Tommaso d'Aquino e Guglielmo di Ockham: Esistenza di Dio e Conoscenza
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Tommaso d'Aquino: Ente, Essenza ed Esistenza
Nella sua opera giovanile, Tommaso d'Aquino spiega il significato di tre termini chiave: ente, essenza ed esistenza. Egli afferma che tutto ciò che esiste è un ente reale, composto da forma e accidenti. L'esistenza è ciò che definisce un ente come tale.
Ad esempio, nell'essere umano (animale razionale), la materia è il substrato della razionalità, mentre la forma è la razionalità stessa. Gli angeli, invece, sono pura razionalità, avendo solo forma e non materia.
Predicazione Analogica, Univoca ed Equivoca
Tommaso distingue tre tipi di predicazione:
- Analogica: attribuzione dello stesso termine a soggetti diversi con caratteristiche simili e diverse (es."san" per una mela e una passeggiata).
- Univoca: attribuzione dello stesso termine a soggetti diversi con lo stesso significato (es."uom" per Luca e Marco).
- Equivoca: attribuzione dello stesso termine a soggetti diversi con significati completamente diversi (es."sal" per il sale da cucina e il sale marino).
Prima Prova dell'Esistenza di Dio
Tommaso propone cinque prove dell'esistenza di Dio, la prima delle quali si basa sul moto. Egli sostiene che esiste una causa prima che muove senza essere mossa. Nella realtà, tutto è in movimento e tutto ciò che si muove deve essere mosso da altro. Pertanto, deve esistere una causa motrice che muove senza essere mossa, identificata con Dio. Il risultato di questa dimostrazione è il motore immobile.
Il Cambiamento di Prospettiva di Guglielmo di Ockham
Guglielmo di Ockham aveva una concezione opposta a quella di Tommaso. Egli sosteneva che tutto ciò che va oltre l'esperienza non può essere conosciuto o dimostrato razionalmente. Inoltre, affermava che bisognava attenersi ai dati di fede senza poterli dimostrare, poiché la ragione è limitata.
Ockham sosteneva anche che la creazione del cosmo da parte di Dio è un atto libero e sovrarazionale. Il mondo è così perché Dio ha voluto che fosse così. Non possiamo applicare le leggi del creato per comprendere la volontà di Dio, poiché esse sono il frutto della sua volontà. Questo ragionamento ha influenzato la fisica moderna, portando all'abbandono dell'idea di trovare leggi universali che governano il mondo.