Caravaggio e Bernini: Maestri del Barocco Italiano

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Canestra di frutta: Caravaggio, Canestra di Frutta, ca 1597-1601. Olio su tela,47 x 62cm. Milano, Pinacoteca della Veneranda Biblioteca Ambrosiana. / Bacco: Caravaggio, Bacco, ca 1596-1597, olio su tela, 95x85cm. Firenze, Galleria degli Uffizi. / Apollo e Dafne: Bernini, Apollo e Dafne, 1622-1625. Marmo di Carrara, 243 cm (altezza). Roma, Galleria Borghese. / Colonnato di Piazza San Pietro: Bernini, 1657-1665, Città del Vaticano/ Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane:Borromini, 1638-1667.Roma / Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza , Borromini, 1642-1660, Roma. 

Michelangelo Merisi (detto Il Caravaggio) nasce nel 1571 a Milano da una famiglia originaria di Caravaggio. La sua formazione avviene a Milano, in un ambiente artistico caratterizzato da un realismo tipicamente lombardo. All'età di vent'anni si trasferisce a Roma dove lavora nella bottega di Cavalier D'Arpino, distinguendosi per la sua straordinaria bravura nel dipingere "nature morte" e "scene di genere". Grazie al suo talento entra nelle grazie del cardinale Francesco Maria del Monte, dove esegue diverse opere. 

A causa del suo carattere violento, subisce un processo per diffamazione e viene coinvolto in diverse risse che lo costringono a fuggire da Roma. Inizialmente va a Napoli e poi a Malta, dove lavora per i cavalieri dell'ordine. L'anno seguente, a causa di una rissa, si nasconde in Sicilia, per poi ritornare a Napoli, dove è ferito in un agguato. Muore nel 1610 a Porto Ercole, in Toscana. 

Il linguaggio pittorico di Caravaggio è diretto e comunicativo. I suoi personaggi esprimono una sorta di violenza espressiva con un'intensa carica realistica. I contrasti di luce e ombra definiscono forme e soggetti.


(Descrizione Canestra di frutta): Commissionata dal cardinale del Monte al Caravaggio, l'opera fu realizzata tra il 1597 e il 1601, e poi acquistato dal cardinale di Milano Federico Borromeo.

Il soggetto raffigurato è una natura morta, con una semplice canestra di frutta. Il cesto viene rappresentato secondo una visione perfettamente frontale ed occupa un ideale semicerchio avente per diametro il lato inferiore del dipinto stesso. 

Per risolvere il "problema" della profondità prospettica, l'artista fa sporgere leggermente la base del cesto al di qua del piano sul quale è appoggiata, in modo tale da farla avvicinare all'osservatore; poi allontana la percezione dello sfondo inondandolo di una luce calda e diffusa. Infine, riporta molta attenzione sugli elementi della natura morta, come ad esempio: alcune foglie di vite appaiono accartocciate, mentre quelle della pesca sono forate, la mela è intaccata ,le foglie del limone sono maculate e i grappoli d'uva risultano schiacciati. 

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