Il Tardo Medioevo: Crisi, Peste Nera e Ristrutturazione Politica (1300-1453)
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La Crisi del Tardo Medioevo (XIV Secolo)
Il termine Crisi deriva dal greco kríno, che significa “giudicare” o “separare”. Sebbene sia comunemente interpretato negativamente, gli accadimenti del Tardo Medioevo rappresentano un insieme di processi che portarono a una nuova situazione, con effetti sia distruttivi (disequilibri) che creativi (innovazioni).
Fattori Scatenanti della Crisi
Clima e Agricoltura
- Clima: Si verificò un abbassamento delle temperature, noto come la Piccola Glaciazione, con fenomeni atmosferici rigidi che misero a dura prova la vita dell’uomo.
- Agricoltura: Inverni rigidi ed estati piovose causarono l’innalzamento dei prezzi dei cereali, bassi livelli di produzione, mancanza di competenze e tecnologie adeguate, e un gran numero di persone da sfamare, generando gravi difficoltà.
Commercio e Speculazione Finanziaria
La lettera di cambio subì ritocchi fondamentali per la finanza, ma ciò portò a degli squilibri. Le finanze viaggiavano più velocemente rispetto alle merci.
Speculazione: Nelle attività commerciali si intende uno sfruttamento della situazione di mercato per realizzare una compravendita vantaggiosa.
- Alcune compagnie fiorentine, come i Peruzzi o i Bardi, divennero potenze internazionali con enormi risorse a disposizione.
- Tuttavia, grandi compagnie italiane (come i Bonsignori di Siena) andarono in bancarotta, innescando un effetto domino sulla finanza e sull'economia reale (collegata alla produzione di beni e servizi).
Le Conseguenze Dirette della Crisi
- Carestia: I poteri pubblici organizzarono politiche di rifornimento per le città al fine di controllare il commercio del grano (politica che in alcuni casi funzionò).
- Crisi di Sussistenza: La fame portò alla malnutrizione della popolazione urbana. La crisi agraria spinse molti ad abbandonare le campagne.
- Guerra Permanente: L'ampliamento dei confini e la costruzione di Stati territoriali portarono alla crescita della spesa militare e del debito pubblico.
Esempi Locali e Compagnie di Ventura
In Toscana, durante la grande carestia del 1329-1330, la città di Siena rifiutò di distribuire pane ai poveri e li cacciò. Al contrario, Firenze aprì le porte a questi disperati.
Nel Trecento, i governi necessitavano di eserciti più complessi. Per indebolire il nemico, si devastavano le campagne per bloccare i rifornimenti.
I professionisti della guerra crebbero, portando alla nascita delle Compagnie di Ventura: bande di armati organizzate come imprese commerciali che offrivano le loro prestazioni al miglior offerente. Nel 1342 nacque la Grande Compagnia. Chi le assoldava doveva disporre di molto denaro, poiché se non venivano pagate, era probabile che si rifiutassero di combattere.
La Peste Nera (1347-1351)
La peste si diffuse dal 1347 al 1351, causata dal batterio Yersinia pestis. I roditori, tramite le loro pulci, erano i veicoli di infezione. I sintomi includevano febbre alta, emorragie e il rigonfiamento dei linfonodi, chiamati bubboni.
Nel 1348, circa un terzo della popolazione europea morì. Molte persone, scappando, diffusero ulteriormente il morbo.
Reazioni Sociali e Culturali
Vennero accusati gli ebrei, i lebbrosi e i musulmani, ma c’era anche chi riteneva che la colpa fosse dovuta ai propri peccati. Nacquero le flagellazioni, dove gli uomini si infliggevano punizioni fisiche in pubblico. La Chiesa incoraggiò questo sentimento organizzando processioni in cui si chiedeva perdono a Dio.
Da questa paura nacquero visioni macabre della morte:
- Il “Trionfo della Morte”: uno scheletro munito di falce che, cavalcando un cavallo in decomposizione, colpiva tutti.
- La “Danza Macabra”: gli scheletri strappavano i vivi alla vita, costringendoli a danzare.
