Trasformazioni Politiche ed Economiche della Spagna Liberale (1833-1868)

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Contesto Politico e Cambiamenti Ideologici

Dopo la morte di Ferdinando VII, le Guerre Carliste continuarono. Principalmente, due partiti liberali si contendevano il potere: i Moderati e i Progressisti.

I Partiti Liberali

I Moderati

I Moderati erano a favore di un costituzionalismo conservatore che non prevedeva cambiamenti radicali, pur mantenendo il potere della Corona. Avevano il sostegno dei ceti più abbienti e favorivano il suffragio censitario, escludendo dal voto la maggior parte della popolazione che non possedeva beni.

I Progressisti

I Progressisti volevano cambiamenti radicali, la riduzione del potere reale e l'ampliamento del diritto di voto. Entrambe le parti si alternarono al potere. Verso la fine del regno di Elisabetta II, emerse un partito centrista liberale, l'Unione Liberale.

Estremismi Politici

A destra dei gruppi liberali si situavano gli assolutisti, che difendevano i diritti alla Corona di Carlos María Isidro, portando alle Guerre Carliste e alla guerra civile che caratterizzò il XIX secolo.

A sinistra dei Progressisti e dei Moderati si trovava il Partito Democratico, che sosteneva il suffragio universale e una libertà più ampia rispetto a quella richiesta dai liberali. Negli anni '40, iniziarono ad apparire gruppi che non accettavano la monarchia, i Repubblicani.

Sviluppo dell'Agricoltura e Riforme Agrarie

La crescita della popolazione portò a un aumento dei terreni coltivabili, ma le tecniche agricole non si evolsero a sufficienza. Sebbene fossero stati introdotti i fertilizzanti, rimasero in uso gli strumenti più tradizionali. Si ampliarono e migliorarono la coltivazione della vigna, dell'oliveto e alcuni sistemi di irrigazione. Il prodotto più diffuso rimase il frumento.

Per riformare l'agricoltura e portare il Paese verso una modernizzazione, i governi progressisti liberali approvarono leggi finalizzate a modificare la struttura del settore agricolo. La decima fu abolita e vennero soppressi i diritti feudali del vecchio regime. La legge più significativa fu la confisca delle terre della Chiesa (desamortización), che facilitò la modernizzazione dell'agricoltura, ma non avvantaggiò i contadini, i quali non potendo comprare queste terre, furono costretti a emigrare.

La Confisca di Mendizábal (Desamortización)

Per arginare il movimento rivoluzionario, la regina Elisabetta II si servì dei liberali progressisti per formare un governo, e Juan Álvarez Mendizábal ne occupò la presidenza. Il nuovo capo del governo tentò di migliorare la difficile situazione economica e adottò misure di politica più liberale, ma ben presto perse il sostegno della reggente e dovette dimettersi.

In seguito, fu riconfermato Ministro e promulgò misure economiche di chiara natura progressista:

  • Riorganizzò l'esercito per porre fine alla Guerra Carlista.
  • Soppresse i requisiti di nobiltà necessari per accedere a determinate cariche.
  • Mise in pratica la confisca dei beni delle comunità religiose, risolvendo in parte i problemi finanziari che avevano motivato le Guerre Carliste.

Nota Biografica su Mendizábal

Juan Álvarez Mendizábal fu un politico e finanziario nato a Cadice nel 1790. Fu nominato Ministro delle Finanze e poi Capo del Governo, oltre a mettere in atto diverse riforme. Divenne Ministro dell'Hacienda (Finanze) negli anni 1836-37 e 1843. Morì a Madrid nel 1853.

Il Fallimento dell'Industrializzazione in Spagna

Durante il primo terzo del XIX secolo, in diversi Paesi europei si verificarono cambiamenti economici e politici che facilitarono l'avvio del settore industriale. Questo non accadde in Spagna, che continuò con una struttura economica superata. Questo fallimento dell'industrializzazione fu dovuto a diverse cause:

  • L'agricoltura non generava sufficiente ricchezza per permettere ai contadini di acquistare i prodotti del settore, creando un mercato interno debole, incapace di spingere l'economia verso l'industrializzazione.
  • I trasporti terrestri erano insufficienti.
  • Non vi era l'accumulazione di capitale necessaria per le grandi industrie.

La Costituzione del 1845

Le aspirazioni del cosiddetto Decennio Moderato si consolidarono, sostenute in gran parte dai proprietari terrieri che appoggiavano un forte potere centralizzato per garantire la prosperità e la sicurezza dei propri redditi e benefici. Il primo passo fu riformare la Costituzione, dando vita al nuovo testo del 1845, le cui misure principali furono:

  • Il suffragio fu limitato al suffragio censitario (poteva votare solo circa l'1% della popolazione) e fu dato più potere alla Corona.
  • Furono introdotte disposizioni centraliste, riorganizzando i consigli provinciali e comunali; il Re nominava i sindaci.
  • Fu unificato il contributo fiscale.
  • Fu creata la Guardia Civile (una forza armata civile).
  • Fu siglato un accordo con la Chiesa, il Concordato del 1851, che dichiarò il Cattolicesimo l'unica religione ufficiale della Spagna. Lo Stato si impegnò a pagare le necessità del clero e i beni confiscati furono restituiti.

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