluppo economico. Lo sviluppo sostenibile è ridotto a una "crescita sostenibile".
- Green Economy / Modernizzazione Ecologica: Questo approccio rifiuta l'idea che il capitale naturale possa essere sostituito da quello artificiale.
Il suo punto di partenza è l'ambiente come luogo di utilizzo. Il deterioramento, causato da sovrasfruttamento e inquinamento, è legato al problema del "bene collettivo".
I costi del deterioramento sono esternalizzati e rientrano con segno positivo nel PNL come costi di riparazione.
Un miglioramento decisivo nell'evoluzione del fenomeno è la risoluzione del problema del "bene collettivo", attraverso l'internalizzazione delle esternalità negative (costi ambientali). Questa strategia promuove la dissociazione tra crescita, spreco di risorse e materiali ad alto consumo, portando a una "rivoluzione dell'efficienza".
- Strutturalisti Verdi: Un cambiamento strutturale nello stile di vita dell'Occidente, sia nei modelli di produzione che di consumo, permetterà lo sviluppo sostenibile. Questo approccio non solo tiene conto dei limiti di impatto ambientale, ma anche delle questioni globali di giustizia sociale.
- Modernismo Tradizionalista: La civiltà occidentale moderna e il suo rapporto strumentale con la natura sono considerate le cause del problema.
Lo sviluppo sostenibile, in questa prospettiva, è la conservazione o il ripristino delle culture tradizionali che per secoli hanno vissuto in armonia con la natura, basandosi su una cooperazione biocentrica e religiosa.
Concetto Operativo di Sviluppo Sostenibile
La sostenibilità si basa su tre standard generali per la gestione ambientale:
- Il tasso di sfruttamento delle risorse rinnovabili non deve eccedere i tassi di rigenerazione.
- Le risorse non rinnovabili possono essere utilizzate solo nella misura in cui sono compensate dalla creazione di nuove risorse rinnovabili e da una maggiore produttività delle risorse.
- Il tasso di emissioni nocive non deve superare la capacità di elaborazione dell'ambiente.