Per i ricchi, che vivevano nella gioia, la Chiesa utilizzò immagini che incutevano orrore per ricordare l’aldilà. Per i malati e i poveri, invece, la Chiesa offriva la rappresentazione della morte vendicatrice, promettendo le gioie nell’altro mondo.
Ristrutturazione Economica e Sociale
Effetti Distruttivi
- Crollo demografico e villaggi abbandonati.
- La stagnazione (assenza di crescita economica) influì negativamente sui mercati.
- Difficoltà nel reperire manodopera.
- La signoria rurale entrò in crisi a causa della diminuzione del valore delle rendite agricole.
Effetti Positivi e Innovazioni
- I centri abitati si fortificarono e i mercati furono maggiormente organizzati nella seconda metà del Trecento.
- I lavoratori, diminuiti di numero, potevano reclamare salari maggiori.
- Istituzione del contratto di mezzadria: il proprietario metteva a disposizione la terra e il mezzadro la lavorava con la sua famiglia, ricevendo a fine anno metà del raccolto.
- Nascita del mercante-imprenditore, che acquistava materie prime e le distribuiva agli artigiani, spesso pagati a cottimo (retribuzione basata sulla quantità di materiale prodotto, non sul tempo impiegato), che lavoravano a domicilio.
Le Rivolte Popolari
La crisi e le nuove dinamiche sociali portarono alla nascita di importanti rivolte:
- Jacquerie (Francia, 1358): La più importante rivolta contadina francese.
- Rivolta Inglese (1381): I rivoltosi chiedevano una riforma fiscale e l’abolizione della servitù. Fu innescata dalla Poll Tax (1377), imposta per finanziare la guerra contro la Francia.
- Tumulto dei Ciompi (Firenze, 1378): I lavoratori della lana ottennero il governo della città per migliorare i salari. L’esperimento fallì e i capi vennero condannati a morte.
Rinascita Culturale e Artistica
Il Trecento fu un’epoca d’oro per l’arte e la cultura:
- Pittura: Artisti come Simone Martini e Pietro Lorenzetti lavorarono per la Basilica di San Francesco d’Assisi. Emerse Giotto, che dipinse la Cappella degli Scrovegni a Padova per Enrico Scrovegni. Nel 1338, Ambrogio Lorenzetti dipinse nel Palazzo Pubblico di Siena le celebri Allegorie degli effetti del Buon Governo e del Cattivo Governo.
- Letteratura: Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio rinnovarono profondamente il mondo culturale del tempo.
La Crisi della Chiesa e lo Scisma d'Occidente
Bonifacio VIII e il Conflitto con la Francia
Nel Trecento, la magnificenza della Curia papale suscitò pesanti critiche da parte dei cristiani che desideravano un rinnovamento della Chiesa. Questa speranza sembrò realizzarsi con l’elezione di Celestino V, che però si dimise.
Venne eletto Papa Bonifacio VIII, il quale riprese il programma teocratico e si prodigò in un nepotismo sfrenato (favorire economicamente i parenti). Proclamò il 1300 Anno Santo e indisse il Giubileo, accordando l’indulgenza plenaria a chiunque si fosse recato in pellegrinaggio a Roma quell’anno. Il Giubileo portò ingenti somme di denaro derivanti dalla “beneficenza”.
Per ampliare la sua politica estera, entrò subito in conflitto con il re di Francia, Filippo IV il Bello. Il re voleva che il clero francese pagasse le tasse alla corona, ma il Papa si oppose. Il conflitto si inasprì quando il re processò un vescovo in un tribunale regio anziché ecclesiastico. Con la bolla Unam Sanctam, Bonifacio VIII scomunicò il re. Filippo IV inviò una spedizione armata in Italia e imprigionò il Papa ad Anagni.
