Il XIX Secolo: Contesto Storico, Società e Pensiero di Karl Marx

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Contesto Storico e Culturale

Alla fine del XVIII secolo, a seguito delle richieste della scienza e della produzione di macchine, ebbe inizio la Rivoluzione Industriale. Questo processo, iniziato a metà del secolo in Inghilterra, si diffuse nel corso del XIX secolo nell'Europa continentale. L'aumento demografico fu significativo rispetto al passato, favorito dalla regolarità delle colture e dall'invenzione dei vaccini, il che stimolò la produzione industriale.

Marx visse lungo questo diciannovesimo secolo, dominato dalla società borghese, che deteneva il potere economico, con il trionfo del capitalismo e della Rivoluzione Industriale, e politico, dopo le varie rivoluzioni borghesi (per esempio quelle del 1830 e del 1848) che si verificarono nel corso del secolo. La borghesia acquisì potere politico a scapito della nobiltà e potere economico a discapito della classe operaia. Con la Rivoluzione Industriale la mappa sociale cambiò: scomparve la società per ceti ed emerse la società di classe. Da un lato vi era la borghesia, con il trionfo del capitalismo industriale, e al suo fianco il proletariato, la classe operaia.

La borghesia, attraverso il processo della Rivoluzione Industriale, sfruttò i lavoratori, pagando salari che permettevano loro di sopravvivere in condizioni spaventose, mentre la borghesia otteneva enormi profitti. Le città crebbero all'ombra dell'industria e si generò una nuova pianificazione urbana: quartieri borghesi e quartieri sovraffollati in cui viveva il proletariato, la cui unica proprietà era la sua forza lavoro, in condizioni disumane.

Nel corso del secolo, gli impulsi rivoluzionari provennero dai movimenti liberali, democratici e socialisti, mentre i tentativi di resistenza vennero dal tradizionalismo conservatore, dalla Chiesa e dalla borghesia conservatrice. Politicamente, il liberalismo, erede di Locke e Adam Smith, fu difeso dalla borghesia in quanto garantiva la libertà politica ed economica della borghesia stessa. Di contro, la classe operaia seguì le idee politiche socialiste e anarchiche di, tra gli altri, Marx e Bakunin.

La borghesia, arricchita dalla Rivoluzione Industriale, richiese materie prime per le sue industrie e nuovi mercati, guidando la colonizzazione dell'Asia e dell'Africa e trasformando le nazioni europee, in particolare Francia e Gran Bretagna, in grandi imperi. Fu l'era dell'imperialismo, nel quadro di regni come quello della regina Vittoria (1837-1901) in Inghilterra o di Napoleone III (1851-1871) in Francia (Secondo Impero). Le idee nazionaliste furono anch'esse importanti per tutto il secolo, influenzate dai diritti proclamati dalla Rivoluzione Francese e dalle idee romantiche che esaltavano le tradizioni. Le repubbliche sudamericane ottennero l'indipendenza all'inizio del secolo, la Grecia nel 1829, e il nazionalismo si cristallizzò nel 1870 con l'unificazione d'Italia e Germania.

Cultura: Nella prima metà del secolo dominarono in letteratura il Romanticismo, poi il Realismo e il Naturalismo. Nella pittura, al Realismo seguirono l'Impressionismo e il Neo-impressionismo (Monet, Manet, Degas, ecc.). Nella musica predominò il Romanticismo (Wagner influenzò la prima fase di Nietzsche). Nell'architettura si affermarono posizioni storiciste con il Neogotico.

Tema del Testo: Il Materialismo Storico di Marx

Il testo è la prefazione a Per la critica dell'economia politica, in cui Marx sviluppa una critica dell'economia politica classica e della società capitalista, temi che matureranno poi nella sua opera fondamentale, Das Kapital. L'economia politica classica emerse nel XVIII secolo con l'opera La ricchezza delle nazioni di Adam Smith. Anche David Ricardo e John Stuart Mill furono importanti rappresentanti.

Le idee centrali di questi primi economisti consistevano nella difesa del liberalismo politico e in un'azione di governo limitata al mantenimento della giustizia, della sicurezza e dell'ordine, lasciando l'economia nelle mani private della libera impresa (laissez faire). L'economia doveva essere soggetta alla libera concorrenza e al mercato, regolata dalla legge della domanda e dell'offerta.

Il testo si apre e si chiude con una serie di note autobiografiche sul suo percorso intellettuale. La parte centrale, quella che ci interessa, presenta una panoramica del materialismo storico, qui indicato come l'insieme dei rapporti di produzione attraverso i quali gli uomini realizzano la produzione sociale della loro esistenza. Questi rapporti costituiscono la struttura economica, sulla quale si basa una sovrastruttura politica e determinate forme di coscienza (l'ideologia).

I rapporti sociali di produzione determinano la sovrastruttura e l'ideologia di una società. In altre parole, il modo di produrre genera una sovrastruttura ideologica (forme giuridiche, filosofiche, ecc.) che legittima un sistema di dominio. Quindi, in sintesi, la realtà economica determina la coscienza.

Quando il grado di sviluppo delle forze produttive entra in contraddizione con i rapporti di produzione che le 'ingabbiano', si genera un periodo di rivoluzione sociale (la lotta di classe è il motore della storia), che porta al cambiamento dei rapporti di produzione e, di conseguenza, al sovvertimento della sovrastruttura.

Il modo di produzione capitalistico, basato sui rapporti borghesi di produzione, è considerato l'ultima forma antagonistica del processo di produzione sociale. Una volta superati i modi di produzione precedenti (Asiatico, feudale, ecc.), si porrà fine alla preistoria umana e si genererà la società comunista.

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