La Guerra Giugurtina: Giugurta e Gaio Mario

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L'autore descrive in modo positivo Giugurta sottolineando le doti fisiche e morali del ragazzo che non si lascia abbandonare al lusso tanto da divenire molto popolare trai numidi.Il testo può essere diviso in 3 parti,1descrizione delle qualità fisiche e morali di Giugurta(forte e intelligente) e mette in evidenza le abitudini e i suoi interessi(attività fisica e caccia).2 trasformazione dei sentimenti del re micipsia nei confronti del nipote,inizia a preoccuparsi perché Giugurta è giovane e forte e invece lui è vecchio e allo stesso tempo i suoi figli sono troppo giovani per governare al posto suo.3 la preoccupazione del re diventa una paura(terrebat,anxius erat) e pensa di liberarsi del nipote. sallustio fa uso costante di arcaismi, paratassi e asindeto

traduzione
v1 Costui, non appena divenne adulto, robusto quanto a forze, di bell'aspetto, ma, soprattutto, assai vivace(validus,chiasmo) quanto ad intelligenza, non si consegnò al lusso né alla pigrizia per essere rovinato ma, come è costume(abitudine,mos) di quella popolazione, cavalcava, tirava con l’arco, gareggiava nella corsa con i coetanei, e, nonostante superasse tutti quanto a successo, era tuttavia caro a tutti; oltre a questo, trascorreva la maggior parte delle ore nel cacciare, colpiva il leone e le altre bestie feroci per primo o tra i primi, si dava da fare moltissimo, egli parlava pochissimo di sé.v2Micipsa, pur essendo stato al principio felice per queste cose, poiché riteneva che il valore di Giugurta sarebbe stato (motivo) di gloria per il suo potere, tuttavia, dopo che capì che il giovane uomo (Giugurta) cresceva di giorno in giorno, mentre la sua vita era conclusa e mentre i (suoi) figli erano ancora piccoli, fortemente preoccupato da quella faccenda, rimuginava molte cose tra sé e sé.v3Lo spaventava la natura degli esseri umani, insaziabile(avida) di potere e tendente a soddisfare i desideri dell’animo, inoltre (lo spaventava) l’occasione favorevole dell’età sua e dei (suoi) figli la quale, per via della speranza di guadagno, distoglie dalla retta via perfino gli uomini mediocri; oltre a questo (lo spaventavano) le simpatie dei Numidi nei confronti di Giugurta, a causa delle quali era preoccupato(anxius erat) che, se avesse ucciso con l’inganno un tale uomo, sarebbe sorta una qualche rivolta, o una guerra.
                      sallustio

Sallustio Crispo nasce ad Amiterno, un centro della Sabina, il 1°ottobre dell’86 a.C. da una famiglia plebea benestante.Venuto ben presto a Roma per continuare gli studi, entra in contatto con l’aristocrazia urbana. Si schiera politicamente nelle file del partito popolare e diventa uno dei più fedeli seguaci di Cesare.Questore nel 54 a.C., Sallustio viene eletto tribuno della plebe nel 52 a.C. È l’anno in cui l’assassinio di Clodio per mano di Milone provoca tumulti, incendi e provvedimenti straordinari. Sallustio si schiera apertamente contro Milone, che al processo è difeso da Cicerone.Sempre nel 52 a.C., Sallustio viene colto in flagrante adulterio con Fausta, figlia di Silla e moglie di Milone.Nel 50 a.C., mentre si trova in Siria, viene espulso dal senato per immoralità; si tratta probabilmente di una vendetta del partito oligarchico, che non ha perdonato al futuro storico la presa di posizione contro Milone e Cicerone, campioni dell’aristocrazia.Allo scoppio della guerra civile del 49 a.C. tra Cesare e Pompeo, Sallustio milita nell’esercito di Cesare, che gli affida anche importanti incarichi. Finita la guerra, Cesare lo chiama in senato.Nel 47 a.C. ha la carica di pretore. Nel 46 a.C. Sallustio viene nominato governatore della nuova provincia d’Africa, la Numidia; ne ritorna l’anno successivo con tanti soldi da costruirsi una favolosa villa sul Quirinale, i famosi Horti sallustiani. Messo sotto processo per estorsione a danno dei provinciali, riesce a salvarsi per intervento di Cesare.Alla morte di Cesare nel 44 a.C. si ritira a vita privata e sfoga nel ripensamento storico il suo amaro pessimismo, non esente tuttavia da una sincera ansia di rinnovamento. Si dedica ai suoi studi e si dà alla stesura di opere a carattere storico, in particolare compone due monografie, De Catilinae coniuratione (La congiura di Catilina) e Bellum Iugurthinum (La guerra giugurtina), sull’omonimo conflitto, e un’opera di tipo annalistico, le Historiae.Sallustio muore a Roma il 13 maggio del 35 a.C.

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