La Cattività Avignonese e lo Scisma
Poco dopo, fu eletto Papa il francese Clemente V che nel 1309 trasferì la sede papale ad Avignone, dove rimase fino al 1377. Questo periodo è noto come la Cattività Avignonese. Non fu un periodo negativo per la struttura ecclesiastica, poiché il Papa riorganizzò la Curia rendendola più efficace. Tuttavia, presso la Curia si diffusero pratiche spirituali che nascondevano finalità economiche, come la vendita delle indulgenze.
Figure come John Wyclif (i cui seguaci furono chiamati Lollardi) iniziarono a chiedere un ritorno alla Chiesa originale.
Nel 1377, Papa Gregorio XI riportò la Curia a Roma. Alla sua morte, si aprì una grande crisi: lo Scisma d’Occidente (durato 40 anni). Gli ecclesiastici francesi elessero un antipapa (Clemente VII), mentre a Roma fu eletto Urbano VI.
Lo Scisma fu risolto con il Concilio di Costanza (1414), un’assemblea ecclesiastica convocata per decidere questioni dottrinali. Fu eletto Martino V e la sede del papato fu definitivamente riportata a Roma.
Dottrine Conciliariste e Riforme
Le dottrine conciliariste riconoscevano il Concilio come autorità suprema, anche sul pontefice. Erano contro la corruzione e l’eccessiva ricchezza della Chiesa e promuovevano le chiese locali. Il teologo Jan Hus (e i suoi seguaci, gli Hussiti) fu un fervente sostenitore di queste idee.
Il Concilio di Basilea (1431) tentò di dare una formulazione formale alle nuove riforme. Lo scontro si concluse con la sconfitta dei conciliaristi e il controllo dello Stato Pontificio da parte di Niccolò V.
L'Impero nel Tardo Medioevo
La Germania e la Bolla d'Oro
In Germania, tra il 1254 e il 1273, si verificò il Grande Interregno, un periodo in cui il trono imperiale rimase vacante. Con l'elezione di Rodolfo d’Asburgo si avviò la “germanizzazione dell’Impero”.
- Enrico VII: Tentò di ottenere l'investitura imperiale a Roma, scendendo in Italia nel 1310, ma morì nel 1313, inasprendo le lotte.
- Ludovico IV di Baviera: Scese in Italia. Fu scomunicato dal Papa nel 1323 e incoronato imperatore nel 1328.
- Carlo IV: Nel 1356 emanò la Bolla d’Oro, che pose fine alla successione imperiale dinastica. L’elezione dell’Imperatore fu affidata a sette Principi Elettori:
- 4 Laici: Re di Boemia, Duca di Sassonia, Conte Palatino e Marchese di Brandeburgo.
- 3 Ecclesiastici: Arcivescovi di Colonia, Magonza e Treviri.
I Grandi Conflitti e l'Unificazione Nazionale
La Guerra dei Cent'anni (1337-1453)
Il conflitto tra Francia e Inghilterra fu innescato da motivi dinastici, poiché il re Edoardo III d’Inghilterra rivendicava il trono di Francia.
- Vittorie Inglesi: Le battaglie di Crécy (1346) e Poitiers (1356) videro la vittoria degli inglesi.
- Pace di Brétigny (1360): Riconosceva le conquiste di Edoardo in cambio della rinuncia alla corona francese.
- Azincourt (1415): Nuova sconfitta francese.
- Giovanna d’Arco: Grazie al suo intervento, i francesi riconquistarono Orléans (1429). Giovanna fu imprigionata e bruciata sul rogo nel 1431.
Inghilterra: La Guerra delle Due Rose
La Guerra delle Due Rose (1455-1485) fu un conflitto interno tra i duchi di Lancaster e gli York, che si ribellarono al governo dei Lancaster. Il conflitto si concluse con la vittoria dei Tudor, guidati da Enrico VII.
La Penisola Iberica e la Reconquista
Nella penisola iberica, il matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona nel 1469 avviò il processo di unificazione nazionale. I Re Cattolici:
- Nel 1492 conquistarono il regno musulmano di Granada.
- Nel 1512 conquistarono il regno di Navarra.
Questo periodo fu caratterizzato anche dall'istituzione dell'Inquisizione, volta a garantire l'uniformità religiosa.