Analisi del Canto 1 al Canto 10 della Divina Commedia di Dante Alighieri

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Canto 1: La Selva Oscura

Paura: parola chiave, ha angoscia

Il riferimento alla metà del cammino è da intendersi come una data precisa, cioè i trentacinque anni d'età di Dante, poiché all'epoca si riteneva che la vita umana potesse durare naturalmente settant'anni. Essendo Dante nato nel 1265, il viaggio si svolge dunque nel 1300.

Nostra: di tutti gli uomini Io => narratore interno

Ahi: dolore → partecipa

Selva selvaggia → accumulazione intensifica l’angoscia e il pericolo notte: peccato, male

Sonno: offuscamento dello spirito, crea dei mostri e brutti errori teneva il piede sinistro fermo, era concentrato su cose cattive (sinistra male)

1. Lonza = lussuria (piccolo leopardo) 2. Leone = superbia 3. Lupa = cupidigia (desiderio dei soldi) → più grave dei tre, secondo le Scritture porta l’uomo alla rovina

Volto voltò = paronomasia - confusione dentro di lui

Entra Virgilio → senza voce (ragione incapace di esprimersi per molto tempo a causa del peccato) prima dice da dove viene, quando è nato (70 a.C) mestiere (poeta)

CAPTATIO BENEVOLENTIAE: fa il lecchino, dice che Virgilio è il massimo, colui che innalza.

Lonza non lo fa passare, deve fare percorso più lungo di purificazione

Veltro - cane da caccia tra feltro e feltro: salvatore di umile nascita (feltro panno umile), cielo (in quanto panno compatto e solido - materia del cielo) o riferimento a Cangrande della Scala “tra Feltre e Montefeltro”

Eurialo e Niso sono Troiani, Camilla e Turno sono Latini → riferimento eroi Eneide e conflitto tra troiani e latini per il dominio del Lazio Riferimenti al canto 3 dell’Inferno, 2 del Purgatorio e 1 del Paradiso → anticlimax

Canto 2

Tempo: 8 aprile 1300 (venerdì santo)

Luogo: diserta spiaggia, pendio prima della discesa al colle

Personaggi: Dante e Virgilio, Beatrice, Maria e Santa Lucia evocati da Enea e San Paolo.

È sera, sofferenza fisica e spirituale, invocazione alle muse protettrici dell'arte e chiede di dargli ingegno e memoria.

Virgilio dice che è nel limbo, lui si trova nell'interno perché è nato prima di Cristo, c'è la rappresentazione teologica di Beatrice che va da Virgilio e gli dice di salvare Dante, Beatrice viene rappresentata come la grazia cooperante. In questa parte abbiamo un flashback di Virgilio che racconta (narratore di secondo grado) che Beatrice gli ha detto (narratrice di terzo grado) che la Grazia preveniente, la Madonna vuole che vada da Dante. Maria va da Santa Lucia (grazia illuminante) che va da Beatrice (grazia cooperante) che va da Virgilio, mentre Lucia arriva da Beatrice lei sta parlando con Rachele (rappresenta la vita contemplativa). Beatrice prega Virgilio di andare e lo convince solo mettendosi a piangere e Virgilio accetta.

Canto 3

Tempo: 8 aprile ma di sera

Luogo: antinferno, è una campagna sempre buia perché non c'è l'alternarsi di giorno e notte, si sentono in continuazione pianti, lamenti, suoni di violenza, È delimitato dal fiume Acheronte, cupo e melmoso, al di là di esso si trova l'Inferno.

Personaggi: Caronte che traghetta le anime dannate oltre al fiume, Dante e Virgilio e anime

Colpa: ignavia

Pena: gli ignavi devono seguire una bandiera correndo mentre sono punti da mosconi e vespe che feriscono i volti, il sangue e le lacrime sono raccolti ai loro piedi da vermi un guardiano demoniaco sta per entrare nella città del peccato, c'è la porta per gli inferi con un avvertimento: lasciate ogni speranza o voi che entrate

C'è un climax di emozioni, sente prima sospiri, poi pianti e infine urla di dolore delle anime, non vede niente ma riesce a sentire. Non c'è luce, piange. Qua ci sono gli ignavi che sono coloro che peccano per omissione, non si schierano, neanche l'inferno li vuole perché non hanno scelto in vita fra bene e male. In questo girone Dante mette anche papa Celestino V.

Prima del fiume Acheronte (1 FIUME) incontra Caronte che è traghettatore di anime. Non lo vuole portare perché è vivo. Ha una barba lanosa, gli occhi rossi, le anime salgono sulla sua barca, l'acqua è sporca/viola.

Ha una funzione didattica e profetica, continua a ripetere alle anime la loro pena, fa parte della mitologia greca (in onore a Virgilio). Profetizza a Dante il suo futuro e gli rassicura che sarà salvo. Dante sviene perché non sa come fare il passaggio narrativo e quindi si sveglia quando il viaggio con Caronte è concluso. (Dante sviene frequentemente, soffre di crisi epilettiche? faceva uso di medicine - no perché nel Purgatorio e Paradiso non sviene)

Canto 4

Limbo - castello

Si risveglia - AMBIENTE: valle d’abisso dolorosa, oscura, profonda e nebulosa, opprimente, piena di lamenti.

