Organizzazione politica Spagna

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L’anno Mille è considerato convenzionalmente dagli storici come lo spartiacque fra l’Alto Medioevo e il Basso Medioevo. I due periodi hanno caratteristiche differenti. Nell’AltoMedioevo si verificò la decadenza delle città del mondo romano e l’economia.Nel Basso Medioevo le città conobbero invece una nuova fase di espansione e furono gettate le basi per la nascita della società borghese; dal punto di vista politico, i due poteri universali, il papato e l’Impero, entrarono in conflitto e in alcune regioni d’Europa iniziò il processo di formazione delle monarchie nazionali.

Il feudalesimo era nato nel regno dei Franchi, dove era molto forte il vincolo personale che legava un guerriero al suo capo, rendendolo «l’uomo di un altro uomo». Questo vincolo, definito commendatio, era un legame che comportava diritti e doveri reciproci. Col tempo i vassalli acquistarono una sempre maggiore autonomia ed esercitarono una crescente autorità nei loro feudi, che finirono col considerare non una concessione ottenuta dai sovrani, ma una parte del loro patrimonio personale.

Nel Basso Medioevo l’agricoltura rimase la principale attività economica e la più importante fonte di ricchezza. La crescita della popolazione richiedeva un aumento della produzione agricola, che fu ottenuta con la messa a coltura di nuove terre, ottenute grazie al prosciugamento di terreni paludosi e all’abbattimento dei boschi. Un’altra importante innovazione fu l’introduzione del cavallo, aiutati dalla ferratura degli zoccoli e da nuovi finimenti, per i lavori agricoli in cui fino al Mille erano stati impiegati.



I cavalieri erano una forza militare per l’esercizio del potere feudale su base locale; essi erano in grado di combattere a cavallo grazie alle loro capacità e alla loro ricchezza. Nel XIII secolo, soprattutto in Francia, si formò una nobiltà ereditaria legata a questo esercizio. Grazie alla Chiesa i cavalieri diventarono milites Christi, soldati di cristo.




Nel Basso Medioevo, l’aumento della popolazione, il progressivo indebolimento della feudalità e il rafforzamento politico ed economico delle città fece spostare in esse il centro del potere. Anche i signori si stabilirono nei centri urbani, dove potevano vivere più agiatamente. Nell’Europa settentrionale, dove non c’era stata una fioritura di centri urbani nell’epoca antica, si verificò la nascita di molte nuove città. In particolare, le città costiere della Germania conobbero un intenso periodo di crescita del commercio. Anche i servi che si rifugiavano nelle città, dopo un certo periodo.

Con Alberto Magno si diffuse l’aristotelismo in Europa e nacque una prima distinzione tra teologia e filosofia. In seguito il teologo Tommaso d’Aquino tentò di conciliare la filosofia di Aristotele con la rivelazione cristiana. Lo sviluppo delle città favorì la diffusione della cultura e la nascita di scuole cattedrali sotto il controllo dei vescovi. Nelle scuole delle cattedrali si formarono associazioni tra maestri e studenti, chiamate prima societates e poi universitates. La nascita delle università segnò una svolta: in esse le autorità ecclesiastiche non esercitavano un controllo diretto, l’insegnamento


Nel corso dell’XI secolo gli abitanti di molte città si unirono in associazioni chiamate coniurationes per difendere i propri interessi nei confronti dei feudatari. Col tempo la coniuratio mutò il suo nome in comune e iniziò ad indicare una precisa forma di organizzazione politica basata sulle norme contenute negli statuti, documenti manoscritti redatti da notai e custoditi nell’archivio cittadino. Mercanti e artigiani delle città comunali si riunirono in corporazioni (a Firenze erano chiamate Arti) per proteggersi dalla concorrenza e mantenere alti i prezzi delle merci: esse furono indispensabili per assicurare la nascita e lo sviluppo delle attività artigianali



Nel corso del X secolo era stata avvertita nella Chiesa la necessità di una riforma che la rendesse indipendente dal potere temporale. A questa riforma diedero un importante contributo i monaci del monastero benedettino di Cluny, fondato nel 909 su terre donate da Guglielmo il Pio, duca di Aquitania. I monaci cistercensi si richiamavano alla regola di san Benedetto, ma limitavano la parte della giornata dedicata alla preghiera a vantaggio di quella dedicata al lavoro. Nel Dictatus Papae egli affermò anche che la Chiesa di Roma era infallibile, e attribuì al pontefice il diritto esclusivo dell»investitura




La proclamazione del diritto del pontefice all’investitura dei vescovi riaccese un contrasto che si era già verificato nei secoli precedenti, soprattutto per la nomina dei vescovi in Germania. Si aprì un grave conflitto tra la Chiesa e l’imperatore Enrico IV di Sassonia (1050-1106), che era riuscito ad avere ragione di alcuni nobili tedeschi che rifiutavano la sua autorità. Una temporanea conclusione della lotta si ebbe soltanto nel 1122 con il concordato di Worms, con cui si arrivò a un compromesso: in Germania l’imperatore poteva concedere ai vescovi cariche.

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