Umanesimo, Rinascimento e Rivoluzione Scientifica: Percorsi del Pensiero Moderno
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Umanesimo e Rinascimento: Transizione e Nuove Visioni
Il testo fornisce una panoramica sulla transizione tra l'Umanesimo e il Rinascimento, evidenziando il dibattito tra gli storici, come Burckhardt e Burdach, riguardo alla loro distinzione o continuità. Si sottolinea che l'Umanesimo è considerato una rottura culturale con il passato medievale, mentre il Rinascimento è visto come una conseguenza dell'Umanesimo.
Contesto Politico e Sociale
Dal punto di vista politico, si menziona il crollo della visione universalistica dell'Impero e del Papato, con la nascita degli Stati Nazionali in Inghilterra e Francia. In Italia, i Comuni si trasformano in Signorie, dando origine a principati nobilitati dall'Imperatore o dal Papa.
Innovazioni Artistiche e Culturali
Si evidenziano le innovazioni artistiche, con l'uso della prospettiva nelle opere di artisti come Piero della Francesca e Leonardo da Vinci, riflettendo una nuova visione dell'uomo più laica. Le corti, Signorie e Principati diventano centri di cultura laica, aprendo la visione dell'uomo non solo come soggetto divino ma anche come soggetto storico. Alcune Signorie importanti erano gli Scaligeri e gli Sforza a Milano, i Medici a Firenze, i Da Polenta, gli Este, i Gonzaga.
Nuove Prospettive Filosofiche
Dal punto di vista filosofico, si menzionano filosofi come Pico della Mirandola, Erasmo da Rotterdam e Montaigne, che contribuiscono a una nuova considerazione della natura e dell'uomo. Si fa riferimento anche alla magia e all'alchimia come aspetti connessi a questa ricerca di conoscenza. La magia, inoltre, non sottopone a prove i propri risultati con un metodo, come invece accade nella rivoluzione scientifica.
Riforma, Controriforma e Rivoluzione Astronomica
Si sottolinea che questi secoli sono anche caratterizzati dalla Riforma e Controriforma religiosa, con Lutero e Calvino che pongono l'accento sulla predestinazione e sulla lettura personale della Bibbia. La stampa gioca un ruolo cruciale nella diffusione delle idee, facilitando sia la Riforma che la successiva rivoluzione scientifica.
Infine, si menziona una prima "rivoluzione astronomica" con la smentita del geocentrismo attraverso le teorie di Copernico, Galileo e Giordano Bruno, anticipando la rivoluzione scientifica del XVII secolo.
La Rivoluzione Scientifica: Un Cambiamento Radicale
La Rivoluzione scientifica, che si estende per circa 150-170 anni nel periodo tra il 1543 e il 1687, ha cambiato radicalmente la prospettiva dell'oggetto di indagine scientifica. Questo cambiamento ha portato la filosofia a concentrarsi sulla problematica gnoseologica, ossia sull'indagine su come conosciamo e quanto possiamo conoscere.
Dal Geocentrismo all'Eliocentrismo
La visione geocentrica del sistema aristotelico-tolemaico, con la Terra al centro di un universo chiuso e finito, venne sconvolta dalla teoria eliocentrica di Copernico. Questo cambio comportò una rivoluzione non solo scientifica ma anche nella concezione che l'uomo aveva di sé stesso e del suo posto nel mondo.
Il sistema aristotelico-tolemaico posizionava l'uomo come soggetto principe di tutto l'universo, ma con la teoria eliocentrica, secondo cui il Sole è al centro, l'uomo perdeva questa centralità.
Il Contributo di Giordano Bruno
Giordano Bruno, contribuendo alla Rivoluzione scientifica, sosteneva che l'universo era senza centro e che l'uomo si trovava tra molte creature in un vasto creato infinito. Aristotele, nel suo sistema, distingueva tra un universo sublunare imperfetto e mutevole e un universo sopra la Luna perfetto e immutabile. Questa visione veniva supportata dalla Chiesa Cattolica.
La Rivoluzione scientifica, che ebbe inizio con Copernico nel 1543 e culminò con Newton nel 1687, vide contributi scientifici significativi. Copernico propose un modello eliocentrico più semplice matematicamente rispetto a quello tolemaico. Galileo, attraverso esperimenti, contestò l'idea aristotelica del moto. Giordano Bruno contribuì con l'idea di un universo infinito pieno di mondi e vita.
Giordano Bruno, pur non essendo un esperto in matematica e fisica, fu un filosofo che sosteneva l'infinità dell'universo. La sua vita fu caratterizzata da viaggi attraverso l'Europa e contrasti con la Chiesa. Fu bruciato vivo nel 1600 per le sue idee blasfeme. Bruno collegava il concetto di Eros (amore passionale) alla natura, sostenendo un senso di appartenenza e completezza dell'uomo con essa. Contrariamente al pensiero cristiano tradizionale, Bruno vedeva Dio come immanente (dentro le cose) e allo stesso tempo trascendente ("all'esterno delle cose"). Il pensiero di Bruno influenzò la Rivoluzione scientifica, aprendo la strada a nuove concezioni dell'universo e della relazione tra l'uomo e la natura.