Cieco - no possibilità di salvezza

Virgilio - smorto, ha paura è pallido e prova pietà per chi è lì

Chi è lì dentro desidera Dio ma non lo vedranno mai

Soffrono spiritualmente sia donne, bambini e uomini => non peccarono, non furono cristiani o battezzati non adorarono debitamente Dio, per questi difetti e non per cattiveria, non hanno speranza => NON (sottrazione) Onore: per i poeti Comincia il dubbio dottrinale => Dante chiede a Virgilio se qualcuna di queste anime sia uscita dal Limbo, per merito suo o di altri. Virgilio risponde che poco tempo dopo il suo arrivo vide entrare Cristo trionfante (dopo la Risurrezione), che trasse fuori dal Limbo i patriarchi biblici per portarli in Paradiso: tra essi Adamo, Abele, Noè, Mosè, Abramo, David, Giacobbe e i suoi figli, Isacco, Rachele con Beatrice in Paradiso

Si avvicinano a un punto del Limbo in cui Dante vede una luce, Dante vede quattro magnanime, grandi anime farsi avanti, che non sembrano tristi né liete. Virgilio li presenta come Omero, che regge in mano una spada ed è come il re degli altri; Orazio, carpe diem, autore delle Satire; Ovidio, autore delle Metamorfosi e Lucano, latino I sec. Arrivano ad un nobile castello degli spiriti magni: Sette volte cerchiato da alte mura => 3 virtù teologali: fede, cavità e speranza = amore per Dio 4 virtù cardinali: giustizia, fortezza, prudenza e temperanza O 7 arti liberali (beni materiali) => umanistiche -> trivio: grammatica, retorica e dialettica / scientifiche -> quadrivio: aritmetica, geometria, astronomia e musica

Dante scorge Elettra (madre fondatore Troia), Ettore (Iliade), Enea (Eneide), Cesare (Giulio), Camilla (vergine guerriera, nemica di Enea), Pentesilea (amazzone), il re Latino (suocero Enea), Lavinia, Lucio Bruto, Lucrezia, Giulia (figlia di Cesare), Marzia (moglie di Catone Uticense), Cornelia (madre dei Gracchi), il Saladino. Dante vede anche un gruppo di filosofi, tra cui Aristotele, Socrate, Platone, Democrito, Diogene, Anassagora (aria), Talete (Acqua), Empedocle (radici), Eraclito (fuoco), Zenone (paradossi), Dioscoride. Vede Orfeo e Lino (mai esistito), scrittori come Cicerone e Seneca, poi Euclide, Tolomeo, Ippocrate, Avicenna, Galeno, Averroè (teoria spiriti). Dante interrompe l'elenco; lui e Virgilio si separano dagli altri quattro poeti, scendendo nel II Cerchio dove l'aria è tempestosa e buia.

Canto 5

Secondo cerchio, meno ampio ma con più dolore - lussuriosi, 1^ di 4 categorie di incontinenti (non riescono a trattenere le voglie) chi dimentica la parte razionale per l’amore

Minosse - giudice infernale che ascolta le confessioni delle anime e con la coda le manda nei loro gironi, vede Dante vivo e dice di stare attento a chi lo guida perché uscire dall’Inferno non è facile

Arrivano in un luogo buio dove soffia una bufera, che porta in giro le anime, che si lamentano e che bestemmiano

1 similitudine: stornei - uccelli che volano in gruppo = uccelli maligni = spiriti maligni 2 similitudine: gru 2 ELENCO: Semiramide (anti giustizia), Didone (anti fortezza), Cleopatra (anti temperanza), Elena (anti prudenza), Achille (anti speranza) si era innamorato della sorella di Paride, lui li sorprende ma viene ucciso con la freccia nel tallone, Paride (anti carità) e Tristano (anti fede) muore per amore. 4 donne: anti 4 virtù cardinali 3 uomini: anti 3 virtù teologali => + donne: stereotipate per istinto sessuale, donne tradiscono, sono più sensibili

Paolo e Francesca sono due anime, come colombe, legate dall’amore Francesca si rivolge usando un linguaggio dolce (stilnovo), cortese (amor cortese, Tristano e Isotta, amor cortese nelle corti), sfondo della sua storia sanguigno. Nata a Rimini, fa parte dei Polenta, data in sposa ad un fratello dei Malatesta, per finire guerra tra famiglie, Gianciotto (femminicidio + fratricidio), ricco, brutto ma bravo in guerra.

