Viaggio nel Secondo Cerchio: Lussuria, Amore e la Tragedia di Francesca e Paolo

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Il Secondo Cerchio: Minosse e i Lussuriosi

Così scesi dal primo cerchio giù nel secondo, che racchiude meno spazio ma è colmo di maggior dolore, che spinge le anime al lamento.

Lì stava Minosse, che ringhia in modo orrendo. Vede le colpe dei dannati all’ingresso e le giudica in base al modo in cui avvinghia la coda.

Intendo dire che quando l’anima dannata giunge davanti a lui, confessa quali sono state le colpe, e quel conoscitore dei peccati comprende quale luogo dell’Inferno è più adatto a quell’anima. Egli cinge la coda intorno a sé tante volte per quanti gradini vuole che sia spedita giù.

Sempre davanti a lui si trovavano molte anime: ciascuno, secondo il proprio turno, va al giudizio, parlano e ascoltano, e poi sono precipitate giù.

L'Incontro con Minosse e l'Intervento di Virgilio

«O tu che vieni in questo luogo doloroso», mi disse Minosse quando mi vide, lasciando momentaneamente il suo compito importante;

«Stai attento ad entrare in questo luogo e di chi ti fidi; non farti ingannare dalla larghezza dell’entrata!» E la mia guida a lui: «Perché continui a gridare? Non impedire il suo viaggio voluto dal fato: si vuole così là dove si può fare ciò che si vuole; non chiedere altre spiegazioni.»

La Bufera Infernale e i Peccatori Carnali

Ora cominciano a farsi sentire suoni dolorosi; ora sono giunto là dove c’è tanto pianto che mi colpisce.

Io giunsi in un luogo privo di ogni luce, che muggisce come fa un mare in tempesta, se è agitato da venti contrari.

La bufera infernale, che non si ferma mai, conduce gli spiriti nel suo vortice e li tormenta rigirandoli e percuotendoli.

Appena i dannati arrivano davanti alla tempesta, qui si alzano le grida, i pianti e i lamenti; qui bestemmiavano la virtù di Dio.

Capii che a una tale pena erano condannati i peccatori carnali, coloro che sottomettono la ragione all’istinto.

E come le ali portano gli storni verso l’inverno, in una schiera larga e fitta, così quel soffio conduce di qua, di là, di su, di giù, gli spiriti dannati, senza nessuna speranza di potersi fermare o di poter provare una pena minore.

Le Anime Illustri della Lussuria

E come le gru vanno cantando i loro lamenti, facendo nell’aria una lunga riga, così io vidi venire, pronunciando lamenti, le anime portate dal suddetto evento, per cui io dissi: «Maestro, chi sono quelle anime che il vento infernale castiga?»

Virgilio allora mi disse: «La prima di quelle di cui puoi avere informazioni, fu imperatrice di molti popoli. Fu così incline al vizio della lussuria che rese lecito il piacere per legge, per togliere la colpa in cui era caduta. Lei è Semiramide, che salì al trono dopo Nino e fu sua sposa: regna sulla terra che ora il sultano governa.»

«L’altra è colei che si uccise per amore e ruppe giuramento alle ceneri di Sicheo; poi c’è la lussuriosa Cleopatra. Vidi Elena, a causa della quale si fece guerra per molto tempo, e vidi il grande Achille, che alla fine combatté per amore. E di Paride, Tristano…» E mi mostrò più di mille altre anime che morirono per amore e me le nominò, indicandole.

Francesca e Paolo: Un Amore Tragico

Dopo che io ebbi ascoltato il mio maestro nominare le donne dell’antichità e i cavalieri, mi smosse pietà verso di loro e quasi persi i sensi.

Io cominciai a parlare e dissi: «Poeta, vorrei parlare con quei due che procedono insieme e sembrano essere così leggeri al vento.»

Mi rispose: «Vedrai quando saranno più vicini a noi; allora pregali in nome di quell’amore che li porta, e loro verranno.»

Così, non appena il vento li diresse verso di noi, cominciai a parlare: «O anime tormentate, venite a parlarci, se nessuno ve lo nega!»

Come colombe chiamate dal desiderio, con le ali ferme e alzate, volano verso il dolce nido, portate dal desiderio, allo stesso modo i due uscirono dal gruppo dove c’è Didone, venendo verso di noi attraverso l’aria scura, così forte fu il mio grido affettuoso.

«O essere gentile e buono che procedi attraverso l’aria oscura e vieni verso di noi che abbiamo sporcato il mondo di sangue, se il Re dell’universo ci fosse amico, noi pregheremmo per la tua pace, poiché hai compassione del nostro terribile male. E di ciò che desiderate parlare e ascoltare, noi ascolteremo e diremo a voi finché il vento tace, come fa qui. La terra dove nacqui risiede sulla costa dove il Po scende per sfociare con i suoi affluenti.»

Il Racconto di Francesca

«L’amore, che si attacca subito al cuore nobile, fece innamorare costui della bellezza fisica che mi fu tolta; e l’intensità ancora mi danneggia. L’amore, che non consente a nessuno che sia amato di non ricambiare, mi prese per la bellezza di costui che, con tale forza, come vedi, non mi abbandona neppure adesso. L’amore ci ha condotto ad un’unica morte: Caina aspetta chi ci ha ucciso.» Essi ci dissero queste parole.

Quando io sentii quelle anime ferite, chinai il viso e lo tenni basso così a lungo che alla fine Virgilio mi disse: «Cosa pensi?»

Quando risposi, dissi: «Ahimè, quanti dolci pensieri, quanto desiderio condusse loro al passo doloroso!»

Poi mi rivolsi a loro e parlai dicendo: «Francesca, le tue sofferenze mi rendono triste e compassionevole fino ad arrivare al pianto. Ma dimmi: al tempo dei dolci sospiri, in che modo e in quali circostanze l’amore vi concesse di conoscere i desideri incerti?»

E lei a me: «Non esiste dolore più grande che ricordarsi del tempo felice quando si è infelici, e questo lo sa bene il tuo maestro. Ma se tu hai così tanto desiderio di conoscere da dove è nato il nostro amore, te lo dirò come colui che piange e parla.

Un giorno noi leggevamo per divertimento di Lancillotto e di come l’amore lo catturò; eravamo soli e senza sospettare niente. Per più volte quella lettura fece incontrare i nostri occhi e ci fece impallidire, ma solo un punto fu quello che ci vinse. Quando leggemmo che quella bocca desiderosa veniva baciata da un amante così nobile, egli, che non sarà mai più diviso da me, mi baciò la bocca tutto tremante. Il libro e colui che lo scrisse fecero da galeotto: quel giorno non leggemmo più.»

La Caduta di Dante

Mentre un’anima pronunciava queste parole, l’altro piangeva, e io svenni per la forte compassione, quasi come se morisse. E caddi come un morto privo di vita.»

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