Filosofia della Società e dello Stato: Percorso Storico e Concetti Chiave

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Evoluzione del Concetto di Società e Stato: Prospettive Filosofiche

Le diverse motivazioni di origine sociale che si sono manifestate nel corso della storia possono essere considerate.

1. L'Origine della Socialità: Visioni Storiche

1.1. Antichità Classica e Medioevo: La Socialità Naturale

Nell'antichità classica, l'origine sociale era considerata naturale, una visione che persistette anche nel Medioevo. Autori come Aristotele e Tommaso d'Aquino considerano una fonte naturale della socialità: l'individuo è incapace di vivere da solo e possiede la lingua come strumento di comunicazione e apprendimento.

1.2. Età Moderna: Il Contratto Sociale

Già in età moderna, la società sarà compresa da autori contrattualisti (Hobbes, Locke e Rousseau) come il risultato della volontà, un patto stipulato per garantire i diritti naturali che gli esseri umani possiedono. L'individuo precede la formazione della società ed è la sua volontà che lo ha portato a vivere in uno stato sociale.

1.3. XIX Secolo: La Prospettiva Marxista

In relazione a questi concetti, Marx, nel XIX secolo, sostiene che l'uomo sociale è al di fuori del suo controllo, influenzato dalle relazioni industriali. Questa socialità è il risultato di attività di trasformazione materiale e la natura è il frutto dei rapporti di lavoro. La fonte è l'individuo che si collega con la natura attraverso il lavoro; il lavoro è la forza motrice che genera la società. Non c'è patto o costituzione di origine naturale.

2. La Struttura della Società: Gerarchie e Classi

In relazione alla struttura della società, si può osservare che una gerarchia è sempre esistita:

  • Antica società romana: divisa in patrizi, cavalieri, plebei e schiavi.
  • Medioevo: si trovavano feudatari, vassalli, maestri, funzionari delle corporazioni, servi... con sfumature interne di classe.
  • Società moderne: si distinguono borghesia e proletariato.

Si può dire che, muovendosi lungo la storia, si osserva come le vecchie forme di gerarchia si frantumano per lasciare spazio a nuove. Tenendo conto di ciò, diversi autori propongono visioni differenti:

  • Platone: propose una società divisa in classi (governanti, filosofi, guardiani, guerrieri, contadini), senza che ciò implicasse la dominanza di una sull'altra. Non c'è uguaglianza tra le classi, ma nemmeno privilegi. Tutti i membri della comunità sono ugualmente necessari.
  • Aristotele: sosterrà anch'egli che la disuguaglianza è naturale, e quindi la società ha una struttura gerarchica. Alcuni nascono per governare e altri per essere governati. Egli opta per un governo che consenta la partecipazione politica di una classe media ampia, una forma di governo misto o Repubblica.
  • Medioevo: gli autori difendono la gerarchia naturale. Per evitare conflitti tra le classi, è necessario rafforzare il papato attraverso le monarchie. Il re è infine soggetto alle autorità religiose.
  • Età Moderna: sarà necessario difendere i diritti naturali: la proprietà (della vita, libertà e beni) per Locke, l'uguaglianza e la libertà per Rousseau. Locke sostiene che ogni individuo ha il diritto di possedere tutto ciò che può generare con il proprio lavoro. Il lavoro è il fondamento della proprietà.

3. Il Ruolo dello Stato: Diverse Concezioni

Così, lo Stato proposto sarà liberale, una democrazia rappresentativa, che sarà sociale e diretta. Kant e Rousseau hanno sostenuto che la società deve essere articolata in modo che i diritti di tutti i suoi membri siano garantiti e che ogni individuo costituisca un fine in sé stesso.

3.1. La Proprietà e lo Stato in Marx

A questo proposito, Marx considera la proprietà come il risultato di un furto, il cui obiettivo è la rivalutazione del capitale. Egli propone uno stato comunista, in cui la proprietà privata è abolita. Il lavoro è il fondamento della proprietà, ma le condizioni di produzione dei beni sono sottratte ai singoli lavoratori.

3.2. Concezioni dello Stato attraverso la Storia

  • In rapporto alla società nell'antichità classica, lo Stato per Platone è l'interesse generale, con poca giustizia nelle sue applicazioni.
  • Per Aristotele, la felicità e la giustizia sono uno strumento per la felicità.
  • Per gli autori del Medioevo, lo Stato deve contemplare l'essenza della società in Dio. Per questi autori, il bene comune sarà la considerazione principale.
  • Per i contrattualisti, lo Stato deve garantire i diritti dei cittadini, sia civili che politici. Si tratta di uno stato liberale borghese che serve gli interessi individuali, ovvero gli interessi della borghesia che possiede i mezzi di produzione.
  • Marx propone di eliminare lo Stato borghese e di instaurare lo Stato comunista, che garantisce i diritti sociali e la parità dei cittadini. Egli promuove una società senza classi.

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