Il Metodo Scientifico di Galileo Galilei
Galileo Galilei, un sostenitore del modello eliocentrico di Copernico, ha rivoluzionato il pensiero scientifico del suo tempo. Vivendo in un'epoca dominata dalla Controriforma, Galileo sapeva che sfidare le interpretazioni letterali della Bibbia poteva attirare l'attenzione della Chiesa. Tuttavia, egli riteneva che la Bibbia trattasse di questioni religiose e spirituali, mentre la scienza dovesse occuparsi dell'indagine della natura.
Realismo Filosofico e Linguaggio Matematico della Natura
La posizione filosofica di Galileo, chiamata "realismo filosofico", sostiene che ciò che l'uomo pensa sia in sintonia con la realtà. Secondo Galileo, Dio parla il linguaggio matematico, e la natura, creata da Dio, segue regole matematiche. Galileo ha utilizzato il cannocchiale per fare osservazioni astronomiche rivoluzionarie, come la scoperta delle fasi lunari, le macchie solari e i satelliti di Giove.
Esperimenti e Relatività Galileiana
Galileo ha eseguito esperimenti sulla caduta dei gravi e ha compiuto sensate esperienze che hanno sfidato le concezioni aristoteliche. Ha anche introdotto il concetto di relatività galileiana, affermando che tutto è relativo in base al sistema di riferimento assunto.
Il Conflitto con la Chiesa
Nonostante le sue scoperte scientifiche, Galileo si è scontrato con l'opposizione della Chiesa, specialmente dopo la pubblicazione del "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo". In questo dialogo, Galileo discuteva la relatività galileiana e presentava argomenti favorevoli al modello eliocentrico. Il papa Urbano VIII, inizialmente amico di Galileo, cambiò atteggiamento e il processo del 1633 portò Galileo a ritrattare pubblicamente le sue idee per evitare la condanna a morte.
Galileo ha contribuito significativamente allo sviluppo del metodo scientifico, combinando sensate esperienze, esperimenti e esperimenti mentali. Nonostante le difficoltà personali, il suo lavoro ha gettato le basi per la scienza moderna e ha promosso una visione del mondo basata sulla ragione e sull'osservazione.
Principi del Metodo Scientifico Galileiano
Galileo Galilei, un filosofo e matematico del XVII secolo, è stato un pioniere nella rivoluzione scientifica. Ha condotto esperimenti sulla caduta dei gravi, evidenziando l'importanza del laboratorio per evitare inganni della natura. Le sue osservazioni astronomiche, come la luna craterizzata e le macchie solari, sfidavano le concezioni aristoteliche.
Il metodo scientifico di Galileo si basa su sensate esperienze e necessarie dimostrazioni. Le sensate esperienze, fatte in condizioni controllate, portano a formulare ipotesi che, con le necessarie dimostrazioni, possono essere avvalorate o falsificate. Galileo enfatizza l'importanza del laboratorio per garantire osservazioni accurate.
Conoscenza Umana e Divina
Galileo si considerava filosofo e matematico, contribuendo a una nuova visione del mondo. La sua filosofia del realismo sosteneva che la conoscenza intensiva dell'uomo poteva equipararsi a quella di Dio quando formulava leggi scientifiche. Tuttavia, riconosceva che la conoscenza estensiva di Dio superava di gran lunga quella umana.
La Chiesa cattolica, preoccupata per le implicazioni delle sue scoperte, lo ha processato nel 1616, costringendolo a rinunciare alle sue tesi copernicane.
Il Processo a Galileo: Scienza contro Fede
Nel 1633, il processo di Galileo viene riaperto quando il tribunale del Sant'Uffizio scopre il suo famoso libro "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo". Il cardinale Bellarmino, già coinvolto nella condanna di Giordano Bruno, si allarma perché il libro presenta personaggi che mettono in ridicolo le teorie aristotelico-tolemaiche sostenute dalla Chiesa. Il Papa Urbano VIII, ex amico di Galileo, si infastidisce per essere deriso nel libro.
I Personaggi del Dialogo
Nel dialogo, Simplicio rappresenta le teorie della Chiesa, Sagredo agisce da mediatore, mentre Salviati propugna le tesi copernicane e galileiane. Si discute sulla relatività galileiana, dove il movimento della Terra non produce un vento percepibile e la caduta dei gravi non è influenzata dal movimento della Terra. Galileo sottolinea che l'esperienza sensibile può essere fuorviante e che il laboratorio è essenziale per esperimenti accurati.
Scienza e Fede: Distinzione dei Campi
Galileo evidenzia che la scienza non deve occuparsi delle cause finali o degli scopi della natura, differenziandosi dalla fede. La relatività di Galileo emerge implicitamente nel contesto della navigazione.
La Chiesa, sentendosi presa in giro, costringe Galileo a comparire di fronte al Sant'Uffizio nel 1633. Galileo, dopo due giorni di tergiversazioni, è costretto a abiurare pubblicamente le sue tesi e subisce arresti domiciliari fino alla fine della sua vita. Nonostante la sua condanna, Galileo ha influenzato profondamente il pensiero scientifico e filosofico, contribuendo all'emergere dell'epistemologia e influenzando figure come Cartesio.