Anafora: amor amor amor - si sta giustificando, dice che Paolo è stato preso dall’amore perché ha un cuore gentile. De Amore: si giustifica, si è innamorati per amore cortese. Morte sia fisica che spirituale. Gianciotto è nella Caina, prima zona dell’ultimo cerchio, dove ci sono i traditori dei parenti. Dante rimane sconvolto, anche lui si giustificava perché leggeva il romanzo cortese. Francesca risponde che è doloroso ricordare del tempo felice quando si è miseri, ma se Dante vuole sapere l'origine del loro amore allora glielo racconterà. Narra che un giorno lei e Paolo leggevano per piacere (peccato) un libro, che parlava di Lancillotto e della regina Ginevra. Più volte la lettura li aveva indotti a cercarsi con lo sguardo e li aveva fatti impallidire. Quando lessero il punto in cui era descritto il bacio dei due amanti, anch'essi si baciarono e interruppero la lettura del libro, che fece da mezzano della loro relazione amorosa. Mentre Francesca parla, Paolo resta in silenzio e piange; Dante è sopraffatto dal turbamento e sviene. Le donne che leggono sono pericolose, si istituì l’indice dei libri proibiti, e i nazisti bruciarono i libri nel maggio del 1933. Antonomasia: Galeotto (testimone nell’atto vassallatico di Lancillotto + autore sua storia) testimone del bacio.

Canto 6

Siamo nel terzo cerchio il canto dedicato alla politica che Dante amava.

Le condizioni meteorologiche sono peggiori qui, c'è la pioggia eterna grandine. Il livello tattile non è soddisfatto. Cerbero il guardiano del cerchio, ha sempre fame, ha gli occhi vermigli e la barba unta e sporca perché mangia le anime e le graffia. Gli animi peccano per gola, il più basso degli istinti. CEMS: chi mangia a sbaffo => parassiti

Mentre camminano trovano Ciacco (da Firenze), non si sa chi è così il suo pensiero è universale e ha valore. Sapeva parlare bene. Dante pronto a piangere per l'angoscia provocata dalla pena di Ciacco e gli pone tre domande riguardanti la loro comune patria, Firenze (divisa dall’invidia): Dante vuol sapere quale sarà l'esito delle lotte politiche, se vi sono cittadini giusti, quali sono le ragioni delle discordie intestine. Ciacco risponde alla prima domanda con una oscura profezia, dicendo che dopo una lunga contesa i due partiti (Guelfi Bianchi e Neri) verranno allo scontro fisico (la cosiddetta zuffa di Calendimaggio del 1300) e i Bianchi cacceranno i Neri con grave danno. Però, i Neri avranno il sopravvento grazie all'aiuto di Bonifacio VIII. La risposta alla seconda domanda è che i giusti a Firenze sono solo in due, lui e Cavalcanti, giusti per diritto positivo (imposto) e diritto naturale (dentro di noi). Alla terza domanda Ciacco risponde che superbia, invidia ed avarizia sono le tre scintille che hanno acceso le lotte politiche.

Dante gli domanda ancora se sa quale sia il destino ultraterreno di alcuni celebri fiorentini, tra cui Farinata Degli Uberti (ghib), Tegghiaio Aldobrandi degli Adimari (guelf), Iacopo Rusticucci (guelf), un Arrigo e Mosca dei Lamberti (ghib) = CHIASMO. Dante ha gran desiderio di sapere se essi sono all'Inferno o in Paradiso e Ciacco risponde prontamente che essi sono tra le anime peggiori e si trovano tutti nel più profondo dell'Inferno, dove Dante stesso potrà vederli se scenderà fin laggiù.

Canto 10

Virgilio guida Dante fra le tombe della città di Dite, costeggiando il lato interno delle mura. Dante è incuriosito e chiede al maestro se sia possibile vedere le anime che giacciono nei sepolcri, dal momento che i coperchi sono sollevati e non ci sono demoni a custodire le arche. Virgilio risponde che le tombe saranno chiuse in eterno il giorno del Giudizio Universale, quando le anime risorte si saranno riappropriare del corpo nella valle di Iosafat. Spiega inoltre che in questa sorta di cimitero

giacciono tutti i seguaci di Epicuro , che hanno proclamato la mortalità dell'anima, e promette a Dante che sarà presto soddisfatto il desiderio che gli ha espresso e un altro che non ha svelato, ovvero di sapere se lì c'è l'anima di Farinata Degli Uberti. Dante si giustifica dicendo che se gli tiene celati alcuni desideri è solo per evitare di parlare a sproposito, cosa cui lo stesso Virgilio lo ha abituato.

La tesi di De Sanctis afferma che Francesca, a differenza di Beatrice, è una donna, una persona reale, con emozioni, sentimenti, una donna innamorata, è l'ideale di sé stessa e non di un individuo, come a differenza Dante descrive la sua Beatrice come una divinità o un angelo. L’antitesi dice che lei è simbolo assoluto ed universale della “donna traditrice uccisa dal tradito”.   ma si è arresa irrimediabilmente, con stanchezza, a questa potenza dell'Amore. Non lo nega ed è consapevole che non può resistergli. Non si scusa perché è misera ma allo stesso tempo felice e sincera con quello che prova.

donna DEPRAVATA, CORROTTA l'avremmo avvertita come CONTRO NATURA, opposta al nostro sentire “cos'è giusto” in una relazione amorosa, dove la fiducia regni reciprocamente. Una “Francesca SOLO PECCATRICE” l'avremmo sentita come estranea a noi. 

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